Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
SEMPRE PIÙ NEL SEGNO DEI TECNICI
Il campionato è nato nel segno degli allenatori. E così è. In positivo e in negativo. Promossi a pieni voti Mancini, Sarri (e non sarà la sconfitta di Bologna ad aprire una minima crepa), Paulo Sousa, il bravissimo Allegri (che all’inizio ha avuto fisiologiche difficoltà per far ripartire una squadra profondamente rinnovata), Di Francesco e Reja. Un grande applauso a Donadoni, che ha rilanciato il Bologna con dieci punti in cinque partite. Un capitolo a parte meritano Ferrero e Zamparini, che sono alle prese con le conseguenze del cambio di allenatore. Non c’è dubbio che Montella sia un ottimo tecnico, ma le tre sconfitte in tre partite sono lì a testimoniare che forse (anzi, senza forse) i guai dei blucerchiati erano maggiormente legati alle qualità della rosa più che al lavoro di Zenga. Ancora più evidente quello che sta succedendo a Palermo. Qualcuno davvero pensava che Iachini - esonerato dopo una vittoria! - fosse il problema? Giudizio sospeso su Mihajlovic, che anche in casa del Carpi ha continuato nella sua grigia altalena.
Tra i rimandati - rimandati a una settimana decisiva ci sono sicuramente Garcia e Pioli. Su tutti e due, curiosamente, c’è l’ombra di Lippi, un grande allenatore che ha deciso di tornare in pista. E’ lui il favoritissimo nel caso Garcianonriuscisseasuperare gli scogli Bate Borisov e Napoli. Quattro giorni decisivi e due impegni sostanzialmente molto differenti. La partita di Champions è soprattutto importante dal punto di vista economico e del prestigio, quella di Napoli per la classifica. Di sicuro il delicato momento della Roma chiama in causa tutte le componenti, perché la difesa (pur essendo evidente quello che bisognava fare) non è stata migliorata. E dopo Marquinhos e Benatia, stavolta è stato ceduto Romagnoli. Ed è altrettanto evidente che tra tenere Iturbe e prendere Iago Falque, l’unica cosa da non fare era cedere Ljajic. Ma è altrettanto vero, innegabile, che la Roma sia comunque piena di ottimi giocatoricheperònonformano una Squadra. E su questo non può che rispondere l’allenatore, dunque il primo responsabile. Se insomma Garcia ha due partite per consolidare la sua panchina, ha invece una sola chance - pensate che sfida con la Samp… - il laziale Pioli. Nel suo caso, il discorso è perfettamente ribaltabile. Fermo restando che il tecnico ha sbagliato e dà l’impressione di essere anche lui in confusione, le responsabilità maggiori non possono che essere della società. La squadra non è stata minimamente migliorata, anzi paradossalmente è stata peggiorata. E la difesa è veramente imbarazzante. Come è imbarazzante il gelo, uno stadio quasi vuoto, in cui giocano sia Roma che Lazio. Ma questo è un altro discorso. Purtroppo sottovalutato da chi, invece, avrebbe l’obbligo di studiare bene le cause e trovare un rimedio.