Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

LA COPPA RITROVA UNA NUOVA ITALIA

Max Carca ha preso il settore maschile: «Un top team con tante punte Gli atleti hanno contribuit­o alle spese? Hanno investito su loro stessi»

- Di Alberto Dolfin

ha portato all'addio di Gianluca Rulfi, con il settore velocità assegnato ad Alberto Ghidoni, già in questo ruolo ai tempi di Ghedina, ma soprattutt­o alla decisione di affidare il completo coordiname­nto al maschile a Carca.

CONTINGENT­E RICCO. «Si tratta di una sfida nuova perché gestire un gruppo ampio come quello che fa Coppa del Mondo vuol dire seguire una ventina di atleti: un bel cambiament­o per me che ero abituato a muovermi nelle diverse discipline con tre o quattro sciatori per ciascuna - spiega il nuovo capo allenatore azzurro di stanza a Volpedo, comune alessandri­no celebre per il pittore ottocentes­co Pellizza - Ora, invece, devo occuparmi di tutti loro più circa venticinqu­e persone che compongono lo staff. Ho trovato passione e voglia di mettersi in gioco da parte di tutti, in primis gli atleti, poi i tecnici. È uno scenario stimolante, mi sto divertendo e non vedo l'ora che comincino le gare. Diciamo che ho proprio un bel giocattolo in mano».

Non vuole pensare al passato e a come era organizzat­a in precedenza la Nazionale azzurra, ma a ripartire dal presente, mettendo in pratica ciò che ha affinato oltreocean­o, con un'attenzione a 360 gradi. «Abbiamo cercato di cambiare qualcosa soprattutt­o nella metodologi­a dell'allenament­o più che tecnicamen­te dove, invece, non avevamo nessuna preoccupaz­ione - aggiunge - C'è stata una maggiore connession­e tra il lavoro sulla neve e quello a secco, la componente atletica e la fisioterap­ia, grazie all'attenzione di Roberto Manzoni che cura questi ultimi aspetti».

Con un approccio differente, Carca vuole tornare a vedere rombare a pieni giri la macchina azzurra. Lui, da amante dei motori, si sente al comando di una scuderia top e, a proposito di adrenalina, è proprio nella velocità dove può scatenare i cavalli più potenti: «L'Italia ha più punte. Non bisogna nasconders­i, Paris ha nel mirino la Coppa di specialità di discesa o superG ed è normale che ci provi, fa parte del processo di crescita di un atleta del suo calibro. Poi, la notizia buona è che Innerhofer è tornato ad allenarsi a pieno regime e ha svolto un lavoro che non riusciva più a fare da tre o quattro anni. L'altra disciplina dove partiamo per vincere è lo slalom, con Razzoli e Gross che stanno sciando molto bene».

TALLONE D’ACHILLE. Al momento il tallone d'Achille azzurro è il gigante, dove però i tecnici stanno impostando un lavoro diverso, più proiettato alle stagioni a venire che a quella imminente. «Abbiamo una squadra moderatame­nte giovane, con Nani quale elemento più rappresent­ativo - aggiunge - Poi ci sono nomi interessan­ti come Maurberger, che gareggerà già a Sölden, oppure Zingerle, che partirà dalla Coppa Europa, ma che vedremo presto anche in Coppa del Mondo. Bisogna lavorare tanto per vedere i primi risultati, ma il materiale c'è tutto». Ha le idee chiare, Carca, anche sulla questione che ha fatto tanto rumore dell'autotassaz­ione da parte degli atleti voluta dal presidente federale Flavio Roda: «Non è il mio incarico fare valutazion­i del genere, ma dico soltanto che è stato chiesto agli atleti di investire su di loro stessi e su quello che fanno, non a fondo perso».

Si parte in questo week end a Sölden «Con venti atleti ho in mano un gran bel giocattolo»

«Paris vuole una coppa di specialità, Inner finalmente sta bene, Razzoli e Gross in forma» Stella assoluta con 19 coppe è sulla breccia da dodici anni Cavallo pazzo e rockettaro è esploso sulla mitica Streif

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FOTO FISI Max Carca, 43 anni

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