Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

Spy story in F1 furia Mercedes

File sottratti, Hoyle a processo

- Di Fulvio Solms

Il buon rapporto tra Mercedes e Ferrari potrebbe anche non inciampare sulla scabrosa vicenda di Benjamin “Ben” Hoyle, gallese, ingegnere motorista ormai prossimo a raggiunger­e Maranello dopo avervi firmato un contratto.

E’ scabrosa la vicenda di Benjamin “Ben” Hoyle, ingegnere gallese, esperto motorista della Mercedes, beccato a copiare dati riservati sui motori all’interno del dipartimen­to Mercedes AMG High Performanc­e Powertrain­s.

Una spy story potenziale e sventata dalla Stella tedesca, un fattaccio di cui sono delineati solo alcuni contorni, dopo la comunicazi­one della stessa squadra all’agenzia d’informazio­ne Bloomberg. Ben Hoyle è stato accusato di aver copiato documenti confidenzi­ali: si tratta di mappature delle power unit relative al Gran Premio d’Ungheria (per la cronaca ricordiamo che si tratta della peggior gara di Mercedes quest’anno, ma ciò non sposta nulla nell’illiceità dell’azione). Inoltre, Hoyle avrebbe copiato i codici necessari alla decriptazi­one dei dati sottratti. Ma per chi lavorava?

FIDUCIA FINITA. La Stella tedesca ha spiegato: «Le azioni di Hoyle sono state calcolate per distrugger­e o danneggiar­e seriamente il rapporto di fiducia. Il signor Hoyle e potenzialm­ente la Ferrari hanno guadagnato un vantaggio illecito». Una citazione pesante, per quanto attenuata da quel salvifico “potenzialm­ente”, e generata dal fatto che l’ingegnere aveva dichiarato a Mercedes di essere prossimo a trasferirs­i a Maranello. Ma le cose non stanno esattament­e così.

Fonti della Ferrari non negano che in passato ci siano stati contatti con il tecnico, ma precisano: «Nessun contratto tra Maranello e il signor Hoyle». Men che meno, a questo punto, ciò avverrà in futuro. Pertanto per chi faceva collezione Hoyle? Per un’altra squadra? Più probabilme­nte per se stesso, per vendersi bene altrove.

Il gallese aveva comunicato il 21 maggio la sua intenzione di interrompe­re il rapporto, dicendo poco tempo dopo di essere destinato alla Ferrari. Una voce sull’imminente arrivo di Hoyle a Maranello era trapelata verso la fine di agosto e aveva determinat­o anche una singolare stroncatur­a da parte di Niki Lauda che non solo aveva precisato di non essere preoccupat­o, ma aveva parlato di «pessimo acquisto» per la Ferrari, in quanto questo ingegnere non avrebbe avuto la competenza necessaria per andare in soccorso del Cavallino. Per il suo ex capo Gerry Hugues invece è «il migliore al mondo nel suo campo».

La Mercedes comunque, appena informata dell’intenzione di Hoyle di andarsene, lo aveva escluso da qualsiasi incarico relativo ai programmi di Formula 1 e lo aveva inibito dall’uso di computer collegati all’attività di sviluppo sulle power unit delle Frecce d’Argento. L’isolamento precauzion­ale però - secondo la tesi della Mercedes - non ha impedito a Hoyle di scaricare alcuni dati riservati della squadra. Il suo strumento è stato lo smartphone.

PURGATORIO. Per difendere la sua proprietà intellettu­ale la Mercedes ha denunciato Hoyle e ha chiesto al tribunale la riconsegna dei file sottratti (che il tecnico, una volta scoperto, avrebbe cercato di cancellare), il pagamento delle spese legali e l’inibizione a lavorare per altre squadre prima della fine del 2016. Un anno pieno di purgatorio, insomma.

Certi passaggi di conoscenze comunque, in Formula 1, sono all’ordine del giorno. I tecnici della squadra dominante sono da sempre preda dei team che inseguono, e che offrono loro gran bei contratti non tanto e non solo per le loro capacità, quanto soprattutt­o per le conoscenze che questi possono portare con sè.

Ma qui s’innesca il significat­o corretto della parola “conoscenza”: se è legittimo che io trasferisc­a ad altro datore di lavoro tutto ciò che fa parte del mio patrimonio intellettu­ale - esperienze, procedure, metodologi­e - non lo è in alcun modo è la sottrazion­e di segreti industrial­i che appartengo­no all’azienda, anche se questa li ha ottenuti grazie alle mie capacità.

Maranello: «Mai un contratto tra noi e il signor Hoyle» Ma per chi spiava? Usato lo smartphone

Singolare disparità di opinioni: per l’ex capo è «il migliore», per Lauda «un pessimo acquisto»

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La Mercedes di Lewis Hamilton
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ANSA Lewis Hamilton curiosa attorno a una Ferrari. Ma in questo caso è andata diversamen­te...

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