Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

MANCINI «La Roma è forte Ma basta un gol...»

«Anche un successo per 1-0 rende felici»

- Di Andrea Ramazzotti

Non sarà decisiva, ma importante sì. Roberto Mancini alla vigilia di Inter-Roma non si nasconde. Sa che la sfida contro i gialloross­i farà capire molte cose sul valore e sulle ambizioni della sua formazione. Perché di fronte ci sarà una delle favorite per lo scudetto e stavolta Icardi e compagni non potranno permetters­i di “bucare” il primo tempo come a Palermo e a Bologna. «Non sarà un incontro decisivo - ha sottolinea­to -, ma importante per entrambe le squadre. Il campionato è lungo e in futuroledi­fficoltàno­nmancheran­no,mafarbenec­ontrolaRom­a aumentereb­be la nostra autostima e la consapevol­ezza dei nostri mezzi oltre a permetterc­i di continuare nel nostro percorso di crescita. La formazione di Garcia ha avuto delle difficoltà all’inizio, ma si è ripresa perché ha un gruppo che è insieme da anni e si conosce bene. Noi sotto questo aspetto dobbiamo crescere, ma chiarament­e abbiamo bisogno di tempo. Ecco perché dico che la Roma e il Napoli sono le favorite per lo scudetto. E anche la Juventus rientrerà in corsa».

TATTICA E ATTENZIONE. Con la certezza di poter sedere in

panchina stasera (ammonizion­e con diffida dopo l’espulsione di Bologna; 10.000 euro di multa per il club complice una frase rivolta all’arbitro negli spogliatoi­o da uno dei collaborat­ori del tecnico), ieri il Mancio ha fatto i compliment­i a Garcia («Sta svolgendo un grande lavoro e ha costruito una squadra che è arrivata in alto. Quest’anno sta andando ancora meglio rispetto al passato e credo che sia adattissim­o al calcio italiano») e ha inquadrato il match: «Alla Roma non puoi lasciare tanto campo perché hanno contropied­isti perfetti. Questo però non vuol dire che non dovremo fare la partita o che partiremo svantaggia­ti. Loro stanno bene e sono forti, ma non dobbiamo avere paura. Sarà necessaria la massima concentraz­ione, una cosa che magari non sempre c’è stata contro squadre sulla carta inferiori come per esempio il Bologna, martedì scorso nel primo tempo. Chi temo? Dzeko rimane uno dei migliori centravant­i al mondo, anche se sta facendo pochi gol. Supererà i 15 gol perché ha qualità incredibil­i». E a proposito delle partenze ad handicap alle quali l’Inter ha spesso abituato i propri tifosi, Mancini ha puntualizz­ato: «Non lo facciamo a posta, ma è capitato. Meglio comunque far bene nella ripresa se nella prima frazione si limitano i danni. Sarei contento di vincere 1-0 giocando male? Se uno vince è sempre contento».

«I tre punti stasera ci darebbero forza facendo crescere la nostra autostima La strada è lunga»

CASO ICARDI. Impossibil­e non parlare delle esternazio­ni del capitano che a Bologna ha detto di aver segnato 3 gol toccando 4 palloni: «Non è vero, magari ne ha ricevuti 5... Anzi, 4 li ha ricevuti solo contro il Palermo... Credo che con le sue parole volesse dire che deve conoscere meglio i nuovi. Quando gli attaccanti non segnano, tendonosem­preatrovar­edelle scuse. Lo facevo anche io (sorriso, ndr) dando colpe ad altre situazioni che non esistevano. Icardi comunque non voleva accusare qualcuno». Finale sul metro arbitrale della Serie A: «Io sono per non fischiare quasi mai. I falli nel calcio esistono e a volte bisogna far andare avanti l’azione almeno si scoraggian­o i simulatori. E’ l’unico modo per velocizzar­e il calcio italiano e portarlo al livello di quello europeo».

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GETTY IMAGES Roberto Mancini, 50 anni, allenatore dell’Inter

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