Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
Azzurri, terapia di gruppo
L’atletica a Fiuggi per porre le basi della nuova stagione creando lo spirito di squadra
Se è vero che l’atletica italiana ha bisogno di rigenerarsi, può dirsi azzeccata la scelta di vivere qualche giorno tutti insieme a Fiuggi per programmare l’anno olimpico, per conoscerci meglio e per fare squadra come nemmeno durante i grandi eventi è possibile. Ricordando l’abbondanza di infortuni che hanno falcidiato le ambizioni di molti azzurri di punta in questa stagione, si potrebbe suggerire anche anche una gita collettiva in qualche santuario, ma l’atletica preferisce raccogliersi e contare sulle solite forze: la tenacia, la volontà, l’allenamento.
A Fiuggi è stata convocata la crema dell’atletica italiana, presente in massa salvo qualche assenza giustificata. Ogni atleta, accompagnato dal suo tecnico, è stato ascoltato ed ha potuto parlare, come in uno spogliatoio, mettendo sul tavolo dubbi e problematiche, convinzioni e proposte, assecondando lo slogan del “diciamoci tutto” che il presidente Giomi e il direttore tecnico Magnani hanno invocato nell’analizzare i fardello e l’onore della qualità e delle speranze nell’ottica olimpica.
IL RITORNO. Daniele Greco non ha smesso di pensare al triplo, durante il lungo periodo di stop (rottura del tendine d’Achille), in cui faticava anche a camminare ha aiutato il papà nei campi, nella sua casa in Salento. Giura che non ha dimenticato come si salta e che non si farà condizionare dalla paura al rientro. «Quando avrò le mie certezze, niente mi spaventerà. Ho troppa voglia di gareggiare. I salti sopra i 18 metri di Taylor e Pichardo sono solo uno stimolo in più». Fabrizio Donato a 39 anni è pronto ad inseguire la quinta Olimpiade: «Se sono ancora qui è perchè sono un sognatore. Ho più grinta che a Londra 2012 e sogno una finale olimpica con Daniele»
Greco: «Ho voglia di saltare, senza paura». Donato: «Insieme nella finale olimpica»
Chesani: «Le sfide con Fassinotti e Tamberi come le gare della Diamond League»