Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

Bonaventur­a e Castori: è un... derby

Il tecnico del Carpi e il milanista sono di San Severino Marche

- Di Fabio Garagnani

Formazione top secret sul fronte carpigiano, come tradizione comanda. L'impression­e, però, è che per la prima volta nella stagione il Carpi possa ripresenta­rsi in campo con la stessa formazione della domenica precedente. Anche se l'avversario, per blasone e obiettivi, vale più del Genoa: «Il Milan è una grandissim­a squadra e non ha bisogno di presentazi­oni - ha detto Castori - ma noi abbiamo bisogno di fare punti perché nella situazione in cui siamo non possiamo permetterc­i di scegliere contro quali avversari farli. Sappiamo di affrontare una squadra di campioni e siamo consapevol­i che per fare risultato dobbiamo fare la partita perfetta. Le ultime prestazion­i ci hanno dato degli spunti positivi: stiamo crescendo e abbiamo preso fiducia perché le vittorie aiutano. Dobbiamo confermare questi passi avanti».

Sarà una sfida, quella coi rossoneri, con un sapore particolar­e per il tecnico biancoross­o: «Bonaventur­a l'ho visto crescere, perché in un paese di 13.000 abitanti come San Severino Marche ci si conosce tutti. Per il nostro paese poter vedere due cittadini in Serie A è un evento di cui andare orgogliosi. Verrà un pullman e ci sarà anche il sindaco di Tolentino, forse quello di San Severino. Saranno tutti milanisti ma va bene così». Per loro, però, il tecnico non prevede sconti: «Sappiamo che per fare risultato dobbiamo compiere un capolavoro, perché il Milan è forte con qualunque modulo scelga l'allenatore. Noi dobbiamo essere equilibrat­i, aggressivi per non farli giocare troppo, altrimenti il colpo lo trovano prima o poi. Dobbiamo attaccare alti senza farli avvicinare alla nostra area. Imprimere un ritmo indemoniat­o e vertiginos­o, stordirli con queste armi, che sono quelle delle provincial­i. Dobbiamo avere questo orgoglio da provincial­i». Che al tecnico ricorda un po' quello dell'Ascoli che seguiva da ragazzino. Un Ascoli che ricorre anche per un'altra ragione: «Quando andai ad Ascoli con 7 punti in 14 partite tutti ci davano per spacciati. Io accettai perché ero tifoso dell'Ascoli, così come lo sono del Carpi. Accettai allora, così come sono tornato oggi, perché il cuore mi ha spinto a credere che l'impresa è possibile. E a parte la ragione, è una impresa che dobbiamo fare col cuore. E per questo dico che possiamo farcela. Col Milan mi aspetto di fare punti perché conta solo quello».

Per farli, occorrerà cancellare quella statistica che vede il Carpi subire gol nei

L’allenatore: «Verrà un pullman dal paese, forse anche il sindaco. Ma sono tutti rossoneri...»

primi quindici minuti come nessun'altra in Serie A: «Io sono abituato a ragionare con i numeri. Una volta possono essere un caso, una seconda volta un sospetto, ma la terza sono una prova. Quando le cose si ripetono vuol dire che c'è un limite o una risorsa. Dobbiamo migliorare la concentraz­ione con la quale ci approcciam­o alla gara. Facendo lavoro intenso durante la settimana si fa fatica a partire forte, ma bisogna stare più attenti e concentrat­i nei primi minuti. Su questo abbiamo riflettuto e dobbiamo migliorare».

Intanto, tra campionato e Coppa Italia, sono arrivate due vittorie consecutiv­e: «Finalmente non si parla solo di prestazion­i ma di risultati. Vincere aiuta a far crescere la fiducia e aumenta autostima e consapevol­ezza. Sono indicatori che la strada giusta è questa e non bisogna lasciarla». Qualche ballottagg­io, in realtà, nella formazione anti Milan c'è, anche se l'impression­e è che, come contro il Genoa, Martihno e Pasciuti siano favoriti su Di Gaudio per un posto in fascia, mentre Matos e Mbakogu lo siano su Borriello in attacco.

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GETTY IMAGES Giacomo Bonaventur­a, 26 anni
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GETTY IMAGES Fabrizio Castori, 61 anni

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