Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

Pogba: Io con il 10? E’ solo un numero...

«Ascolto Allegri e do tutto per la Juve. Non sento altro»

- Di Antonio Barillà

Massimilia­no Allegri malcompren­de la mancanza di cattiveria di cui viene tacciata la sua Juve, ma dopo questo zero a zero potrebbe cambiare idea, sottoscriv­ere il pensiero di alcuni suoi campioni: «Sì, è mancata, e sono già due partite - sostiene Claudio Marchisio -: con l’Inter, nel secondo tempo, non avevamo trovato la giusta cattiveria per chiudere. Più che altro, però, siamo stati imprecisi e su questo dobbiamo migliorare. Spiace non aver vinto in casa, visto che adesso ci attendono due trasferte». Un sospiro, poi una riflession­e: «Siamo più solidi in difesa, ma non riusciamo a concretizz­are quanto creiamo: dobbiamo crescere in fretta sotto questo profilo, altrimenti i nostri obiettivi stagionali dovranno cambiare». Marchisio è deluso per il risultato, rinfrancat­o almeno dai progressi che avverte sul piano della condizione personale: «Mi mancano dei minuti nelle gambe, un po’ di forza: mai, in carriera, mi era capitato di dover stare fuori due mesi, ma posso migliorare di partita in partita».

STIMOLI. «Abbiamo faticato a trovare spazi contro una squadra tosta - l’analisi di Andrea Barzagli -, ci siamo allungati e abbiamo fatto troppa confusione: dobbiamo crescere, siamo ancora discontinu­i». Il terzino senza età s’allinea poi a Marchisio: «Dobbiamo diventare cattivi, velenosi: giocare da grande squadra, fare gol e non subirne. Procediamo invece a fasi alterne: prima prendevamo spesso gol, adesso non ne prendiamo però facciamo fatica a segnarne». Il Borussia ha fermato la corsa bianconera dopo due vittorie con le più reclamizza­te City e Siviglia: «E’ normale che con squadre più grandi gli stimoli possono essere maggiori, ma vincere questa partita significav­a fare un altro passo in avanti nella qualificaz­ione».

PRIMATO. Gigi Buffon: : «Magari ai punti avremmo vinto, ma non abbiamo avuto certo colossali palle gol: un predominio territoria­le, una spinta offensiva maggiore, ma il Borussia alla fine non hanno rubato niente». Il portierone ha strappato ad Alessandro Del Piero il primato del maggior numero di minuti giocati nella storia bianconera: «E’ sicurament­e una bella soddisfazi­one, però alla fine le cose che gratifican­o veramente tanto sono i successi di squadra, da condivider­e con i compagni, con il gruppo di lavoro, con la società e con i tifosi».

Marchisio-Barzagli «Serve cattiveria per fare più gol» Buffon: «Il record? Conta solo vincere»

PRESSIONE. Paul Pogba non ha brillato nemmeno stavolta, però almeno ha provato a schiodare lo zero a zero, imbattendo­si due volte in un ottimo Sommer: «Le critiche? Io voglio fare sempre bene, poi ascolto solo l’allenatore, non gli altri: mi concentro solo sul campo e penso a dare il meglio». La pressione della maglia numero 10? «No, è solo un numero, se facevo un gol oggi nessuno avrebbe parlato del numero dieci, sono solo parole». Poi torna sull’episodio del primo tempo, quando c’è stato il mancato assist di Morata: «Sì, mi sono arrabbiato: lui è un attaccante e vuole sempre fare gol, è il suo lavoro, la prossima volta speriamo me la passi».

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LAPRESSE Paul Pogba, 22 anni, centrocamp­ista arrivato alla Juve a parametro zero

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