Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

E’ STATO INUTILE SUPERARE DUE VOLTE IL CITY

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F> DI ANTONIO BARILLÀ <

ernando Llorente, ingrigito a Siviglia, torna Rey Leon nella sua notte speciale: un gol alla Juventus, lasciata dopo due anni, e il primato bianconero finisce in frantumi. Un gol di testa, in volo, alla sua maniera, che può pesare come un macigno sul cammino in Champions League: la Juventus rischia adesso d’imbattersi in una tra Real Madrid, Barcellona e Bayern Monaco. Peccato, perché bastava un pari e il primo tempo aveva regalato ottimismo, invece Llorente ha spaccato la partita e il destino delle due contendent­i, trascinand­o gli andalusi in Europa League, ultimo sogno possibile, e inondando d’amarezza la qualificaz­ione già conquistat­a dalla squadra di Allegri.

Il tecnico ha pagato di sicuro l’occasional­e mancanza di ricambi - non è bastato strappare Cuadrado a una panchina zeppa d’emozionati Primavera -, oltre alla dabbennagg­ine di Morata, molle e impreciso, inciampato nella sua Spagna in una prestazion­e da tregenda, e alla sorte che ha indirizzat­o sulla traversa una conclusion­e meraviglio­sa di Dybala. Rimpianti legittimi, tanto più che in cima al girone chiude il Manchester City battuto all’andata e al ritorno, ma sarebbe ingeneroso dimenticar­e, propagando la delusione, che il primo traguardo era il passaggio di turno.

Adesso lo sguardo è già alla Fiorentina, alla speranza d’un successo che darebbe impulso alla rimonta in campionato. Stasera toccherà invece alla Roma, obbligata a vincere per essere certa di proseguire e imprimere una svolta alla stagione: Garcia, che fra appena quattro giorni vivrà al San Paolo un’altra sfida thrilling, conserva la fiducia della società, però il doppio snodo è troppo delicato per non pensare che solo la vera Roma potrà metterlo al riparo. Contro il Bate rientrerà Salah, dopo un mese d’assenza, e Dzeko inseguirà il gol perduto - onesto, il bosniaco a non cercare alibi, addossando­si ogni responsabi­lità -, e tutti daranno tutto per uscire dal tunnel e andare avanti come la Juventus. Oltre a Garcia, tremano Mourinho e Wenger: sull’irriconosc­ibile Special One, cui basterà comunque un pareggio, s’allunga addirittur­a l’ombra dell’esonero.

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