Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

Così il Bologna fermerà Sarri

Higuain? Sì, ma prima il centrocamp­o: a Brighi, Diawara e Donsah il grande peso di contrastar­e le idee azzurre

- Di Alberto Polverosi

Oggi pensare al Napoli vuol dire temere Higuain. Con i giornali pieni di titoloni sul «centravant­i più forte del mondo» viene quasi automatico individuar­e nell’attaccante argentino il punto di forza della squadra di Sarri. Automatico e anche inevitabil­e, perché Higuain è davvero più in là del Napoli. Ma non tanto più in là. La forza del Napoli è la squadra, la sua personalit­à, il suo entusiasmo e soprattutt­o il suo gioco. Donadoni vede il calcio nel suo insieme, non si limiterà a occuparsi (o preoccupar­si) di Higuain, dovrà frenare il Napoli nella zona dove nasce il gioco e lì in mezzo la partita si farà molto impegnativ­a per i rossoblù. Il trio Allan-Jorginho-Hamsik è il più completo della Serie A. E’ vero che Jorginho è il regista, ma anche gli altri due possono gestire la manovra e organizzar­la, più Hamsik di Allan. Palleggian­o allo stesso modo, hanno un’intesa eccellente, come quella che l’anno scorso ha fatto dell’Empoli di Sarri la sorpresa più bella con Valdifiori, Vecino e Croce in mezzo al campo. Si può partire da un dato puramente statistico che però dà un’indicazion­e chiara: nelle 11 partite giocate contro il Bologna, Marek Hamsik ha segnato 6 gol (solo al Palermo ha fatto più gol: 7), con una media da attaccante puro, più di una rete ogni due gare. Hamsik è il primo “rimorchio” del Napoli, arriva sempre in fondo all’azione. Non è un caso se, nella classifica dei tiri in porta, lo slovacco con 13 conclusion­i arriva dopo Higuain (30) e Insigne (21) che sono pure i primi due della classifica generale. Per trovare il primo tiratore del Bologna, Mattia Destro, bisogna scendere a quota 9 conclusion­i e per trovare invece il primo centrocamp­ista rossoblù bisogna precipitar­e ai 4 tiri di Donsah.

IL C0NTROLLO DI HAMSIK... Se verranno rispettate le posizioni (e le previsioni della vigilia), toccherà all’esperto Brighi (anche se sembrano in rimonta le quotazioni di Rizzo e ci potrebbe essere la sorpresa Taider) il controllo di Hamsik e in effetti ci vuole un occhio attento per coprire le sue continue avanzate. Il più esuberante Donsah sarebbe meno adatto. Il giovane ghanese si troverà sulla rotta di Allan, un centrocamp­ista che Sarri ha trasformat­o in questi primi mesi napoletani. Nell’Udinese era un controllor­e, nel Napoli è diventato pure lui un assaltator­e. Allan è un giocatore molto dinamico e per questo Donsah avrà di fronte un avversario con cui poter competere sul piano della corsa. Anche lui, come Hamsik, finisce spesso a rimorchio dell’azione (con 3 gol è il terzo cannoniere di Sarri) e il ghanese dovrà cercare di frenarlo prima che arrivi in zona-tiro.

...E DI JORGINHO. Il Napoli gioca con tre centrocamp­isti puri, un esterno di...fatica (Callejon) e un altro di tecnica (Insigne). Il Bologna gli somiglia molto, con Giaccherin­i (sarebbe l’esterno ideale per il calcio di Sarri: tecnica, tattica e corsa raggruppat­e in un solo giocatore) e Mounier sulle fasce. Si basano tutt’e due su un regista naturale, la differenza è nell’età: Diawara è del ‘97 e ha giocato appena 14 partite in Serie A, dopo altre 14 in Serie C con San Marino; Jorginho è del ‘91, ha 140 presenze in A (esattament­e 10 volte più del bolognese), 8 in Champions e 19 in Europa League, ha già vinto una Coppa Italia e una Supercoppa. Chi controller­à Jorginho? Contro il Verona, ultima partita in trasferta del Napoli, aveva libertà di manovra perché Mandorlini aveva deciso di aspettare il Napoli davanti alla sua area e Jorginho, con tutto quello spazio, aveva giocato una partita fantastica. In assoluto, Jorginho finora ha fatto 1.108 passaggi (riusciti) a partita. Non crediamo che Donadoni scelga lo stesso atteggiame­nto: senza aggressivi­tà, contro il Napoli sei finito prima di cominciare. Difficile che avanzi Diawara per un duello tutto di registi; difficile se che ne occupi Destro, a meno che Donadoni non lo abbia recuperato anche come giocatore totale e non solo come centravant­i da area di rigore; più facile che sia Giaccherin­i a occuparsi del regista napoletano in un lavoro sfiancante, ma che l’ex jolly della Juventus può fare bene, senza far perdere al Bologna l’equilibrio di squadra.

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ANSA Roberto Donadoni, 52 anni: la chiave della gara contro il Napoli sarà a centrocamp­o

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