Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
Eranio attacca Rüdiger licenziato per razzismo
«Non infangatemi, mi sono espresso male»
Licenziato per razzismo. Stefano Eranio, ex centrocampista di Milan e Nazionale, non potrà più lavorare per Rsi (la tv della Svizzera italiana) per aver commentato così il secondo gol subìto dalla Roma contro il Bayer Leverkusen: «I calciatori di colore sono forti fisicamente ma quando c’è da pensare spesso sbagliano». Eranio, 48 anni, si riferiva all’errore di Rüdiger che aveva tenuto in gioco Hernandez.
Licenziato per razzismo. Stefano Eranio, ex centrocampista di Milan e Nazionale, non potrà più lavorare per Rsi (la tv della Svizzera italiana) per aver commentato così il secondo gol subìto dalla Roma contro il Bayer Leverkusen: «I calciatori di colore sono forti fisicamente ma quando c’è da pensare spesso sbagliano». Eranio, 48 anni, si riferiva all’errore di Rüdiger che aveva tenuto in gioco Hernandez. La tv del Canton Ticino ha emesso un duro comunicato per escludere l’ex giocatore da ogni collaborazione futura. Per Eranio, che dovrebbe avere un incarico in federazione, il danno di immagine è enorme.
Come è possibile, lei razzista? «La ringrazio per avermi dato la possibilità di spiegare. Purtroppo i tempi televisivi spesso non lo consentono. Non accetto che si infanghi una persona perbene. Così non si può fare».
In che senso? «Io non sono razzista e la mia storia lo dimostra. Ho insegnato calcio ai bambini di ogni razza, ho giocato con campioni come Desailly che erano dei fenomeni di tattica. Forse sono stato frainteso, anche perché quel giocatore della Roma...».
Rüdiger. «Ecco. E’ tedesco, è cresciuto in Germania. Non era nemmeno parte in causa del mio discorso, quindi semmai il mio errore è stato tecnico. Ho solo fatto un commento, magari sbagliato e generico sui calciatori africani: sono bravissimi tecnicamente, fortissimi fisicamente ma non hanno una grande preparazione tattica. Vi risulta che abbiano mai vinto un Mondiale? Ma di certo non volevo offendere nessuno». Però dalla Svizzera non l’hanno digerita. «Ci può pure stare che si decida di interrompere la collaborazione. Lo avrei capito, anche se non condiviso. Quello che non accetto è il comunicato stampa. Mi si butta in pasto all’opinione pubblica. Meriterebbero una querela guardi...».
Ha in mente un’azione legale? «No, perché voglio essere superiore a queste cose. Però in certi casi si vuole per forza cercare un mostro da colpevolizzare. E non mi sta bene».
Si sente di chiedere scusa a Rüdiger e a tutti coloro che si sono sentiti offesi? «Certamente. Chiedo scusa perché è giusto farlo. Non volevo offendere. Ma non datemi del razzista, per carità».