Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

La Reggiana sbatte contro il Pavia e i pali

La squadra di Colombo vicinissim­a al gol ma il bunker di Marcolini resiste: parità

- Di Roberto Barbacci

REGGIANA (3-5-1-1): Perilli 6,5; Spanò 6 De Biasi 6,5 Frascatore 7; Mogos 6,5 Bruccini 6,5 Maltese 6 Bartolomei 6 (12' st Angiulli 6,5) Siega 6; Nolè 6 (18' st Giannone 6); Arma 6. A disp.: Rossini, Castellana, Di Nicola, Rampi, Ceccarelli, Loi, Danza, Pesenti. All.: Colombo. PAVIA (4-3-1-2): Facchin 7; Ghiringhel­li 6 (31' st Martin 6) Siniscalch­i 6,5 Marino 6 Malomo 5,5; A. Marchi 6 Pavan 6 M. Cristini 6; Bellazzini 5,5; Ferretti 6 M. Marchi 5,5 (20' st Del Sante 6). A disp.: Fiory, Biasi, Bonanni, Buongiorno, Grbac, Anastiasia, Flommi. All.: Marcolini. Arbitro: Balice di Termoli. Guardaline­e: Benedettin­o e Rabotti. Ammoniti: Bruccini (R), De Biasi (R), Pavan (P), Angiulli (R). Note: paganti 1.210, incasso di 6.874,00 euro. Abbonati 2.615, rateo non comunicato. Angoli: 4-1 per la Reggiana. Rec.: pt 0', st 3'. potuta rimanere in campo un'altra ora, e tanto la palla oltre la linea non ce l'avrebbe spedita neanche se le avesse provate tutte. È la perfetta sintesi di ciò che passa il convento in casa granata: tanta buona volontà, fin troppa per avere ragione di un Pavia che regge bene l'urto per un'ora, prima di accontenta­rsi del pari, rischiando però di tornare a casa a mani vuote. Non basta tutta la spinta del Tricolore per rispedire la Reggiana nei piani alti di una classifica che adesso comincia a farsi preoccupan­te, perché 8 lunghezze di ritardo dalla vetta non sono poche. Così come non sono pochi i rimpianti accumulati nell'ennesimo pomeriggio maledetto per i granata.

PAURA E VOLONTÀ. Difficile trovare qualche appunto alla formazione di Colombo. Difficile però trovare spazi anche contro il Pavia che Marcolini dispone come nelle previsioni, lasciando a Bellazzini il compito di innescare la temuta coppia di attaccanti formata da Ferretti e Mattia Marchi, orfani dell'infortunat­o Cesarini. Per un'ora la gara ne risentirà parecchio, perché i ritmi elevati non compensano le poche emozioni offerte dal campo. E le recriminaz­ioni di casa granata si concentran­o soprattutt­o nell'ultima parte della sfida, dove a più riprese il popolo emiliano s'è visto costretto a ricacciare l'urlo in gola. Colombo, che in difesa aveva gli uomini contati e che aspetta a mani giunte il mercato per porvi rimedio, ha provato a vincerla ancora una volta toccando le corde del cuore, ma puntualmen­te i legni della porta avversaria lo hanno respinto. Meglio la Reggiana, quantomeno perché dimostra di voler fare la partita. Ma di occasioni se ne contano pochine: una botta da fuori di Bruccini, bloccata senza affanni da Facchin, una sventola da fuori di Maltese che non trova il bersaglio, quindi un'incornata di Arma che chiama il portiere ospite all'intervento più difficile della prima parte di gara. Perilli risponde da par suo disinnesca­ndo un tiro mancino di Marchi, evitando ai granata la beffa. È uno dei pochissimi squilli della formazione di Marcolini, che nella ripresa perderà progressiv­amente qualche metro di campo. E che in avvio fatica a tenere a freno le velleità degli emiliani, che ci provano subito con Bartolomei, quindi con Arma, al quale manca l'ultimo tocco sottomisur­a.

ASSEDIO FINALE. Colombo le prova tutte per tentare di scardinare l'attenta retroguard­ia lombarda: l'ingresso di Angiulli serve ad aumentare il potenziale dei tiratori da fuori, ma è Maltese a far sobbalzare il Mapei Stadium con una botta deviata con la schiena da Marino e la palla che si stampa sul palo. Bruccini dimostra di avere il piede caldo ma la mira non lo assiste, poi nel finale è assedio: Angiulli di tacco chiama Facchin all'intervento riparatore, Spanò di testa anticipa persino Arma, ma manda la palla sulla traversa. Il Pavia resiste, la Reggiana non rompe il sortilegio.

NOVANTUNES­IMO. «Siamo sulla strada giusta - commenta Colombo - la prestazion­e mi conforta, ma ancora una volta la fortuna non ci ha assistito. Peccato perché avremmo davvero meritato di vincere». Anche Marcolini è soddisfatt­o: «Abbiamo sofferto, pagando dazio anche alle fatiche infrasetti­manali. Però la squadra ha retto bene l'urto: in altri momenti questa gara l'avremmo persa. Ma c'è tanto da lavorare».

Un campionato intenso, sempre avvincente. Che non concede tregua, nemmeno chi gode in vetta alle classifich­e dei tre gironi può fare a meno di guardarsi intorno. Ieri ha ripreso il suo passo la Casertana, scivolata in malo modo la settimana prima a Foggia, ma alle sue spalle nessuno molla. Lo stesso Foggia ha colpito al cuore l’Akragas all’Esseneto e il Lecce dall’avvento di Piero Braglia ha preso a macinare punti su punt, marciano a braccetto al secondo posto. Fantastico girone quello meridional­e: il vantaggio della leader ammonta a 5 punti ma fidatevi, nulla è sicuro e questa è la prima raccomanda­zione fatta dal saggio Romaniello ai suoi giocatori. Devono continuare così, possonocon­tinuarecos­ìirossoblù: in tal caso, la B diretta non sfuggirà loro. Da segnalare anche il rendimento del Cosenza che al “Marulla” non concede neanche le briciole alle rivali che si presentano. Domenica prossima la squadra di Roselli farà visita a quella di De Zerbi allo Zaccheria:saràunodei­bigmatch del campionato.

Nel girone B il Pisa oggi è atteso da un derby mica da ridereaPon­tedera,stadioMann­ucci tutto esaurito, ma i nerazzurri sono intrigati dalla preda che si è avvicinata: in caso di successo accorceran­no a meno tre rispetto alla Spal, beffata con un pari al 91’ dall’Ancona e rimessa sotto tiro pure dalla Maceratese che ieri si è sbarazzata agevolment­e della Cararrese. A proposito dei marmiferi: la loro situazione ha dell’incredibil­e, hanno mostrato di essere capaci di competere ad alto livello ma la profonda incertezza societaria - girano voci non controllat­e che darebbero il club a rischio di liquidazio­ne - rischia di vanificare completame­nte una stagione che a questo punto è a rischio di prosecuzio­ne.

Altro posticipo, benedetto dalle telecamere di Raisport in diretta, oggi è previsto a Mantova dove la splendida Alessandri­a di Gregucci cerca i punti per staccare la compagnia della Feralpi - ieri battuta in casa dal Cuneo - e assestarsi in solitudine al secondo posto. Nel caso, i punti di ritardo dal Cittadella che ha onorato facilmente il pronostico andando a vincere a Pordenone, rimarrebbe­ro due. L’impresa dei grigi a Palermo in Coppa Italia non è figlia del caso, dunque giochi apertissim­i nel girone A del campionato di Lega Pro. Avvincente e intenso.

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