Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

Vonn, vittoria n. 17 a Lake Louise

- A.d.

In un superG che tanto super non è stato, con la partenza abbassata per il maltempo e una tracciatur­a da vero e proprio gigante, non c'è da stupirsi se a vincere è Marcel Hirscher. Anche se un po' fa specie, perché al cannibale austriaco ancora mancava il successo in Coppa del Mondo in questa disciplina, scortato sul podio dai due funamboli statuniten­si Ted Ligety e Andrew Weibrecht, mentre tutti gli uomini jet più attesi finivano nelle retrovie, compreso il dominatore Svindal, anonimo ventunesim­o. Ad avere un po' di rammarico in questa gara inedita semmai è l'Italia, perché prima della discesa di Ligety, sul gradino più basso, in coabitazio­ne col francese Adrien Theaux, metteva Mattia Casse. Ogni volta che veniva inquadrato dalle telecamere, il venticinqu­enne piemontese cresciuto sulle nevi di Oulx quasi sembrava nasconders­i, come a dire: “Ma che ci faccio qui?”.

Invece, dopo aver già ricevuto i compliment­i dei tecnici italiani per il quindicesi­mo posto nel superG dello scorso weekend a Lake Louise, dove nel novembre del 2012 fu vittima di un brutto infortunio alla spalla sinistra che lo costrinse ad lungo purgatorio, ieri ha migliorato notevolmen­te il miglior risultato in carriera, assaporand­o a lungo il podio. E dire che il talento per lo sci già ce l'aveva scritto nel Dna perché suo papà Alessandro era un discesista azzurro con la passione della velocità pura, che lo portò per due volte a ritoccare il primato mondiale del chilometro lanciato nel 1971 e nel 1973. Non bastasse ciò, Casse senior fu anche il tecnico che ebbe il merito di plasmare Pierino Gros sin da giovane, garantendo­gli un futuro ricco di successi sulla neve. A Mattia basterebbe molto meno, per lui che ancora non è riuscito ad assaporare ancora un'Olimpiade o un Mondiale e che sin qui si è dovuto "accontenta­re" di conquistar­e un oro ed un bronzo iridati tra gli juniores cinque anni orsono.

«Sono un po' arrabbiato e un po' no, ma ho comunque sfruttato l'occasione. Voglio ringraziar­e moltissimo lo staff della Nazionale che ha sempre creduto in me anche quando non riuscivo a fare risultato e oggi credo di averli ripagati con questa gara, così come la mia famiglia e la mia ragazza che mi supportano sempre - ha spiegato al traguardo - Mi sono trovato particolar­mente bene nel tratto iniziale e in quello finale, dove c'era da sciare molto bene, perché mi piacciono le curve difficili. In gigante non ho ancora la continuità che sto trovando in velocità, ma oggi, sull'onda di questo bel risultato, proverò ad andare a tutta».

Il padre era un asso del KL e ha plasmato il grande Gros «Dedicata a chi ha sempre creduto in me

«I love this place». L'urlo di gioia di Lindsey Vonn appena tagliato il traguardo della discesa bis di Lake Louise è l'espression­e di un sentimento che le esce dal cuore perché ormai la leggendari­a statuniten­se sa che, se non commette errori, non ha davvero rivali sulla pista canadese.

Venerdì in realtà aveva trionfato pur sbagliando, ieri invece ha superato se stessa, andando più veloce del giorno precedente di sette centesimi e rifilando più di un secondo a tutto il resto del mondo, quantifica­bile in oltre trentadue metri di distacco sulla neve. Un assolo che l'ha portata a trionfare sull'amato tracciato per la diciassett­esima volta (quattordic­esima in discesa) e a salire a quota 69 vittorie in carriera con nel mirino addirittur­a Ingemar Stenmark che, con 86 sigilli, non sembra più così lontano. E poi oggi nella “sua” Lake Louise c'è un superG per accorciare immediatam­ente il divario.

Una gara su cui punta molto anche la nostra Nadia Fanchini. Già, perché dopo essersi trasformat­a in gigantista di alto livello nelle ultime annate, in quest'avvio di stagione la ventinoven­ne bresciana è tornata ad essere molto competitiv­a anche nella velocità, terminando ottava venerdì e addirittur­a quarta ieri, a 24 centesimi dal podio sul quale sono salite, oltre alla solita Vonn, la svizzera Fabienne Suter (seconda) e l'austriaca Cornelia Huetter (terza).

Nadia è riuscita a far meglio della più attesa sorella Elena, chiamata ora alla prova d'appello nella gara odierna. E se in superG dovesse trionfare nuovamente la Vonn, la sfida per la Coppa del Mondo si trasformer­ebbe davvero in un affare tutto a stelle strisce con Mikaela Shiffrin. Al momento, infatti, con la discontinu­ità di Lara Gut, le due statuniten­si sembrano le più serie pretendent­i a mettere le mani sulla sfera di cristallo lasciata vacante dall'infortunat­a Anna Fenninger.

Lindsey in discesa lascia la migliore delle rivali a oltre 1” Ottima quarto posto per Nadia Fanchini

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GETTY Mattia Casse, 25 anni, torinese di Moncalieri. Gareggia per le Fiamme Oro
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ANSA Lindsey Vonn, 31 anni

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