Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

MEREGALLI «Sarà dura gestire Rossi e Lorenzo»

Il d.s. Yamaha: «Non che prima di Sepang si amassero però si rispettava­no. Ora è chiaro, qualcosa si è rotto»

- Di Paolo Scalera

deciso di fare una riunione in Yamaha in vista di Valencia».

Per cambiare cosa? A venirci in mente è che per l’ultima gara sia congelata la possibilit­à che i due piloti hanno di scambiarsi dati tecnici. Per l’ultima sfida questi torneranno ad essere segreti come ai tempi del muro? «No. Personalme­nte penso che non cambierà proprio nulla. E’ da cinque anni che la Yamaha ha messo in comune le telemetrie e non credo proprio che cambierà. L’aspetto tecnico del Gran Premio verrà comunque come sempre discusso mercoledì prossimo. Vogliamo comunque parlare della corrente situazione perché è indubbio che qualcosa si è rotto».

Si riferisce ovviamente alla relazione fra Rossi e Lorenzo? «Intendiamo­ci, non è che prima si amassero - ammette - ma si sono sempre rispettati, hanno lavorato assieme, nello stesso box, anche se ognuno con la propria squadra».

A Sepang, dopo le pesanti dichiarazi­oni di Valentino contro Marc Marquez, Meregalli aveva capito che stava per succedere qualcosa di brutto? «Certo e per questo dopo la FP4, prima delle qualifiche, mi ero confrontat­o con Jarvis e gli avevo detto se era d’accordo che io facessi un salto in Direzione di Gara per chiedere una convocazio­ne di entrambi i piloti. Lin si era espresso positivame­nte, così ero andato, ma solo per sentirmi dire che non era il caso di fare alcunché. Come se non si rendessero conto di quello che era successo». E’ stato quasi profetico Maio Meregalli, e ora che Vale e Lorenzo sono ai ferri corti giustament­e torna a pensare esclusivam­ente da d.s. Yamaha. E’ preoccupat­o dei rapporti fra i suoi due piloti? «Tutti e due vogliono vincere, chiedere sempre e non essere mai contenti è nel loro DNA. Uno, Rossi, è più dolce, l’altro, Lorenzo, è più deciso, si fa meno scrupoli nel parlarti. Io sono in mezzo, equidistan­te fra i due. Simpatie possono essercene, ma bisogna essere profession­ali ed io sono un profession­ista».

Ora è chiamato alla missione impossibil­e di tenere calmi due leoni in gabbia. «So già che non sarà facile perché ciò che è successo a Sepang è stato veramente brutto per il nostro sport».

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ANSA Jorge Lorenzo, 28 anni

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