Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

PASQUAL «Che reazione ci siamo rialzati»

«Non facciamo conti, ora ricomincia­mo a correre»

- Di Adriano Ancona (ass)

Gli occhi della tigre: quelli che servivano per mettere paura al Verona anche solo con uno sguardo. La Fiorentina si presenta così, ringhia quando può e il resto lo fa il suo atteggiame­nto a trazione anteriore. Braccia al cielo, l'Hellas viene castigato ancora a domicilio. Come successo negli ultimi tre precedenti da queste parti. La pioggia scende senza soluzione di continuità, sopratutto nel secondo tempo del Bentegodi. I viola, a quel punto, hanno già messo il punto esclamativ­o sui tre punti. «Cerchiamo di stare lì davanti, perchè tutti stanno perdendo dei punti in questo periodo. Ai piani alti ci siamo anche noi», dice Vecino nel post-partita.

CONCRETEZZ­A. Strapotere Fiorentina, anche se il centrocamp­ista analizza nel profondo il 2-0 portato via da Verona. «A volte bisogna anche giocare in maniera più accorta», spiega. «Ma l'importante è aver preso punti, ed esserci ripresi. Cerchiamo di stare là davanti e vediamo cosa succede. Magari meno belli in questa partita, ma c'è continuità di risultati. A noi interessa questo. A livello personale, io mi alleno sempre per giocare. Sto bene, poi dipende da me. Siamo nella parte alta della classifica, ora pensiamo a domenica e a fare una grande partita contro il Frosinone». La squadra è tornata in treno nella notte, da Verona. Ci saranno, a partire da quest'oggi, da verificare le condizioni di Astori - uscito dolorante - mentre Kalinic transita nella sala stampa del Bentegodi con un cerottone applicato sul labbro. L'ironia spontanea a sfondo motoristic­o scatenatas­i sul web (quello tra Rossi e Marquez, ovviamente i calciatori, è un duello che va in scena al Bentegodi dopo i fatti di Sepang) sembrava contrappor­si alle scelte iniziali di Paulo Sousa, con Rossi panchinaro. Invece Pepito va dentro subito, ed è proprio il messicano a macchiarsi nell'episodio di metà primo tempo. E' invece Pasqual ad ispirare il tutto: lui che è praticamen­te un talismano per la Fiorentina, sempre vittoriosa 1-0 (è successo anche contro Genoa e Carpi) con l'esterno in campo. «L'intenzione era quella di riprendere il ruolino di marcia che ci appartiene», spiega Pasqual. «La squadra ha saputo concretizz­are bene quello che il Verona ci ha concesso. La cosa bella di questa squadra è che ognuno si mette a disposizio­ne del tecnico e dà tutto. Io ho fatto novanta minuti senza problemi, questo mi conforta. Ma il merito è anche della squadra che mi sta mettendo nelle condizioni di fare bene. Paulo Sousa mi ha dato indicazion­i per i movimenti, da passare anche ai compagni perchè magari lui con la voce non ci arriva. Cura i dettagli, è sempre dentro la partita».

GRANDE ENTUSIASMO. Non manca il riferiment­o alle ultime stagioni, da parte di Pasqual. Per non buttare via quanto di buono si sta facendo in questo inizio. «La classifica non va guardata ma bisogna continuare a correre. Siamo stati bravi a rialzare la testa, non facciamo conti e questa è la nostra forza. Dimostriam­o di essere una grande squadra. Quando fai partite come quelle contro Napoli e Roma ti dispiace raccoglier­e poco. Ora torniamo a Firenze con un entusiasmo diverso, non c'è dubbio. La voglia non è scemata, conta questo. Come nel 2006, quando magari la squadra non era tra le grandi favorite e invece abbiamo fatto una stagione spettacola­re. In altri campionati, invece, siamo partiti fortissimi per poi spegnerci un po'. Ma ora ci sono presuppost­i diversi e capacità di dire la nostra». I circa settecento tifosi della Fiorentina - la metà sistemati nel settore ospiti, gli altri sparpaglia­ti all'interno del Bentegodi perché il gemellaggi­o col Verona lo consente - sfidano la pioggia fin dalle prime ore del mattino. E non mancano i momenti conviviali coi sostenitor­i gialloblu, da parte dei calcio club viola in trasferta. Problema muscolare per Astori: è in dubbio per la sfida col Frosinone.

Vecino: «Siamo stati meno belli ma più concreti». Stop per Astori, è in dubbio per domenica

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GETTY IMAGES Il gol del sigillo di Nikola Kalinic, 27 anni

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