Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

«Il problema della Sampdoria è l’autostima»

- Di Claudio Baffico ass ass

Francesco Acerbi, 27 anni, realizza la rete dell’1-0 per il Sasssuolo Questo Sassuolo fa spellare le mani. Non solo per i risultati prestigios­i che continua ad ottenere e per una posizione di classifica a dir poco invidiabil­e, ma anche e soprattutt­o per una qualità di gioco capace di fare la differenza anche contro avversarie dotate di individual­ità di prim'ordine.

Ne sa qualcosa la Sampdoria, travolta al Ferraris dopo un primo tempo da dimenticar­e, e sempre più risucchiat­a nei bassifondi della graduatori­a. La cura Montella, finora, non ha dato i suoi frutti: il tecnico campano ha subito il terzo k.o. in altrettant­e presenze sulla panchina blucerchia­ta, mentre Eder e compagni non raccolgono punti da addirittur­a quattro giornate.

Il Sassuolo incarna lo spirito del proprio allenatore, meticoloso e coraggioso, e la fiducia concessa ai giovanissi­mi Politano e Pellegrini ne è la conferma.

Gli ospiti hanno il merito di prendere subito in mano il centrocamp­o e di iniziare a dettare il ritmo, e per la Samp è notte fonda. Al primo tentativo la porta di Viviano viene

salvata dal palo, sulla conclusion­e di Laribi, ma il Sassuolo non deve attendere molto per festeggiar­e il gol del vantaggio grazie ad una proiezione offensiva di Acerbi. I blucerchia­ti accusano il colpo e solo raramente si affacciano dalle parti di Consigli. La gara appare saldamente nelle mani dei ragazzi di Di Francesco e, al 26', il raddoppio di Floccari apre definitiva­mente la crisi della Samp.

Fernando e compagni perdono ulteriore lucidità, e i minuti successivi evidenzian­o GENOVA - (ass) La Sampdoria non riesce ancora ad uscire dal tunnel. Neppure la gara contro il Sassuolo ha consentito di cambiare volto alla classifica e a rinsaldare il morale della truppa. Ne è consapevol­e il tecnico Vincenzo Montella, che tuttavia non si abbatte per la terza sconfitta consecutiv­a della sua gestione: «Rispetto alla gara di Milano abbiamo compiuto un passo avanti,

tutte le lacune tecniche e caratteria­li della squadra. A tenere in piedi i suoi ci riesce solo Viviano, prodigioso in almeno tre circostanz­e. In avanti, Cassano mostra segnali incoraggia­nti, mentre Eder è meno determinan­te che in altre giornate. Se nessun elemento appare in grado di prendere per mano la Samp per condurla alla rimonta, quello del Sassuolo è un gioco che esalta la coralità piuttosto che i singoli. Una manovra ariosa che consente a tutti quanti di essere anche se serve migliorare ulteriorme­nte e in breve tempo. Ritengo che il problema principale sia relativo all'autostima. I ragazzi devono credere maggiormen­te in loro stessi, solo così riusciremo a gettarci alle spalle questo momento. In settimana, comunque, noto grande serietà e impegno, e questa è una base fondamenta­le, e anche in campo abbiamo protagonis­ti e di contribuir­e alle fortune della squadra attraverso spirito di sacrificio e continui inseriment­i. Al "Ferraris" non c'è partita, e i titoli di coda scorrono già prima dell'intervallo, in occasione del primo gol in serie A di Pellegrini, grande promessa del vivaio romanista. Nella ripresa ci si attende una reazione veemente della Samp, pronta a giocarsi il tutto per tutto. Un piccolo passo avanti, in effetti, si evidenzia, ma troppo poco per poter ambire a scrivere un'impresa. Il primo cercato di mettere in pratica quanto provato. Purtroppo ci siamo trovati di fronte una formazione molto organizzat­a, e alle prime difficoltà abbiamo fatto fatica a reagire».

La prossima partita coincide con la trasferta di Roma contro la Lazio: «Anche loro non stanno attraversa­ndo un buon momento, ma ogni gara riserva molte difficoltà, e noi dovremo

MARCATORI: 8’ pt Acerbi (Sas), 27’ pt Floccari (Sas), 38’ pt Pellegrini (Sas), 45’ st Zukanovic (Sam). ARBITRO: Mariani di Aprilia 6,5. Arbitri di porta: Gervasoni e Abbattista. Guardaline­e: Longo e Galloni. Quarto uomo: Ranghetti. ASSIST: Vrsaljko. AMMONITI: 17’ pt Acerbi (Sas), 29’ pt Vrsaljko (Sas), 44’ pt Pellegrini (Sas), 39’ st Silvestre (Sam) e 48’ st Cassani (Sam) per gioco scorretto. NOTE: spettatori ventimila circa. Angoli: 11-6 per la Sampdoria. Recupero: 0’ pt, 5’ st.

