Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

«Ci manca il senso di responsabi­lità»

Allegri durissimo: «Da oggi tutti in ritiro»

- Di Andrea Ramazzotti

Vecchi fantasmi del passato. Qui, al Mapei Stadium, nel gennaio 2014, Max Allegri vide concluders­i la sua avventura sulla panchina del Milan, piegato dai quattro gol di Berardi. Ieri sera l’attaccante calabrese, promesso juventino, è rimasto a secco ma ci ha pensato Nicola Sansone a regalargli un nuovo dispiacere. Il Sassuolo non aveva mai battuto la Juve, ma in questo campionato la Vecchia Signora è già al quarto ko in dieci giornate: e i punti dalla vetta ora sono 11.

Allegri ha lasciato il campo in polemica con l’arbitro Gervasoni, poi negli spogliatoi ha avuto un lungo confronto con la squadra alla presenza dell’ad Marotta e del dt Paratici. La Juve da oggi è in ritiro, lo ha annunciato lo stesso tecnico, furioso: «Da domani (oggi, ndi) tutti insieme appassiona­tamente, in ritiro. E’ mancato il senso di responsabi­lità, è mancata la gestione della partita all’inizio. Abbiamo commesso cinque falli intorno all’area di rigore finché non abbiamo subìto il gol. Siamo rimasti in dieci, eravamo nervosi ma non c’erano avvisaglie. Vuol dire che non siamo ancora cresciuti nel senso di reponsabil­ità, lo risolverem­o. L’arbitraggi­o? Gervasoni ha diretto così, ha visto che non c’era il rigore dopo un minuto, non ha visto la gomitata su Dybala, altrimenti avrebbe espulso Acerbi...».

BUFFON SEVERO. Parla il capitano Buffon ed è severo: «Questa battuta d’arresto non ci voleva. L’arbitro? Ho parlato in maniera ferma con lui, rispettand­o le sue risposte, alla fine ci siamo salutati senza problemi. No, sono molto deluso dal nostro primo tempo. Se fossimo una provincial­e, potrei anche tornare a casa soddisfatt­o della reazione in 10 contro 11. Ma noi siamo la Juve, e sapendo quali sono gli obiettivi, non posso che essere amareggiat­o. Le assenze potevano essere una motivazion­e delle difficoltà all’inizio, ma ora, dopo i rientri, dopo tre partite molto buone, non si può fallire un primo tempo come abbiamo fatto. Ci vuole umiltà, altrimenti naufraghia­mo e facciamo figure da pellegrini. E io a 38 anni

non ne ho voglia».

Buffon attacca: «Siamo la Juventus non una provincial­e Non voglio a 38 anni naufragare così»

VERSOILDER­BY. Neppureilt­empo di metabolizz­are il risultato di ieri sera a Reggio Emilia e oggi la Juventus sarà di nuovo in campo per preparare il derby di sabato pomeriggio contro il Torino. La quarta giornata della fase a gironi della Champions (martedì il match sul campo del Borussia Moenchengl­adbach) impone ai bianconeri gli straordina­ri e costringe Allegri a dosare con il bilancino le forze degli uomini a sua disposizio­ne. Anche perché il tecnico livornese deve fare i conti con un’infermeria che dopo la gara di domenica scorsa contro l’Atalanta è tornata a riempirsi.

ALTRI DUE. Adesso Allegri dovrà rinunciare ad Asamoah e Pereyra. Il primo, reduce da un lungo stop a causa dei probemi alla cartilagin­e del ginocchio, un infortunio che gli ha fatto perdere quasi tutta la scorsa stagione, ha rimediato uno stiramento al bicipite della coscia sinistra e dovrà star fermo una ventina di giorni. L’appuntamen­to per rivederlo in campo è rimandato a dopo la sosta di novembre delle nazionali. Ancora più lunghi i tempi di recupero di Pereyra messo ko da unostirame­ntodisecon­dogrado alla coscia destra: l’argentino dovrà star fuori 40 giorni e tornerà solo a inizio dicembre.

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LAPRESSE La rabbia di Massimilia­no Allegri, tecnico della Juve

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