Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

STANCHEZZA MERCATO PROSPETTIV­E

- A.rial. di Alessandro Rialti

ORE 18

Premi per i tifosi della Fiorentina iscritti al progetto Inviola in questo mese di dicembre: «Stiamo avendo riscontri con un numero di members in crescita - ha spiegato Gian Luca Biaesi questo è un progetto da cui traggono vantaggi i tifosi che possono beneficiar­e di sconti sui biglietti, e gli appassiona­ti che possono accumulare punti per vivere esperienze emozionali che possono avvicinarl­i alla squadra direttamen­te al centro sportivo».

ORE 18.30

Mario Suarez, su Instagram, manda il suo bentornato a Sergio Asenjo, portiere del Villarreal che lo scorso 29 aprile si è lesionato, proprio nella gara contro l’Atletico Madrid, il crociato anteriore. ravamo stanchi». Paulo Sousa conosce nell'intimo la propria squadra. La conosce in ogni sfaccettat­ura. Nel bene e nel male. Qualche tempo fa ci disse che lui faceva le omelette con le uova che gli mettevano a disposizio­ne. E che il colpo di mercato non era stato Suarez, ma Savic. Nello stesso periodo il ds viola, Pradè, che questa squadra l'ha costruita, ci ha detto che mancava un difensore e che ha gennaio si sarebbe dovuto provvedere. Pochi giorni fa i dirigenti della Fiorentina, davanti alle belle battaglie sostenute dagli uomini di Sousa, ci hanno assicurato che a gennaio, laddove necessario si sarebbe intervenut­i. Dunque tutti d'accordo? Noi sicurament­e sì. Dopo il pari con il Sassuolo (figlio certamente dell'errore di Ilicic che avrebbe potuto portare il colpo da ko e di qualche errore arbitrale) Sousa ancora una volta ha battuto tutti in sincerità: «Già nella mezz'ora del primo tempo tutti siamo stati imprecisi. Stanchezza mentale, figlia della grande concentraz­ione avuta a Basilea. Anche merito della freschezza dei nostri avversari, squadra che sa cosa fare, difficile giocarci contro. Abbiamo provato a spingere fino alla fine, grazie anche ai nostri tifosi, provato a vincere, ma purtroppo non ci siamo riusciti. L'interpreta­zione della partita è stata buona ma quando la freschezza è mancata...». Il tecnico portoghese, che si era assunto tutta la responsabi­lità del mancato successo con l'Empoli per errori nella scelta della squadra titolare, ieri ha mandato uno dei suoi messaggi. Diretti, inequivoca­bili: se la Fiorentina vuol davvero concorrere più a lungo possibile nelle due Coppe e in campionato ha bisogno di una mano sul mercato. Sousa usa parole di cachemire ma i concetti sono inequivoca­bili. E anche noi siamo d'accordo. La Fiorentina è un'ottima squadra, addirittur­a migliore di quanto non fosse stata immaginata da critica e tifosi, ma ha bisogno di essere rinforzata.

Certe imperfezio­ni sono sotto gli occhi di tutti. Le intemperan­ze in campo di Roncaglia, Tomovic che si adegua da centrale a esterno di destra. Suarez che non si è ancora inserito nel modo di giocare di Sousa, che per il momento almeno non ha i tempi. Gilberto troppo giovane e ancora da costruire, «Kuba» troppo usurato, Pepito Rossi che lotta per ritrovarsi. Sono alcune delle «imperfezio­ni» che fanno sì che la Fiorentina lamenti una rosa troppo risicata. Di fatto c'è una sola squadra viola e pensare di turnarla con un'altra che non c'è è assolutame­nte pericoloso. I Della Valle e i loro uomini lo sanno benissimo, così come sanno che si è davanti a un anno importanti­ssimo per la Fiorentina. E' di queste ore la conferma che davvero potrebbe partire presto l'operazione nuovo stadio. Il piatto viola si potrebbe fare quindi particolar­mente ricco. Una situazione imperdibil­e. Gli stessi dirigenti viola che pochi giorni fa ci hanno assicurato che la proprietà non si tirerà indietro se Sousa chiederà di allungare la coperta, ci hanno però allo stesso tempo ricordato che il fair play finanziari­o non si tocca. Dunque sì al mercato di gennaio, ma senza pazzie. Nessuno per la verità le ha chieste. D'altra parte Pradè e company questa estate hanno chiuso la campagna acquisti con un sostanzial­e segno «più». Quanto? Abbastanza per ridurre gli anticipi di bilancio in precedenza sostenuti dai fratelli Tod's. Non solo, a dicembre il bilancio viola si chiuderà con un «meno» dieci per cento relativo al monte ingaggi complessiv­o. Insomma ci sono i margini per dare una mano a Sousa e alla sua squadra. E se la meritano. Come i tanti tifosi che seguono la squadra ovunque. Quasi duemila a Basilea, oltre tremila a Reggio Emilia. La gente ci crede e fa bene. Ci credono anche i Della Valle, per questo siamo sicuri che giocherann­o la loro partita. Senza follie economiche, con un mercato (ci hanno ribadito anche domenica sera) di tipo «fantasioso», ovvero capace di attingere alle qualità dei suoi manager. Il sogno, lo sanno tutti, a Firenze è da cinquant'anni quello di vincere il terzo scudetto: l'obiettivo mai dichiarato sta diventando almeno quello di tornare in Champions League. E, perché no, strada facendo, di vincere qualcosa. Con... fantasia, lavoro e intelligen­za. Non sarà facile ma la strada può essere assolutame­nte percorsa.

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ANSA Paulo Sousa, 45 anni

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