quarto d'ora della ripresa è quello più ricco di occasioni da rete, su un fronte e sull'altro: ma se il Sassuolo beneficia soprattutt­o della domenica nera di Silvestre e Moisander, davvero disastrosi, la Samp si aggrappa soprattutt­o a Cassano, che pur non essendo ancora il giocatore di un tempo, dimostra di saper accendere la luce ad intermitte­nza. È notte fonda, invece, per Fernando, da cui dovrebbero partire tutte le azioni blucerchia­te e che invece si segnala soprattutt­o per imprecisio­ne essere bravi ad affrontarl­a con lo spirito giusto, nella speranza di poter beneficiar­e finalmente anche di qualche episodio favorevole. Ritiro? Non credo sia la soluzione migliore consideran­do che la squadra reagisce e cerca di fare il massimo. Dobbiamo diventare più squadra e superare queste fragilità. Ma adesso arriva il momento per dimostrare le nostre qualità e il nostro profilo caratteria­le».

e distrazion­e. Montella se ne accorge e lo richiama in panchina. Con il passare dei minuti, il Sassuolo decide di controllar­e la gara, senza pungere più di tanto. La Sampdoria, invece, non ha più nulla da difendere, se non l'orgoglio e la reputazion­e. E in effetti i blucerchia­ti hanno il merito di non farsi travolgere dagli eventi e dai primi fischi del pubblico, ma di gestire il pallone il più possibile. Come premio di consolazio­ne arriva nel finale il gol di Zukanovic, che serve soltanto a rendere il punteggio meno severo. Le due squadre si gettano alle spalle la sfida del "Ferraris" con stati d'animi e prospettiv­e completame­nte diversi: il Sassuolo, ancora orfano di Berardi, continua ad acquisire una consapevol­ezza da grande squadra, e vuole recitare fino al termine il ruolo di mina vagante. La Sampdoria, invece, si ritrova in una posizione di classifica che non avrebbe ma i immaginato, né a inizio stagione né tantomeno un mese fa. I margini per chiudere con largo anticipo il discorso salvezza ci sono tutti, ma serve una repentina inversione di tendenza.

Lorenzo Pellegrini, 19 anni, esulta dopo il gol

dimostrazi­one di forza, una dimostrazi­one di capacità e competenza. Non serviva la partita del "Ferraris" contro la Sampdoria per conoscere le qualità di Eusebio di Francesco e del suo Sassuolo, ma di certo è servita per confermare e consolidar­e la bontà del suo lavoro.

«Abbiamo disputato una prima ora di gioco davvero straordina­ria - ammette il tecniconer­overde - creando tante occasioni da rete e tenendo in mano il pallino del gioco. Qualche opportunit­à agli avversari l'abbiamo concessa, anche se nel complesso siamo stati molto più propositiv­i. Mi dispiace solo aver incassato la rete nel finale, per il resto faccio i compliment­i ai miei ragazzi».

Tra i protagonis­ti di giornata spicca il centrocamp­ista Pellegrini, autore del terzo gol e capace di destreggia­rsi con il piglio di un veterano. «Si è comportato molto bene - conferma il tecnico ma è un ragazzo giovanissi­mo che non deve essere caricato di pressioni. Possiede grandi potenziali­tà e ha notevoli prospettiv­e, consideran­do anche che si tratta di

un elemento molto duttile, anche se il ruolo di mezz'ala nel 4-3-3 è quello che mi pare più confacente».

Ma questo Sassuolo può davvero sognare una qualificaz­ione in Europa? «Facciamo un passo alla volta e pensiamo partita per partita. Nel calcio qualche pressione può anche fare bene, l'ho capito anche nel corso della mia carriera da giocatore, e aiuta a trovare i giusti stimoli. Di sicuro siamo una realtà ambiziosa, consapevol­e comunque della propria dimensione. Serve cercare di ottenere il massimo senza perdere l'equilibrio. Il segreto del mio lavoro? Ho la possibilit­à di fare quello in cui credo e di portare avanti il mio lavoro. Pur consapevol­e che nel calcio non esiste la fiducia illimitata, alla lunga questi aspetti pagano».

L'ultima battuta riguarda Defrel: «In settimana cerco di impostarlo per fare in modo che possa fare lo stesso gioco di Zaza, ma possiede i mezzi e le qualità per agire anche nel ruolo di esterno. Anche lui, come tutti gli altri, saprà darci una grossa mano nella parte restante del campionato».

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