Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

Eranio attacca Rüdiger licenziato per razzismo

«Non infangatem­i, mi sono espresso male»

- Di Roberto Maida

Licenziato per razzismo. Stefano Eranio, ex centrocamp­ista di Milan e Nazionale, non potrà più lavorare per Rsi (la tv della Svizzera italiana) per aver commentato così il secondo gol subìto dalla Roma contro il Bayer Leverkusen: «I calciatori di colore sono forti fisicament­e ma quando c’è da pensare spesso sbagliano». Eranio, 48 anni, si riferiva all’errore di Rüdiger che aveva tenuto in gioco Hernandez.

Licenziato per razzismo. Stefano Eranio, ex centrocamp­ista di Milan e Nazionale, non potrà più lavorare per Rsi (la tv della Svizzera italiana) per aver commentato così il secondo gol subìto dalla Roma contro il Bayer Leverkusen: «I calciatori di colore sono forti fisicament­e ma quando c’è da pensare spesso sbagliano». Eranio, 48 anni, si riferiva all’errore di Rüdiger che aveva tenuto in gioco Hernandez. La tv del Canton Ticino ha emesso un duro comunicato per escludere l’ex giocatore da ogni collaboraz­ione futura. Per Eranio, che dovrebbe avere un incarico in federazion­e, il danno di immagine è enorme.

Come è possibile, lei razzista? «La ringrazio per avermi dato la possibilit­à di spiegare. Purtroppo i tempi televisivi spesso non lo consentono. Non accetto che si infanghi una persona perbene. Così non si può fare».

In che senso? «Io non sono razzista e la mia storia lo dimostra. Ho insegnato calcio ai bambini di ogni razza, ho giocato con campioni come Desailly che erano dei fenomeni di tattica. Forse sono stato frainteso, anche perché quel giocatore della Roma...».

Rüdiger. «Ecco. E’ tedesco, è cresciuto in Germania. Non era nemmeno parte in causa del mio discorso, quindi semmai il mio errore è stato tecnico. Ho solo fatto un commento, magari sbagliato e generico sui calciatori africani: sono bravissimi tecnicamen­te, fortissimi fisicament­e ma non hanno una grande preparazio­ne tattica. Vi risulta che abbiano mai vinto un Mondiale? Ma di certo non volevo offendere nessuno». Però dalla Svizzera non l’hanno digerita. «Ci può pure stare che si decida di interrompe­re la collaboraz­ione. Lo avrei capito, anche se non condiviso. Quello che non accetto è il comunicato stampa. Mi si butta in pasto all’opinione pubblica. Meriterebb­ero una querela guardi...».

Ha in mente un’azione legale? «No, perché voglio essere superiore a queste cose. Però in certi casi si vuole per forza cercare un mostro da colpevoliz­zare. E non mi sta bene».

Si sente di chiedere scusa a Rüdiger e a tutti coloro che si sono sentiti offesi? «Certamente. Chiedo scusa perché è giusto farlo. Non volevo offendere. Ma non datemi del razzista, per carità».

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Stefano Eranio, 48 anni
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LAPRESSE Stefano Eranio, 48 anni, ex vice di Panucci a Livorno

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