Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
Gonzalo, il nuovo capitano è un muro davanti alla difesa
ARCHIVIARE TRE X. Sotterrare questi tre X per ritornare a vincere come faceva abitualmente la squadra di Sousa. Il secondo motivo guarda appunto avanti. Se la Roma si è fermata a Torino, la Juve è andata avanti a Roma. Brutto avversario la squadra di Allegri, specialmente adesso che ha iniziato come uno schiacciasassi a spianarsi la strada. Meglio affrontare i bianconeri friulani per poi arrivare in vantaggio contro la Juve. Per questo Sousa ha sfruttato al massimo questa settimana senza Coppe. Cene tutti insieme, pranzi con le famiglie e con i presidenti. Riunioni, parole, ritiro, tutto quello che si fa quando c'è da raggiungere il massimo della concentrazione. Ieri poi il canonico incontro con la stampa.
SOUSA PENSIERO. Poche parole, Un muro di fronte a Tatarusanu. Gonzalo Rodriguez, il nuovo capitano viola scelto da Paulo Sousa, ha lanciato il guanto di sfida. I tre gol subìti nelle ultime due gare (in Europa c'era Sepe) - due con l'Empoli e uno col Sassuolo sono stati bocconi duri da digerire, specie per una squadra che nelle precedenti dodici giornate, fino alla ripresa del campionato per la sosta, di reti ne aveva incassate, in media, meno di una a partita, 9 in 12 partite. Non c'è tempo da perdere e i viola lo sanno benissimo. L'argentino, un solo gol fin qui in Serie A contro il Frosinone lo scorso 1 novembre, ora non si accontenta più. Ha studiato tutto dell'avversario, quell'Udinese che nell'ultimo turno di campionato, contro il Chievo, ha realizzato tre centri, tanti quanti ne aveva messi insieme nelle precedenti cinque gare, e da questo intende ripartire. Sa bene che la coperta del reparto è cortissima, che si dovranno stringere i denti fino alla riapertura del mercato, ma le responsabilità non lo preoccupano, semmai lo galvanizzano. Sousa lo ha capito subito ed ha avviato la rivoluzione.
IL VETERANO. In difesa, è il più impiegato: tra Europa e campionato, nonostante i due turni di squalifica per il rosso diretto rimediato contro il Basilea nella prima gara del girone, ha messo insieme 1406 minuti. In Serie A il tecnico portoghese gli ha concesso un turno di riposo nella gara col Genoa, in avvio di stagione, poi è sempre stato al suo posto, al centro del reparto. Con Astori e Roncaglia, favorito su Tomovic nella sfida di oggi, il feeling è nato in maniera spontanea ma è ora che si deve trovare il punto di equilibrio perfetto, ora che la stagione è ad una svolta. Serve intanto tornare a vincere, per affrontare con maggiore serenità il mini-ciclo di ferro di questo finale d'anno. C'è da superare, giovedì, il Belenenses nell'ultimo impegno del girone per conquistare la qualificazione alla fase ad eliminazione diretta, a partire da febbraio, poi c'è la sfida contro la Juventus, la nemica di sempre che settimana dopo settimana rosicchia punti in classifica. Il vantaggio acquisito fin qui non basta per lasciarsi i bianconeri alle spalle in via definitiva. Subito dopo c'è il debutto in Coppa Italia e superare il Carpi, che già in campionato ha provato ad ingabbiare la Fiorentina, non sarà così scontato: servirà il cinismo che Sousa ha trasmesso ai suoi giocatori per fare la differenza.
VOGLIA DI VINCERE. Gonzalo, che con i viola fin qui ha collezionato 145 partite dal suo arrivo quasi in sordina nell'estate 2012, ha voglia di vincere e quest'anno che le consapevolezze si sono fatte più mature non intende lasciare niente di intentato. Poi potrà anche pensare di andare a chiudere la sua carriera a casa sua, Buenos Aires, con la maglia del San Lorenzo, il club con cui ha fatto il suo debutto nel palcoscenico del calcio che conta. Ora c'è da serrare la difesa, da chiudere la strada agli avversari, magari anche segnando qualche altro gol per avvicinarsi sempre di più al record dell'altro grande argentino della storia viola, Daniel Passarella, 35 reti in 4 stagioni. Quanto a presenze, lo ha già superato da oltre un mese (col Frosinone): ora c'è solo da provare ad incorniciare questo 2015. Innalzando un muro davanti a Tatarusanu e mettendo insieme una pioggia di vittorie.