Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

Mou si gioca tutto contro il Porto

«Sono l’uomo giusto per uscire dalla crisi». Pronto l’esonero se il Chelsea non passa il turno

- Di Gabriele Marcotti

Chissà se lunedì prossimo a Leicester, contro la capolista della Premier League, ci sarà ancora José Mourinho seduto sulla panchina del Chelsea. Tutto dipende dal risultato di questa sera. Appuntamen­to allo Stamford Bridge. Per una sfida spareggio contro il suo passato, per restare in Champions, ma soprattutt­o salvare la panchina: il futuro di Mourinho dipende dai prossimi 90' contro il Porto. Questa sera c'è in palio il passaggio agli ottavi: al Chelsea basterà un punto per assicurars­i la qualificaz­ione. Ma in caso di sconfitta, e contempora­nea vittoria della Dinamo Kiev (contro il Maccabi Tel-Aviv), i Blues finirebber­o in Europa League. Un declassame­nto di rango che con ogni probabilit­à costerebbe l'esonero al portoghese. Perché la Champions League è ormai l'unico obiettivo stagionale dopo l'abdicazion­e del titolo di Premier League dopo appena 15 turni (e otto sconfitte). Quattro mesi di pessimi risultati che però non hanno scalfito la fiducia del tecnico portoghese. «Sono ottimista perché sento che i giocatori vogliono questa qualificaz­ione - le parole di Mourinho alla vigilia - La proprietà (Roman Abramovich, ndr) mi ha dimostrato fiducia già due volte, quando mi ha richiamato e quando, la scorsa estate, mi ha rinnovato il contratto per altri quattro anni. I risultati sono importanti, e in questo momento sono molto negativi, ma la proprietà sa chi sono e cosa ho fatto per questo club. E sa sono la persona giusta per risolvere questa situazione. I cattivi risultati possono essere letti in maniera diversa, non sono responsabi­lità di una sola persona». A difesa della porta lusitana ci sarà Iker Casillas, uno dei tanti nemici che Mou ha colleziona­to in carriera. «Casillas è il giocatore con più presenze in questa competizio­ne, io tra gli allenatori sono dietro a Sir Alex Ferguson e pochi altri. Per me è una partita in più, una partita un po' diversa perché nonostante si giochi nella fase a gironi in realtà vale come uno scontro diretto». Non è più tempo di polemiche, piuttosto di capire come ritrovare la via del gol (due nelle ultime cinque gare domestiche). Sotto accusa Diego Costa, quattro gol questa stagione, appena sette da febbraio. «I numeri sono numeri, per intensità, possesso palla e occasioni da rete non siamo mai stati meglio. Eppure non segniamo, e diventa tutto più difficile». Un periodo nerissimo, senza precedenti in carriera («Ma mi sono scoperto più forte di quanto pensassi, continuo ad avere grandissim­e motivazion­i anche nelle difficoltà») che ha in Antonio Conte - almeno secondo i rumors inglesi - il suo fantasma, il candidato più probabile per la succession­e. Mou non commenta e incassa di buon grado la solidariet­à di un monumento del calcio britannico, Sir Alex Ferguson: «Sarebbe un'idiozia esonerare Mourinho, è uno dei migliori al mondo». Sarà così, ma il credito pare esaurito e non ci sono più alibi: o ottavi o licenziame­nto.

Ferguson si schiera: «Cacciarlo sarebbe davvero un’idiozia è tra i migliori di tutto il mondo»

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ANSA Mourinho, 53 anni, è tornato alla guida del Chelsea nel 2013

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