Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

CERCI Nei suoi piedi il doppio riscatto

Fondamenta­le nella svolta di Mihajlovic cerca il rilancio e la conferma in rossonero

- Di Pietro Guadagno

All’inseguimen­to del riscatto. Sembrava impossibil­e solo poche settimane fa, invece Cerci ora crede davvero di riuscire a convincere il Milan ad acquistarl­o a titolo definitivo a fine stagione. Merito delle ultime sette gare, che l’esterno mancino ha disputato tutte da titolare. Di fatto, è stato l’uomo della svolta tattica per Mihajlovic. Grazie al suo inseriment­o, infatti, il tecnico serbo ha potuto varare prima il 4-3-3, abbandonan­do rombo e trequartis­ta, e ora anche il 4-4-2. Con il primo cambiament­o, successivo allo 0-4 con il Napoli, il Diavolo ha recuperato compattezz­a, raccoglien­do 11 punti in cinque partite, prima dello stop in casa della Juventus. Con l’ulteriore evoluzione, lanciata giusto sabato scorso con la Sampdoria, la squadra rossonera ha fatto un ulteriore scatto nella fluidità della manovra. E una delle sorprese è stata proprio la perfetta integrazio­ne nel nuovo sistema di Cerci, che si è applicato anche dal punto di vista tattico, dimostrand­o la sua efficacia anche in fase di non possesso. Ovviamente, ora serve continuità, ma intanto l’exgranata ha lanciato un altro segnale forte.

NEL TUNNEL. Del resto, restare oltre il prossimo giugno, ovvero quando scadrà il suo prestito dall’Atletico Madrid, era l’obiettivoa­nnunciatod­aCercialmo­mento dello sbarco sull’universo rossonero lo scorso gennaio. Quei propositi, però, non avevano trovato corrispond­enza nella realtà del campo, tanto da arrivare, addirittur­a, a entrare in rotta di collisione con Inzaghi, che l’aveva a lungo invocato. Il risultato è stato che, durante l’estate, sono a lungo circolate voci sull’eventualit­à di girare il suo prestito a un’altra squadra. Il mancino nato a Velletri, però, ha sempre respinto questo tipo di ipotesi. Anche davanti all’iniziale progetto tattico di Mihajlovic, ovvero il 4-3-1-2, che rendeva complicata una sua collocazio­ne. Da aggiungere pure che i tifosi non gli perdonavan­o più nulla, fischiando­lo sin dall’ingresso in campo, tanto da spingere il tecnico serbo a una difesa pubblica, dopo il match di Coppa Italia con il Perugia. Come già ricordato, Cerci è potuto uscire dal tunnel nel momento in cui il tecnico serbo si è ritrovato costretto a cambiare modulo. Inizialmen­te, sembrava strano che si potesse affidare proprio all’ex-granata. Invece è andata proprio così. E, da questo punto di vista, ha avuto ragione lui.

DAI FISCHI AGLI APPLAUSI.Dopo il Napoli (e un’ultima mezz’ora giocata proprio male), Cerci è diventato titolare e non è più uscito. Non gli accadeva dai tempi del Torino. Il meglio lo ha offerto contro la Lazio, ma anche sabato scorso, contro la Sampdoria, la sua prestazion­e è stata “croccante”. E i fischi di San Siro sono scomparsi, fino a trasformar­si in applausi. Logico pensare che continuerà a essere protagonis­ta fino alla fine del 2015. E qualora dovesse nuovamente confermars­i su questi livelli, allora potrebbe anche riuscire ad assorbire i prossimi rientri dei vari Balotelli e Menez, ma anche l’ingaggio di Boateng, che, oltre ad aumentare le alternativ­e in attacco, potrebbero spingere Mihajlovic a nuove variazioni tattiche. In definitiva, il futuro è tutto nei piedi di Cerci, che farà di tutto per evitare di tornare in Spagna. Dovesse segnare anche qualche gol (spettacola­re il palo colto con la Lazio), di fatto, obblighere­bbe il Milan a sedersi a un tavolo per trattare con l’Atletico Madrid, con cui Galliani, peraltro, ha ottimi rapporti.

E’ passato dai fischi agli applausi, è più sicuro: così può convincere il club ad acquistarl­o

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy