Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

PAULO SOUSA «Ci aspettiamo di essere i migliori»

«Rossi? Al momento il livello della squadra è un altro»

- Di Francesca Bandinelli

Voleva una gara di grandissim­a intensità e la sua squadra non lo ha deluso. Sono stati cancellati i due pareggi consecutiv­i in campionato (più quello in Europa League) e pure la girandola di gol è tornata a far divertire i tifosi. «Ci aspettiamo di essere i migliori - ha detto Sousa - questo è un nostro grande principio. Abbiamo giocato con l'obiettivo di trovare la vittoria e ci siamo riusciti, per altro producendo un ottimo calcio. Lo scudetto? Il valore aggiunto per vincere il titolo è la continuità, di gioco e di risultati. Adesso, però dobbiamo pensare al prossimo ostacolo, perché c'è da continuare la corsa in Europa. Poi dopo, e solo dopo, ci concentrer­emo sulla gara contro la Juventus». Sorride Sousa. E intanto assegna il primo gol viola a Kalinic al di là di ogni ragionevol­e dubbio: «Se c'è la deviazione chiara del croato non vedo perché non debba essere assegnato a lui, anche se sono contento che Milan (Badelj, ndr) abbia tirato da fuori perché abbiamo bisogno pure di questo tipo di soluzioni». Di certo, adesso, sono da valutare le condizioni dell'attaccante, uscito anzitempo dal rettangolo verde: «Nikola ha preso una botta sul quadricipi­te, mi auguro che non venga fuori un'edema troppo grande perché l'obiettivo è averlo a disposizio­ne già contro il Belenenses. Poi valuteremo». E' soddisfatt­o il tecnico portoghese e non arretra nemmeno di fronte alle domande su Rossi, pure ieri seduto in panchina col volto visibilmen­te tirato: «Io credo in quello che faccio e nelle decisioni che prendo, che possono essere più o meno giuste. Mi spiace per Giuseppe, è un campione che ha sofferto, ma questa è la realtà. Fin qui ha fatto un ottimo lavoro per cercare di recuperare, ma al momento il livello del resto della squadra è un altro. Cercheremo di dargli maggiore minutaggio fin dalle prossime partite».

QUESTIONE DI MATURITA'. Ma non è tutto: «La Fiorentina sta consolidan­do la sua maturità contro squadre ben organizzar­e e tecnicamen­te forti, con gli avversari sempre in pressing. Per questo dico che siamo ben consapevol­i dei nostri mezzi. Sapevamo che contro l'Udinese sarebbe stata una gara complicata, ma siamo riusciti a vincere lo stesso, peraltro anche in maniera netta». Di certo c'è che il turnover Sousa lo fa poco volentieri: «So quello che possono dare i miei giocatori. L'obiettivo è quello di avere sempre un equilibrio giusto. A volte devo prendere decisioni difficili per cercare di aiutare i miei giocatori ad arrivare a livelli sempre maggiori, lottando con intensità per i 90 minuti di gioco. Il fatto è che per ogni partita serve una strategia diversa, perché ci sono diversi elementi che determinan­o le partite».

EMOZIONI E MOTIVI. Frena solo di fronte a chi lo proietta subito alla prossima gara di campionato, contro la Juventus. Non lo interessan­o i punti di distacco che la Fiorentina ha accumulato fin qui in classifica (5), perché prima c'è da continuare il percorso in Europa League. «Tutto il calcio è emozione - taglia corto Sousa -, è evidente che tornare a Torino avrà un sapore particolar­e anche per me. Fin qui, però, ovunque ho raccolto rispetto, anche là dove mi sono presentato da avversario. Ho sempre dato il massimo per la maglia che indossavo e i tifosi questo lo hanno capito sempre, fin da quando ero giocatore. La storia insegna che la gente, qui in città, vive questa gara in maniera diversa, lo sappiamo benissimo e noi vogliamo poter competere sempre contro le grandi per costruire nuovi successi. Sono contento di vivere tutto questo entusiasmo, perché significa che stiamo facendo bene. Sarà sicurament­e una gara speciale per mille e più motivi». Chiusura dedicata al mercato con il solito ritornello: «Io sono tranquillo, credo al lavoro della dirigenza della Fiorentina. Fin dall'inizio la dirigenza ha sempre saputo la mia idea di gioco, siamo consapevol­i di quello che ci serve per continuare a fare bene e sono fiducioso».

«Mi dispiace per Giuseppe, è uno che ha sofferto ma io credo in quello che faccio»

 ?? SESTINI ?? Paulo Sousa, 45 anni, adesso non pensa alla Juve. «Una partita alla volta»
SESTINI Paulo Sousa, 45 anni, adesso non pensa alla Juve. «Una partita alla volta»

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