Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
Così il Bologna fermerà Sarri
Higuain? Sì, ma prima il centrocampo: a Brighi, Diawara e Donsah il grande peso di contrastare le idee azzurre
Oggi pensare al Napoli vuol dire temere Higuain. Con i giornali pieni di titoloni sul «centravanti più forte del mondo» viene quasi automatico individuare nell’attaccante argentino il punto di forza della squadra di Sarri. Automatico e anche inevitabile, perché Higuain è davvero più in là del Napoli. Ma non tanto più in là. La forza del Napoli è la squadra, la sua personalità, il suo entusiasmo e soprattutto il suo gioco. Donadoni vede il calcio nel suo insieme, non si limiterà a occuparsi (o preoccuparsi) di Higuain, dovrà frenare il Napoli nella zona dove nasce il gioco e lì in mezzo la partita si farà molto impegnativa per i rossoblù. Il trio Allan-Jorginho-Hamsik è il più completo della Serie A. E’ vero che Jorginho è il regista, ma anche gli altri due possono gestire la manovra e organizzarla, più Hamsik di Allan. Palleggiano allo stesso modo, hanno un’intesa eccellente, come quella che l’anno scorso ha fatto dell’Empoli di Sarri la sorpresa più bella con Valdifiori, Vecino e Croce in mezzo al campo. Si può partire da un dato puramente statistico che però dà un’indicazione chiara: nelle 11 partite giocate contro il Bologna, Marek Hamsik ha segnato 6 gol (solo al Palermo ha fatto più gol: 7), con una media da attaccante puro, più di una rete ogni due gare. Hamsik è il primo “rimorchio” del Napoli, arriva sempre in fondo all’azione. Non è un caso se, nella classifica dei tiri in porta, lo slovacco con 13 conclusioni arriva dopo Higuain (30) e Insigne (21) che sono pure i primi due della classifica generale. Per trovare il primo tiratore del Bologna, Mattia Destro, bisogna scendere a quota 9 conclusioni e per trovare invece il primo centrocampista rossoblù bisogna precipitare ai 4 tiri di Donsah.
IL C0NTROLLO DI HAMSIK... Se verranno rispettate le posizioni (e le previsioni della vigilia), toccherà all’esperto Brighi (anche se sembrano in rimonta le quotazioni di Rizzo e ci potrebbe essere la sorpresa Taider) il controllo di Hamsik e in effetti ci vuole un occhio attento per coprire le sue continue avanzate. Il più esuberante Donsah sarebbe meno adatto. Il giovane ghanese si troverà sulla rotta di Allan, un centrocampista che Sarri ha trasformato in questi primi mesi napoletani. Nell’Udinese era un controllore, nel Napoli è diventato pure lui un assaltatore. Allan è un giocatore molto dinamico e per questo Donsah avrà di fronte un avversario con cui poter competere sul piano della corsa. Anche lui, come Hamsik, finisce spesso a rimorchio dell’azione (con 3 gol è il terzo cannoniere di Sarri) e il ghanese dovrà cercare di frenarlo prima che arrivi in zona-tiro.
...E DI JORGINHO. Il Napoli gioca con tre centrocampisti puri, un esterno di...fatica (Callejon) e un altro di tecnica (Insigne). Il Bologna gli somiglia molto, con Giaccherini (sarebbe l’esterno ideale per il calcio di Sarri: tecnica, tattica e corsa raggruppate in un solo giocatore) e Mounier sulle fasce. Si basano tutt’e due su un regista naturale, la differenza è nell’età: Diawara è del ‘97 e ha giocato appena 14 partite in Serie A, dopo altre 14 in Serie C con San Marino; Jorginho è del ‘91, ha 140 presenze in A (esattamente 10 volte più del bolognese), 8 in Champions e 19 in Europa League, ha già vinto una Coppa Italia e una Supercoppa. Chi controllerà Jorginho? Contro il Verona, ultima partita in trasferta del Napoli, aveva libertà di manovra perché Mandorlini aveva deciso di aspettare il Napoli davanti alla sua area e Jorginho, con tutto quello spazio, aveva giocato una partita fantastica. In assoluto, Jorginho finora ha fatto 1.108 passaggi (riusciti) a partita. Non crediamo che Donadoni scelga lo stesso atteggiamento: senza aggressività, contro il Napoli sei finito prima di cominciare. Difficile che avanzi Diawara per un duello tutto di registi; difficile se che ne occupi Destro, a meno che Donadoni non lo abbia recuperato anche come giocatore totale e non solo come centravanti da area di rigore; più facile che sia Giaccherini a occuparsi del regista napoletano in un lavoro sfiancante, ma che l’ex jolly della Juventus può fare bene, senza far perdere al Bologna l’equilibrio di squadra.