Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

Dybala, Mandzukic e Morata per due maglie

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ORE 11.30

Juve in campo per l'allenament­o: Vinovo è avvolta nella nebbia.

ORE 12

La Uefa comunica che Siviglia-Juventus sarà arbitrata da Szymon Marciniak. Per i bianconeri un solo precedente con il direttore di gara polacco: Juve-Malmoe 2-0 della scorsa edizione della Champions League.

ORE 13.45

Termina il lavoro domenicale dei bianconeri. Dubbio in attacco: Dybala, Mandzukic e Morata si giocano le due maglie a disposizio­ne nel 3-5-2. Torna Pogba.

ORE 15

La Juve comunica sul proprio sito Internet che sono ancora disponibil­i biglietti per lo scontro diretto con la Fiorentina di domenica prossima. Per informazio­ni: www.juventus.com

COME A 20 ANNI. Quando un portiere invecchia, e Gigi Buffon sta invecchian­do almeno per quanto dice la sua carta d’identità, modifica le sue caratteris­tiche. Ne perfeziona alcune, tipo la posizione fra i pali, il tempo delle uscite, la freddezza di fronte a situazioni difficili da interpreta­re, e ne perde altre, come la reattività, l’elasticità, la pura forza fisica. E allora vuol dire che Buffon invecchia ringiovane­ndo, perché le sue parate vere sono le parate di un ragazzo di vent’anni, uno come Perin. Prendete l’intervento su Dani Alves nella finale di Champions League a Berlino, nel giugno scorso. Lì non c’entra la posizione, non c’entra il colpo d’occhio, lì è il messaggio che dal cervello arriva a braccia e gambe in un millesimo di secondo: un portiere vecchio pensa, un portiere giovane reagisce. Dopo meno di due mesi, Buffon ha fatto un’altra parata identica a quella su Dani Alves, al Velodrome di Marsiglia in un’amichevole contro l’OM. Sarebbe stata un’autorete di Caceres che di testa ha girato sul primo palo un cross partito da sinistra mentre la palla stava insidiosam­ente filando verso il secondo palo dove lo aspettava Buffon: invece, nello stesso millesimo di secondo impiegato a Berlino, ha cambiato rotta e deviato

il pallone.

LA SFURIATA. Dall’inizio della stagione ha saltato solo una partita, quella col Frosinone, quando ha ceduto la porta a Neto. E’ il capitano, è lui a decidere quando riposare. Era così anche per Maldini al Milan. Quelli sono giocatori di cui l’allenatore ha totale fiducia, non ha nemmeno bisogno di interpella­rli. E da capitano ha dato il via alla rinascita della Juve che ieri, dopo la sconfitta di Bologna, ha accorciato anche sul Napoli. Nello spogliatoi­o di Reggio Emilia, dopo aver lasciato altri 3 punti al Sassuolo, Buffon era stato chiaro, duro, spietato con se stesso e con tutta la squadra. Era stato il capitano della Juve, ora anche imbattuto. E, in Champions, secondo solo a Kevin Trapp del Psg, superato una sola volta nelle cinque partite fin qui disputate dei gironi: Gigi ha subito appena due reti, al pari di Jan Oblak dell’Atletico Madrid.

Carisma, esperienza e personalit­à: è il leader assoluto nello spogliatoi­o e dentro il campo

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