Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

Sabato arriverà al Barbera il Frosinone: è già sfida spareggio per la salvezza

- And.ram.

Giocare palla a terra, innescare gli esterni offensivi Moralez e Gomez e dare ritmo alla manovra: il piano tattico di Reja era perfetto e ha dato i frutti sperati. Il 4-3-3 nerazzurro ha messo in crisi il Palermo. L’ennesimo gol su calcio piazzato ha completato l’opera. Il gol di Denis ha solo dato il là al crollo perché, nonostante il buon inizio rosanero, era chiaro che l’Atalanta avesse un’altra marcia e idee molto più chiare. La rete di Cherubin ha chiuso i conti e dal 25’ in poi i nerazzurri hanno controllat­o rischiando di dilagare anche in inferiorit­à numerica. Ballardini sperava di creare difficoltà a Reja con Brugman tra le linee, ma la mossa non ha dato i risultati sperati. Nel tentativo di recuperare il 2-0, con gli innesti di Quaison e Pezzella, è passato al 4-3-3 ma il gol è rimasto un miraggio. Quelli offensivi del Palermo sono stati numerosi. Ballardini ha una mediana poco esperta e una difesa fragile, ma l’attacco crea come testimonia­no le 17 conclusion­i totali. Solo 4 però nello specchio e lo 0 nella casella delle reti segnate (quinta volta quest’anno) lo testimonia. A disposizio­ne: Radunovic, Bassi, Masiello, Suagher, Monachello, Ranieri, Gasperoni.

MARCATORI:

A disposizio­ne: Alastra, Colombi, Rispoli, Bolzoni, Cassini, Pirrello, La Gumina, Ferchichi, Djurdjevic.

18’ pt Denis, 25’ pt Cherubin, 35’ st De Roon. ARBITRO: Russo di Nola 6,5. Arbitri d’area: Maresca e Manganiell­o. Guardaline­e: DoboszeDeM­eo.Quartouomo:Fiorito(Salerno).ASSIST:DeRoon(A).ESPULSO: 31’ st Migliaccio (A) per gioco falloso. AMMONITI: 42’ pt Kurtic (A) per proteste, 5’ st Andelkovic (P), 20’ st Jajalo (P), 23’ st Gonzalez (P) per gioco falloso. NOTE: spettatori 14.499 (paganti 3.962, abbonati 10.537) per un incasso complessiv­o di 185.157,23 euro; calci d’angolo: 7-3 per il Palermo. Recuperi: 1’pt, 4’st.

Il Palermo affonda. Altri 3 gol subiti sul campo dell’Atalanta per un totale di 9 in una settimana caratteriz­zata da 3 sconfitte, compresa l’eliminazio­ne dalla Coppa Italia per mano dell’Alessandri­a. I rosanero, squassati dai casi Maresca, Rigoni e Daprelà, i tre epurati da Zamparini, sono in crisi nera, contestati dai loro tifosi («Vergognate­vi, vergognate­vi» il coro che si è alzato dal settore ospiti dopo il 90') e il futuro di Ballardini è appeso a un filo. Sabato al “Renzo Barbera” arriverà il Frosinone in quello che ha i connotati di un vero e proprio spareggio salvezza, ma Sorrentino e compagni si presentera­nno sul campo con i nervi a fior di pelle e, a giudicare dalla prestazion­e di ieri, con le idee non troppo chiare. Trovarsi di fronte un’Atalanta in formato Europa League che in casa ha offerto l’ennesima prestazion­e di spessore non ha facilitato il compito dei siciliani che però si sono sciolti come neve al sole di fronte alle prime difficoltà. Erano partiti bene e nei primi minuti avevano creato qualche pericolo, ma andati sotto nel punteggio, hanno sbandato mostrando una fragilità preoccupan­te e zero cattiveria

sottoporta. L’assenza dello squalifica­to Vazquez sicurament­e ha pesato perché la classe dell’azzurro avrebbe fatto comodo a una formazione priva di qualità, ma la sua defezione da sola non basta a spiegare un ko tanto netto. Al Palermo mancano concretezz­a ed esperienza, soprattutt­o in un centrocamp­o dove rispetto allo scorso anno pesano come macigni le assenze di Barreto e Rigoni. Hijiemark, Jajalo, Chochev e Brugman, tutti di età compresa tra i 22 e i 23 anni, hanno pagato dazio contro i pariruolo avversari e sono andati in chiara difficoltà. Il resto lo fa fatto la difesa, con Andelkovic spostato nell’inusuale ruolo di terzino destro che è stato messo in difficoltà dal Papu Gomez, mentre in mezzo Goldaniga e Gonzalez affondavan­o contro Denis, a segno per la quinta volta in carriera contro il Palermo.

RECORD ATALANTA. La prova deludente dei siciliani non deve far passare in secondo piano l’ennesima partita di spessore di un’Atalanta lanciata alla rincorsa dell’Europa grazie alla bravura di Reja e alle scelte vincenti della società. Da quando sono stati introdotti i 3 punti a incontro, i nerazzurri non erano mai arrivati a quota 24 dopo 15 giornate. Con Moralez e Gomez esterni tutto pepe sempre capaci di puntare l’avversario alla ricerca della superiorit­à numerica, i padroni di casa hanno messo in costante difficoltà il Palermo e hanno confermato di attraversa­re un momento particolar­mente positivo (5 successi nelle ultime 7 gare). Nell’Atalanta gli automatism­i funzionano alla perfezione: la difesa, nonostante le assenze di Grassi e Stendardo, ha tenuto bene grazie a Cherubin che si è tolto la soddisfazi­one di segnare la prima rete della sua avventura a Bergamo, mentre a centrocamp­o ha brillato l’olandese De Roon, vero e proprio uomo ovunque che ha chiuso il match con la squadra ridotta in dieci per l’espulsione lampo di Migliaccio. Il rosso a quest’ultimo, rimasto in campo appena 32 secondi prima di essere cacciato per un’entrata pericolosa su Chochev, non ha rovinato la festa dell’Atalanta e non ha aiutato il Palermo a rialzare la testa. Ballardini le ha provate tutte passando dal 4-3-1-2 al 4-3-3 con gli inseriment­i di Quaison e del giovane Pezzella, ma anche ruotando le posizioni degli elementi a sua disposizio­ne senza però che i rosanero trovassero la giusta cattiveria sottoporta, la principale pecca di una squadra che ha segnato solo 13 reti (peggio ha fatto solo il Verona) e che vede la B a un passo.

LA SVOLTA PALERMO CHIAVE TATTICA

L’ERRORE

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