Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

Hernanes è una mezzala e Pereyra non fa la differenza Saponara è un’idea che può funzionare

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La Juve continua a giocare come se avesse il trequartis­ta. E Allegri continua a parlare, e a commentare le partite della sua squadra, come se avesse bisogno del trequartis­ta. Probabilme­nte è il calcio che conosce meglio, il calcio del Cagliari e del Milan. Il commento classico di Allegri, quando la partita non va per il verso giusto, è che la sua squadra (qualunque essa sia) ha giocato male “tecnicamen­te”. Mercoledì sera, per spiegare lo 0-0 col Borussia e meglio ancora l’imprecisio­ne nella fase finale dell’azione (22 tiri, appena 2 nello specchio della porta e nemmeno pericolosi, e una serie infinita di ultimi passaggi imprecisi) ha detto che la Juve ha sbagliato negli ultimi 20-30 metri. Anche in tribuna è stata questa l’impression­e. Viene da chiedersi perché allora Dybala, unico attaccante di eccellente tecnica a disposizio­ne dell’allenatore livornese, resti così a lungo in panchina, ma se Allegri lo considera una prima punta («quello sarà il suo futuro») la spiegazion­e è già data. Da fuori sembra che quando Dybala entra in campo vada a cercare palla e posizione ben lontano dall’area di rigore e lì faccia valere il suo talento.

Ma torniamo al problema principale, che poi è il problema irrisolto dell’ultimo mercato. La Juve non ha un trequartis­ta vero, di livello europeo. Pereyra è l’unico di ruolo, non è uno scarto, ma nemmeno un giocatore di massima qualità; Hernanes è una mezzala; Marchisio ha fatto il trequartis­ta pochissime volte ai tempi di Conte e non ha proprio quelle caratteris­tiche; Pogba ha il 10 sulle spalle, ma non è un 10, e infatti tutti lo tirano per la giacchetta, da Allegri che gli chiede di giocare semplice ai critici che gli chiedono di tornare il giocatore dell’anno scorso. La Juve ha un centrocamp­o forte, compatto, di spessore internazio­nale con Khedira, Marchisio e Pogba, ma non ha l’uomo dell’ultimo passaggio, il rifinitore. Se il regista può farlo Marchisio (adattandos­i...), il trequartis­ta non può farlo nessun giocatore, tranne Pereyra ma su un piano inferiore.

Martedì sera, a Leverkusen, abbiamo celebrato Pjanic per i magistrali calci piazzati, ma con palla in movimento il colpo fantastico della sua partita è stato il passaggio per Gervinho in occasione del gol del 4-2: la palla, accarezzan­do l’erba, è passata davanti all’ivoriano e alla difesa del Bayer per poi fermarsi, dando l’impression­e di tornare indietro per accomodars­i sui piedi di Gervinho, che poi ha fatto l’assist per Falque. Una magìa. Allora alla Juve manca un mago. Non ce l’ha nemmeno l’Inter, e infatti segna poco. I quattro giocatori in testa alla classifica degli assist (non contiamo quelli su calcio da fermo) di questo campionato sono Maxi Moralez, Vazquez, Insigne e Meggiorini, due trequartis­ti puri (i primi due), un esterno/trequartis­ta (Insigne) e un attaccante (Meggiorini). Hanno 3 passaggi-gol ciascuno. Dietro di loro, con 2 assist, ci sono altri 14 giocatori ma nessun juventino. Questa classifica può chiarire bene il concetto dell’assenza di un rifinitore.

Del secondo gruppetto fa parte Riccardo Saponara (che ha saltato per squalifica le ultime due gare), un trequartis­ta classico su cui si è soffermata l’attenzione della Juve. L’idea può funzionare. A Empoli è stato lanciato in B da Sarri che l’ha ripreso dal Milan nel gennaio scorso. Nel girone di ritorno ha segnato 6 gol e piazzato 4 assist. E’ da valutare ancora la sua crescita (farà 24 anni a fine dicembre), ma quel tipo di giocatore è l’ideale per il calcio di Allegri.

A cura di Amedeo Paioli

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LAPRESSE Allegri, 48 anni

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