Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
La magia di Biglia non Basta
La Lazio in vantaggio con l’argentino poi l’autogol e la rete di Gomez: Reja vince il braccio di ferro con Pioli
A disposizione: Radunovic, Bassi, Brivio, A. Conti, Grassi, Migliaccio, Cigarini, Monachello, Denis.
MARCATORI:
A disposizione: Berisha, Mauricio, Konko, Braafheid, Patric, Radu, Cataldi, Mauri, Morrison, Kishna.
16’ pt Biglia (L), 25’ st Basta (A, autogol), 41’ st Gomez (A) ARBITRO: Irrati di Pistoia 5,5. Arbitri d’area: Gavillucci e Di Paolo. Guardalinee: Meli e Carbone. Quarto uomo: Alassio ASSIST: D’Alessandro (A). AMMONITI: 11’ pt Biglia (L), 31’ pt Onazi (L), 20’ st Masiello (A), 27’ st Raimondi (A), 29’ st Lulic (L) per gioco falloso. NOTE: Spettatori paganti 3.982 per un incasso di 56.175,60 euro. Abbonati 10.537 per una quota partita di 150.056,63 euro. Angoli: Rec.: 1’ pt, 3’ st. L’ha vinta Reja: ha rimontato con le sue mosse e la tigna dell’Atalanta. L’ha persa la Lazio, incapace di capitalizzare il gol di Biglia e di chiudere la partita. E’ stata in vantaggio per settanta minuti, s’è fatta rimontare e ha perso: quarta sconfitta in cinque trasferte. Questa volta è colpevole anche Pioli, ha atteso troppo per i cambi, non ha messo forze fresche a centrocampo, ha inserito Djordjevic (in ritardo di condizione) e solo dopo Klose finendo con un improbabile 4-2-4. A volte ci si può accontentare di un pareggio, anche perché a Bergamo nessuno è riuscito
a vincere e la benzina stava finendo. Una partita rovinata e con troppi rimpianti. Sono stati decisivi i cambi dell’Atalanta, ma la Lazio aveva una panchina infinitamente più lunga e ricca di risorse.
GIOIELLO. Su un campo così scivoloso era difficile controllare la palla e la Lazio in avvio ha faticato a impostare il gioco. Pochi spazi, cortissima anche l’Atalanta, aggressiva e pronta ad accorciare le marcature a centrocampo scegliendo, come previsto, i duelli individuali. Quasi subito gli anticipi e la lettura tattica di Biglia ha scavato una differenza. Carmona non aveva possibilità di ragionare, ancora peggio per De Roon. L’olandese soffriva la fisicità e la prepotenza di Milinkovic, ancora di più a suo agio su questo tipo di campo. Kurtic, invece, riusciva a prevalere su Onazi, ma tutta l’Atalanta pendeva a destra, persino Gomez cambiava fascia per avvicinarsi a Moralez. Reja voleva attaccare dalla parte di Lulic. Marchetti ha bloccato un tiro centrale di Gomez e Masiello ha salvato, rischiando l’autogol, sull’incursione di Basta. La qualità conta e la Lazio ha trovato il gol su punizione al sedicesimo. Masiello ha atterrato Felipe al limite dell’area, Biglia ha indovinato la parabola all’incrocio dei pali, scavalcando la barriera.
ATALANTA
LAZIO
EQUILIBRIO. La partita è proseguita sullo stesso binario. La Lazio faceva girare palla con qualche difficoltà, l’Atalanta conteneva senza trovare il guizzo giusto per ripartire. Pinilla era isolato nella cerniera chiusa da Hoedt e Gentiletti, Moralez e Gomez non riuscivano a sgommare. Gli unici pericoli creati su due palle inattive conquistate per le ingenuità di Onazi, ammonito da Irrati. La Lazio è andata vicina al gol con un missile di Candreva da fuori area, ma non ha mai cercato il raddoppio con troppa convinzione.
MOSSA. Reja ha cambiato e dopo l’intervallo ha tolto Kurtic e ha inserito Raimondi, passando al 4-4-2. Pioli ha risposto arretrando Milinkovic in linea con Onazi: 4-1-4-1. Biglia vertice basso. Moralez gli girava intorno e quel movimento creava dei vortici. La partita si è aperta. Il piccoletto dell’Atalanta ha creato subito un’occasione per Pinilla e poi ci ha provato da fuori. La Lazio ha avuto la possibilità di colpire e chiudere la partita, ma è sempre mancato l’ultimo passaggio. Servivano Cataldi o Mauri per ragionare o Radu con Lulic più avanzato, Pioli invece ha cambiato Matri con Djordjevic (punta per punta), senza ritmo. Era entrato anche D’Alessandro, un’altra ala, per Dramè e proprio l’ex romanista ha rovesciato la partita, asfaltando Lulic che non è un terzino. Con un lungo traversone, ha scavalcato la difesa della Lazio. Gomez si è liberato di Candreva (c’è stato un leggero contatto) e ha crossato forte rasoterra: il pallone è sbattuto sulle caviglie di Basta ed è entrato. Mancavano 21 minuti alla fine, Pioli ne ha fatti passare altri undici prima di inserire Klose, ma la squadra si è sbilanciata troppo in avanti. Due punte, due esterni, un trequartista, solo Biglia mediano. Nessuno rientrava più. E l’Atalanta ha colpito in contropiede. Assist di D’Alessandro, Gomez lasciato solo, ha stoppato la palla e ha indovinato il destro del ko.