Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

«Parma pronto a soffrire con o senza i rigori...»

Longobardi: «Domenica era netto ma noi andiamo avanti»

- Di Paolo Grossi

Christian Longobardi è il prototipo di attaccante che ha sempre fatto breccia nel cuore dei tifosi. Generoso, lottatore, uno che può anche non segnare ma in campo dà il cuore per la squadra. Non a caso dopo le prime apparizion­i al Tardini la gente lo ha paragonato a Massimo Barbuti, storico idolo della Nord e bomber crociato a metà degli anni '80. Alla vigilia della sfida i tifosi già pregustano la sfida con il bomber avversario Hicham Miftah. Però Longobardi, che non è nato ieri (ma nel 1982 come Cassano e Gilardino) non usa troppa enfasi: «Io credo che i singoli vengano valorizzat­i quando c'è un lavoro di squadra importante dietro - ha detto ieri a Collecchio - quindi in quel senso sarà sicurament­e importante quello che metteranno in campo le due squadre. Miftah è un giocatore importante per queste categorie, anche quest'anno i numeri parlano per lui, ma credo che il Lentigione abbia nel suo complesso una rosa ben attrezzata per dare fastidio a chiunque». L'aria di derby sta galvanizza­ndo l'ambiente: ieri all'apertura della prevendita in poche ore sono stati piazzati 800 biglietti, ma ne restano duemila a disposizio­ne dei tifosi crociati che vorranno andare a Brescello. «Io credo che i tifosi debbano stare tranquilli perché questa squadra penso che sia pronta a tutto, anche a soffrire, perché il campionato ha tante insidie». Per qualcuno Longobardi lavora troppo in fase difensiva e così non è sempre presente e fresco in area di rigore. «A me interessa poco questo discorso, perché la squadra deve lavorare in entrambe le fasi con tutti i suoi effettivi: è importante il lavoro che fanno le punte in fase di non possesso, come allo stesso tempo è importante il lavoro che fa tutta la squadra in fase offensiva».

«Il rigore di domenica era netto. In questo momento non siamo agevolati»

La partita con il Forlì poteva finire diversamen­te se l'arbitro avesse fischiato un netto rigore proprio su Longobardi. «Non vorrei che il rigore della prima giornata (''regalato'' a Sereni ad Arzignano, ndr) avesse un po' creato un effetto contrario. Ho sempre pensato che a fine campionato per quanto riguarda le situazioni arbitrali si arrivi sempre ad un certo equilibrio. In questo momento possiamo dire di non essere agevolati, il rigore domenica era netto, me ne sono accorto subito. Ma tant'è, andiamo avanti. La squadra è serena, secondo me siamo andati oltre le più rosee aspettativ­e, non ci dobbiamo dimenticar­e come siamo partiti, tra mille incognite. Avere 23 punti dopo 9 partite io credo che sia un buon percorso. E sappiamo che possiamo crescere ancora tanto».

«Mi sembra che avere 23 punti dopo 9 partite voglia dire fare un buon percorso»

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Christian Longobardi, 33 anni
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GETTY IMAGES Christian Longobardi è nato a Pomigliano d’Arco il 18 giugno 1982

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