Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
MEREGALLI «Sarà dura gestire Rossi e Lorenzo»
Il d.s. Yamaha: «Non che prima di Sepang si amassero però si rispettavano. Ora è chiaro, qualcosa si è rotto»
deciso di fare una riunione in Yamaha in vista di Valencia».
Per cambiare cosa? A venirci in mente è che per l’ultima gara sia congelata la possibilità che i due piloti hanno di scambiarsi dati tecnici. Per l’ultima sfida questi torneranno ad essere segreti come ai tempi del muro? «No. Personalmente penso che non cambierà proprio nulla. E’ da cinque anni che la Yamaha ha messo in comune le telemetrie e non credo proprio che cambierà. L’aspetto tecnico del Gran Premio verrà comunque come sempre discusso mercoledì prossimo. Vogliamo comunque parlare della corrente situazione perché è indubbio che qualcosa si è rotto».
Si riferisce ovviamente alla relazione fra Rossi e Lorenzo? «Intendiamoci, non è che prima si amassero - ammette - ma si sono sempre rispettati, hanno lavorato assieme, nello stesso box, anche se ognuno con la propria squadra».
A Sepang, dopo le pesanti dichiarazioni di Valentino contro Marc Marquez, Meregalli aveva capito che stava per succedere qualcosa di brutto? «Certo e per questo dopo la FP4, prima delle qualifiche, mi ero confrontato con Jarvis e gli avevo detto se era d’accordo che io facessi un salto in Direzione di Gara per chiedere una convocazione di entrambi i piloti. Lin si era espresso positivamente, così ero andato, ma solo per sentirmi dire che non era il caso di fare alcunché. Come se non si rendessero conto di quello che era successo». E’ stato quasi profetico Maio Meregalli, e ora che Vale e Lorenzo sono ai ferri corti giustamente torna a pensare esclusivamente da d.s. Yamaha. E’ preoccupato dei rapporti fra i suoi due piloti? «Tutti e due vogliono vincere, chiedere sempre e non essere mai contenti è nel loro DNA. Uno, Rossi, è più dolce, l’altro, Lorenzo, è più deciso, si fa meno scrupoli nel parlarti. Io sono in mezzo, equidistante fra i due. Simpatie possono essercene, ma bisogna essere professionali ed io sono un professionista».
Ora è chiamato alla missione impossibile di tenere calmi due leoni in gabbia. «So già che non sarà facile perché ciò che è successo a Sepang è stato veramente brutto per il nostro sport».