Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
Il calcio sotto choc Cruyff è malato
Ha un grave tumore ai polmoni. Auguri e incoraggiamenti da tanti campioni
Cancro ai polmoni. La diagnosi, emessa martedì scorso in un ambulatorio dell’Hospital Clinic di Barcellona, è un pugno allo stomaco, ma a quanto dicono le persone a lui più vicine, Johan Cruyff starebbe vivendo queste ore con serafica serenità, fiducioso, come sempre accaduto nel corso della sua vita, di poter vincere anche questa partita. La notizia è stata diffusa nelle prime ore della mattina da Catalunya Radio e, poi, ripresa con crescente insistenza da tutti i media iberici, per trovare autorevoli conferme nel corso della giornata. Mentre giungono messaggi d’incoraggiamento da tutti gli angoli del pianeta, la leggenda olandese si starebbe sottoponendo agli ultimi accertamenti che definiranno le tappe della battaglia che si accinge ad affrontare. MALEDETTE SIGARETTE. Ventiquattro anni fa il cuore. Ora i polmoni. Maledette sigarette. L’olandese volante non aveva mai fatto nulla per occultare il suo vizio, in Catalogna, portandosi alla bocca una bionda fin dall’intervallo della prima partita disputata, nel 1973, con la casacca blaugrana. Nessuno ha mai osato dirgli nulla, potere del credito guadagnato attraverso la conquista di tre Coppe dei Campioni con l’Ajax, della classe cristallina e di un carattere a dir poco scoppiettante, finché, già allenatore, nel febbraio del 1991, un’insufficienza coronarica acuta non l’ha messo ko. Intervento a cuore aperto e pronto ritorno sulla panchina blaugrana, ma solo a patto di non aver più nulla a che fare con il tabacco. Precetto seguito alla lettera, che successivamente l’ha visto anche testimonial di un popolare spot contro il tabagismo finanziato dalla Comunità Autonoma della Catalogna. Il 20 maggio del 1992, così, con un lecca lecca al posto del vecchio filtro tra le labbra, arriva la prima Champions conquistata da allenatore, la prima delle attuali cinque anche per il Barça, nell’interminabile finalissima di Wembley strappata alla Sampdoria di Vialli e Mancini, grazie a un siluro di Ronald Koeman. Ora, a tanti anni di distanza, il vecchio vizio pare aver favorito l’insorgere della nuova malattia.
L’olandese volante ha fumato troppo e vinto tutto: nel 1991 era stato operato al cuore
FORZA JOHAN. Dopo lo sconcerto iniziale, il simbolo del calcio totale predicato da Rinus Michels ha ricevuto il caloroso abbraccio dell’ambiente attraverso i social network. Tra i primi ad inviare il suo messaggio d’incoraggiamento al Profeta del Gol, com’era stato ribattezzato da Sandro Ciotti nel 1976, l’attuale presidente del Barça José Maria Bartomeu, con cui non c’è un rapporto idilliaco, culminato con la rinuncia alla presidenza onoraria del Club da parte del mitico numero 14. «Johan, vincerai anche questa partita. Forza, a nome di tutta la società». Sullo stesso tono il vecchio pupillo Hristo Stoichkov. «Coraggio Mister. Tutto andrà bene, non dubitarlo!». Affettuoso anche il connazionale Ruud Gullit: «Caro Johan, sei un combattente. Hai vinto molte battaglie, vincerai anche questa».