Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
Trento punta su Lanza il capitano fatto in casa
E’ cambiata molto la squadra campione d’Italia che ha di nuovo mutato pelle, perdendo una delle sue icone, Matei Kaziyski. Ma dopo quello che è accaduto l’anno scorso, dopo una stagione vissuta da protagonista contro ogni previsione, si dà per possibile ogni risultato che riguarda la Diatec Trento. Il marchio di qualità è rappresentato dal tecnico bulgaro Rado Stoytchev, uno che spreme i giocatori in allenamento riuscendo a ricavarne il succo vincente per affrontare gli impegni di una stagione che non sarà lunga come la vorrebbero i club, ma che è indubbiamente stressante e consistente. Specie per quei giocatori che trascorrono l’estate non in vacanza ma allenandosi e giocando in giro per il mondo con le nazionali.
Domenica si è chiuso l’Europeo, domani si va in campo al PalaPanini (con le P maiuscole perchè si tratta del glorioso marchio del volley e non di un camion bar...) per la Supercoppa, il primo trofeo della stagione che per tempistica è però una sorta di super allenamento di lusso, dato che sia Trento che Modena hanno appena riavuto i loro nazionali.
«L’Europeo è stato una bella avventura - dice Tine Urnaut, nuovo bomber di Trento - siamo cresciuti di partita in partita.Contro l’Italia abbiamo lasciato il cuore sul taraflex, Trento è squadra giovane che ha tanta voglia di lavorare e crescere». C’è un nuovo capitano, Filippo Lanza, che viene dal settore giovanile e che sta al Trento come Marchisio alla Juventus, un talento cresciuto in casa. «E’ un onore e una responsabilità devo ringraziare il presidente Mosna. A 14 anni quando arrivai in palestra vedevo i campioni della A1, per me era un obiettivo arrivare un giorno arrivare a indossare questa maglia. Voglio affermarmi non vorrei essere un capitano di passaggio. Non abbiamo ancora un sistema di gioco ben costruito ma sono sicuro che andremo a Modena per giocarcela».