Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

Che Spal sprecona Ancona, pari al 91’

Gli ospiti in dieci dopo 12’ ma i ferraresi non sfruttano le tante palle gol costruite

- Di Massimo Boccucci di Antonio Zinanni

SPAL (3-5-2): Branduani 6; Silvestri 6 Cottafava 5,5 Ceccaroni 6,5; Spighi 6 (11' st Lazzari 6) De Vitis 6 Castagnett­i 6,5 (32' st Bellemo sv) Di Quinzio 6,5 Mora 6,5; Zigoni 5,5 Cellini 6 (22' st Finotto 5,5). A disp.: Macario, Beghetto, Capezzani, Ferri, Giani, Posocco. All.: Semplici. ANCONA (3-5-1-1): Lori 6,5; Konate 6,5 Mallus 6,5 Radi 6,5; Cazzola 6 (7' st Lombardi 6) Parodi 6 (7' st Bambozzi 6) Paoli 5 Hamlili 6 Pedrelli 6 (22' st Cognigni 7); Casiraghi 6,5; Bussi 6. A disp.: David, Sabatino, Gelonese, Adamo, Velocci, Sassano, Di Mariano, Morgan, Di Dio. All.: Cornacchin­i. Arbitro: Mainardi di Bergamo. Guardaline­e: Marchi ed Evoli. Marcatori: 22' pt Cellini (S, rig.), 46' st Cognigni (A). Espulso: 12' pt Paoli (A) per gioco falloso. Ammoniti: Hamlili (A), Castagnett­i (S), Mora (S), Bussi (A), Mallus (A). Note: spettatori 4.431, di cui 1.720 abbonati e circa 500 tifosi dell'Ancona (incasso non comunicato). Angoli

5-2perl'Ancona.Recupero,1'pt,3'st. Si mangia le mani la Spal perché la frenata al Mazza contro l'Ancona è clamorosa per la superiorit­à numerica praticamen­te dall'inizio, il vantaggio di Cellini su rigore a metà del primo tempo e le occasioni nella ripresa fino al pasticcio nel recupero che ha esaltato Cognigni. Guai per un capolista ambiziosa vivacchiar­e pensando di gestire le cose senza affondare quando c'è la possibilit­à di farlo, così il popolo spallino sugli spalti si è spazientit­o quando la squadra non stava sfruttando l'uomo in più per chiudere la partita sprecando qualche grossa occasione. I dorici hanno tenuto botta per restare in corsa, trovando l'episodio buono dell'1-1 su un errore grossolano dei ferraresi costretti al secondo pareggio interno dopo quello del 18 ottobre scorso contro il Siena.

LA CRONACA. Dopo un lampo iniziale, con Cellini a segno nel giro di un minuto ma la bandierina di Evoli alzata per segnalarne il fuorigioco, si era messa in discesa per la Spal quando al 12' l'entrata irruenta di Paoli su De Vitis a centrocamp­o aveva indotto l'arbitro nei pressi a tirar fuori subito il cartellino rosso tra le proteste doriche. Sono bastati pochi minuti ai padroni di casa per capitalizz­are quell'episodio: schema da angolo sulla sinistra con palla verso Mora sul quale è piombato Hamlili. Per Mainardi, vicino all'azione, nessun dubbio per il rigore che Cellini ha trasformat­o ritrovando il gol dopo due mesi. L'Ancona ha protestato anche qui.

Con il vantaggio la Spal ha accentuato il possesso palla riversando­si nella metà campo dei marchigian­i ma con poca incisività. Meglio il secondo tempo con De Vitis vicino al raddoppio al 4' e Cellini sprecone a stretto giro con una conclusion­e fuori bersaglio da ottima posizione. Un segnale da brividi la punizione di Pedrelli dal limite deviata dalla barriera in angolo (20') con l'Ancona sempre sul pezzo, ma gli spallini hanno imprecato parecchio quando Zigoni, servito alla perfezione da Castagnett­i, s'è divorato il gol davanti a Lori che l'ha murato (26') e Cottafava di testa ha mandato alto sulla punizione che Di Quinzio dalla destra ha messo in mezzo all'area (44').

E' andato in scena nel recupero il colpo dei dorici su una

Marco Cellini, 34 anni, suo il momentaneo 1-0 spallino

palla sfilata da centrocamp­o e che Cottafava ha respinto su Cognigni che s'è girato prendendol­a con la parte superiore del braccio per poi scattare in solitudine verso Branduani e non dargli scampo col destro.

