Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
Mancini: Visto? Kondogbia sta crescendo
E se alla fine l’Inter dovesse perfino ringraziare il Milan per questo derby amichevole infrasettimanale? Oltre ad averlo vinto, infatti, la squadra nerazzurra si è ritrovata a celebrare il gol decisivo Kondogbia (il primo in assoluto della sua avventura italiana) e chissà che proprio quella prodezza non segni la svolta nella stagione del francese. Intanto, ieri sera, ha giocato nella sua posizione preferita, ovvero in una mediana a due con al fiancoGnoukouri,enoncome mezz’ala. Ha subito dato l’impressione di trovarsi a proprio agio. Ha gestito il pallone con sicurezza, esibendo un piede mancino di tutto rispetto, e si è fatto sentire anche quando si è trattato di difendere. Poi è arrivata anche quella palla su cui Mexes si è ben guardato dall’intervenire, a differenza di Kondogbia, che ci si è avventato e l’ha scagliata in porta. Non ha esultato più di tanto, perché contava fino ad un certo punto. Ma certi segnali, spesso, non vanno trascurati. E pazienza se dopo una mezz’ora Mancini ha ripristinato il centrocampo a due e il francese ha dovuto modificare il suo raggio d’azione.
SOLO AL 70%. Dopo il fischio finale, Mancini ha ribadito la sua totale fiducia nei confronti di Kondogbia. Lo ha fatto direttamente pure con Thohir, a cui ha assicurato che diventerà un grande giocatore. Facile che, a questo punto, torni già titolare a Palermo, dopo la panchina con la Juventus. «Credo stia migliorando, può capitare di stare in panchina e comunque non succede nulla. Capiterà anche ad altri, con tutte le partite che ci attendono. Crediamo in lui, ha fatto buone cose oltre al gol», sono state le parole del tecnico nerazzurro. In maggiore dettaglio, invece, è entrato il suo vice Sylvinho. «Kondogbia è giovane, credo abbia bisogno di 6 mesi per ambientarsi definitivamente. Ma ha qualità e testa. Non è un problema il centrocampo a due o a tre, dipende anche dalla brillantezza della squadra. Ad ogni modo, sta crescendo. Ora non è a più del 70% del suo potenziale. Una cosa, però, deve essere chiara: per caratteristiche non segnerà mai 15 gol in un campionato».
ASPETTIAMO BIABIANY. Tornando a Mancini, il tecnico ha tenuto a precisare che «non volevamo snobbare questo derby (tutti i titolari di domenica più Guarin non sono stati convocati,
«Non volevamo snobbare il derby: qualcuno doveva riposare. In arrivo gare impegnative»
ndr). Solo che qualcuno doveva riposare. Ci aspettano una serie di gare impegnative, ma prima pensiamo a Palermo». Al di là di tutto, a differenza di Mihajlovic, il tecnico nerazzurro ha ricevuto diverse risposte da chi è andato in campo. Ad esempio da Biabiany. «Lo aspettiamo perché non abbiamo un giocatore con le sue caratteristiche per la corsia di destra. Gli manca ancora qualcosa per fare il titolare», ha sottolineato Sylvinho, che poi ha spostato il mirino su Manaj: «Ha la testa libera, un po’ come Icardi. Per lui giocare contro la Juventus o un’amichevole è la stessa cosa». E oggi il 18enne albanese incontrerà De Biasi, per chiudere definitivamente la polemica scoppiata nei giorni scorsi. Chissà che alla prossima sosta non arrivi pure la prima chiamata in nazionale.