Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
Platini: Spero che i giudici abbiano capito
Due ore davanti ai giudici del Tas, due ore per giocare la partita (politica) più importante della sua carriera: far annullare la sospensione di 90 giorni per lo scandalo dei soldi ricevuti da Blatter, quella sospensione che gli precluderebbe la corsa alla presidenza Fifa, il sogno di una vita. I delegati di tutto il mondo andranno alle urne il 26 febbraio: con la sospensione ancora in essere l’attuale numero uno dell’Uefa non potrebbe essere eletto. «I miei avvocati hanno fatto un ottimo lavoro, sapete che non amo le ingiustizie: spero che i giudici abbiano ben inteso quello che ho detto loro», ha spiegato Platini in una dichiarazione all’Ansa.
Il presidente dell’Uefa ha preso brevemente la parola davanti ai giudici del Tas, il tribunale di arbitrato dello sport, chiamato a pronunciarsi sulla sospensione di 90 giorni decisa dal Comitato Etico della Fifa, che a sua volta la settimana prossima si riunirà a Zurigo per pronunciarsi sulla squalifica a vita per lo stesso Platini e per Blatter, già travolto dall’inchiesta dell’Fbi. Platini è finito nel mirino della Fifa per un pagamento “sospetto” di 2 milioni di franchi svizzeri incassati nel 2011. Per attività svolte per conto della federazione internazionale oltre dieci anni prima, sostengono i suoi avvocati; per il Comitato Etico è invece un pagamento fraudolento, non giustificato da alcun contratto.
L’UDIENZA. Platini è arrivato alla Corte di arbitrato dello Sport nel primo pomeriggio, spiegando ai cronisti: «Voglio raccontare ai giudici più di quello che voi avete scritto. Dire la verità, solo la verità». Il presidente dell’Uefa ha preso brevemente la parola durante l’udienza, lasciando parlare soprattutto gli avvocati.
NAPOUT ESTRADATO. Intanto Juan Angel Napout, vice presidente Fifa e capo della Conmebol (Confederazione sudamericana), attualmente agli arresti in Svizzera, ha accettato l’estradizione negli Stati Uniti: l’Fbi lo indaga nell’ambito dello scandalo Fifa per aver accettato tangenti milionarie nella compravendita dei diritti televisivi.