Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

I desideri

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le sue stagioni con la Fiorentina, 218 presenze. stranieri più presenti di lui in A: Zanetti (615), Altafini (459). Frey è a 446. ro precipitat­e sarebbe stato più prudente tornare in Francia. Mi sono spaventato, ed ero pronto a farlo».

Come si vede in futuro? Una volta rispose che si immaginava zoppo. «Tengo botta. Gioco a tennis. Ora mi sono lasciato un po’ andare ma da gennaio mi rimetto al lavoro, voglio correre una mezza maratona in primavera. Poi gioco a footvolley, a marzo inaugurera­nno un campo a mio nome a Nizza. Di fianco a quello di calcio a cinque intitolato a Djorkaeff. Ogni tanto viene, e ci facciamo una partita».

Tornerà nel calcio? «No, non voglio scendere a compromess­i. Ho investito negli immobili. E se qualcuno ha bisogno di me per un evento benefico,

dico subito di sì».

Daniel, suo figlio, gioca nei Giovanissi­mi del Milan. Attaccante. Le piacerebbe che da grande facesse il calciatore, come suo padre, suo zio, suo nonno e il suo bisnonno? «Ce l’ha nel sangue. Io l’ho sempre protetto dal calcio, ma ho ottenuto l’effetto contrario. Gli auguro di fare qualcosa che lo renda felice, se è il calcio bene. Lo stesso vale per mia figlia Elsa, che cambia idea tutti i giorni. Ieri il tennis, oggi la danza, domani vedremo. A me basta che siano felici».

La Fiorentina vincerà lo scudetto? «La vedo dura. Ma spero di sì. Il gioco è da applausi. E la gente di Firenze lo merita». Chi vince, il Napoli? «Adesso è la più forte, la più solida. Bisogna vedere se regge».

E allora chi vince? «La Juve sta già tornando su. Metterei in un sacco Napoli, Inter, Juve e Fiorentina e pescherei un nome a caso».

I tre più forti con cui, o contro cui, ha giocato? «Solo tre? Ronaldo senza dubbio. Cannavaro. E poi beh, Zizou».

Gli incontri «Con Sousa ho giocato all’Inter. Anzi no: lui giocava, io avevo diciotto anni. Ora non lo avevo riconosciu­to»

«Sarà dura ma mi piacerebbe che la Fiorentina vincesse lo scudetto: se lo meritano la gente e i Della Valle»

E’ finita come avrebbe voluto? «Non proprio. Ho lanciato tanti segnali ma non sono stati capiti, e comunque non sono arrivati ai Della Valle. Avrei voluto chiudere a Firenze, mi sembrava bello, giusto.

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