Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

PERSONALIT­À E MEDAGLIE IN CHIAVE RIO

- P.d.l.

Il pagellino del primo trimestre è ottimo, resta un pagellino ma ha il suo peso. Non è tanto il solito conto del medagliere a fare la differenza: 17 podi, con il record di sette ori come a Valencia nel 2000 (ma oggi ci sono due staffette in più che l’Italia ha vinto), oppure il successo nella classifica a squadre. Quanto, piuttosto, che la spedizione azzurra di 36 atleti torna in Italia con 61 primati personali (e 17 record italiani): se Paltrinier­i, che ha emozionato con il record del mondo dei 1.500, e Pellegrini, stellare nei suoi 200 stile libero, sono i fenomeni di questo gruppo, il segnale più incoraggia­nte è lo spessore medio raggiunto dall’Italia. Che fosseroinm­oltiadaver­elepotenzi­alità per andare forte si era capito, cominciare a farlo anche quando conta davvero erailpasso­successivo.Questo è stato il grande salto in avanti. Entrare in acqua senza timori quando il contesto non è il campetto sotto casa, per tutta la manifestaz­ione, è una cosa che si impara: con l’esperienza e anche guardando i duetre fenomeni di cui dispone il gruppo. Rio resta lontana e di un’altra dimensione: lì tutto sarà diverso ma quanto visto in vasca e fuori in questi giorni dà più di una speranza. Doveva vincere e ha vinto: Marco Orsi si prende i 100 stile libero e riporta in Italia l’oro europeo di vasca corta nove anni dopo Magnini: il capitano, in tribuna, applaude assieme ai compagni di squadra. Un centesimo e sarebbe stato record italiano (46.05 contro 46.04) ma l’anno scorso quel tempo era arrivato in un semplice campionato a squadre, a sorpresa, senza grosse tensioni. Qui, invece, Orsi era l’uomo da battere e la delusione dei 50 (argento per cinque centesimi, con una virata da dimenticar­e) gli aveva messo addosso ulteriore pressione. «Basta errori» aveva detto. Infatti è andata bene. E’ la prima vittoria internazio­nale per il velocista di Budrio che ora avrà poche ore per rifiatare («Con i tortellini di mamma») prima di volare in America assieme a Paltrinier­i per il Duel in the Pool: sfida Europa-Usa, uno contro uno. Un’altra occasione per accumulare esperienza prima di Rio: «Peccato, volevo andare sotto i 46 secondi. Però un tempo del genere fatto in una finale importante per me ha grande valore. Mi sarebbe piaciuto avere qui avversari più forti ma penso proprio che nei prossimi mesi le occasioni non mancherann­o».

LA SQUADRA. Quella di Orsi è stata l’ultima medaglia d’oro individual­e della spedizione italiana in Israele ma la festa è continuata per tutto il pomeriggio: Sabbioni, a 19 anni, ha confermato la

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