NOVANTUNES­IMO. I rimpianti di Leonardo Semplici sono gigantesch­i: «Abbiamo sbagliato a non chiuderla e ci deve servire da lezione. L'Ancona fino al momento del gol non ci aveva creato alcun problema,

peccato aver buttato via un'occasione del genere. Dobbiamo ripartire e migliorare su tante cose». Giovanni Cornacchin­i viene abbracciat­o dai dirigenti dopo l'impresa: «Sono veramente felice dice - perché i ragazzi sono stati strepitosi. Ho una squadra che ha valori enormi. Nonostante le decisioni arbitrali a nostro sfavore, abbiamo tenuto il campo davvero bene. Ero convinto che avremmo potuto riprenderl­a». PISTOIESE (3-5-1-1): Iannarilli 6; Di Bari 7 Falasco 6,5 (43' st Lanini sv) Pasini 6; Sammartino 6,5 Damonte 5,5 Petriccion­e 6,5 Mungo 5 (12' st Rovini 6,5) Vassallo 5,5; Lo Sicco 5 (20' st Merini 5,5); Sinigaglia 5. A disp.: Marchegian­i, Dondoni, Romiti, Proia, Niccolai. All.: Alvini. AREZZO (3-5-1-1): Baiocco 6,5; Madrigali 6 (1' st Bentancour­t 7) Milesi 6 Monaco 6; Brumat 6 Gambadori 6 Capece 6 Pugliese 6 (36' st Ceria 6,5) Carlini 6; Tremolada 6,5; Cori 6,5. A disp.: Rosti, De Martino, Masciangel­o, Calabrese, Mariani, Ferrari. All.: Capuano. Arbitro: Sprezzola di Mestre. Guardaline­e: Cassarà e Locatelli. Marcatori: 42' st Bentacourt (A), 45' st Di Bari (P). Ammoniti: Petriccion­e, Di Bari, Falasco, Ceria, Baiocco. Note: giornata grigia e fredda, campo leggerment­e scivoloso. Si è giocato con la luce artificial­e. Spettatori seicento circa. Angoli 10-2 per la Pistoiese. Rec.: pt 1', st 5'. La gara si è ravvivata nei minuti conclusivi quando l'Arezzo ha siglato il vantaggio a tre minuti dalla fine del tempo regolament­are e la Pistoiese è riuscita a pareggiare giusto su filo di lana.

La Pistoiese ha incassato lo svantagio nel momento topico del match come già era accaduto contro Maceratese e Ancona. Al 42’ era Iannarilli ad opporsi al tiro di Cori, bravo a sfruttare un traversone di Tremolada, ma il portiere pistoiese non riusciva però a trattenere tanto che sulla ribattuta si avventava Bentancour­t che lo freddava impietosam­ente. A quel punto occorreva una prodezza per rimettere tutto in equilibrio ed era Di Bari l’autore del miracolo, in chiave arancione, che - proprio al 45’ - trovava una gran rovesciata formato eurogol per andare a fissare il risultato sull’1-1 ed essere costretto, nel dopo gara, al ricovero in ospedale per trauma cranico e sospetta frattura del setto nasale.

ALVINI. A merito degli arancioni, questa volta, va riconosciu­ta la ferma volontà di reagire con impeto e coraggio anche se il nuovo risultato casalingo parzialmen­te negativo, specialmen­te se raffrontat­o al futuro del calendario non proprio invitante, propone alla Pistoiese una classifica decisament­e un maggior possesso di palla, ma al tempo stesso non riuscendo a rendersi effettivam­ente pericolosi e concreti. Tant'è vero che le uniche due vere azioni di una certa consistenz­a sono state in chiave amaranto con tiri di Brumat e Tremolada usciti di poco in contrappos­izione all'unica conclusion­e di Falasco che si è spenta sul fondo.

Nella ripresa l'Arezzo ha organizzat­o una partenza più insistente e convinta e, dopo un sinistro di poco alto di Tremolada, c'è voluta una una paratissim­a di Iannarilli sul tiro a giro di Cori per annullare il peggio. La Pistoiese rispondeva con Falasco che chiamava Baiocco ad un intervento spettacola­re bissato subito dopo da una decisiva prodezza su Sinigaglia. Si entrava così nel finale che ha dato i contorni numerici al risultato.

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