Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
Il Genoa si è scoperto fragile e adesso ha paura
Una vittoria nelle ultime sette gare, il club in vendita e tanti problemi per Gasperini verso la sfida col Bologna
GENOVA - La futuribile cessione del club, i guai di una squadra che ha vinto appena una partita nelle ultime sette, e la situazione non certo ottimale nemmeno adesso che l'infermeria si sta svuotando. Il Genoa è l'espressione di un gruppo incompiuto, con la zonaretrocessione appena dietro le spalle e parecchi chilometri da percorrere per tornare a regime. Il Bologna rivitalizzato da Donadoni non sembra certo l'avversario migliore col quale misurarsi: il secondo scontro diretto di fila in casa dopo la sconfitta col Carpi - dev'essere preso per il verso giusto dalla banda di Gasperini.
PAVOLETTI OUT. Il problema è proprio qui, a pensarci bene. Perché il Genoa nell'ultimo mese fatto un solo punto tra Carpi e Frosinone, per poi rendere la vita difficile a Napoli e Sassuolo che stanno lassù. Non è una miscela sufficientemente efficace per fare di quella rossoblu una squadra a stretto contatto con la tranquillità. Ma la terza sconfitta consecutiva è da scongiurare a tutti i costi. Tre di seguito sono invece le giornate di squalifica che Pavoletti sta scontando: dopo la sua espulsione col Carpi si sono complicati notevolmente i piani di Gasperini, che già non ha avuto il bomber nel primo mese di campionato. E ora può affidare a Pandev una parte della rinascita. I quattro gol che Pavoletti ha condensato in quattro partite, sono serviti a mascherare i problemi del Genoa. Adesso bisogna correre ai ripari, nel senso che ai liguri manca una vera punta. Tachtsidis, settimana scorsa, è stato l'infortunato dell'ultima ora rientrando solo un paio di giorni fa. Meglio così, in un centrocampo ancora alle prese con l'incognita Dzemaili. L'allenamento di ieri a Pegli è stato a porte chiuse: Gasperini mette a punto le mosse anti-Bologna lavorando anche sulle differenti sfumature di 4-3-3. Il modulo base che a San Siro contro l'Inter - quando il Genoa ha battuto in ritirata - non si è visto di striscio. Ma la variabile di una difesa a tre è sempre nei pensieri del tecnico. Quella retroguardia che solo due volte in stagione - contro Milan e Napoli - non è stata bucata.
ARMA LAXALT. Senz'altro titolare sarà Laxalt, che sull'esterno ha trovato la propria dimensione. L'uruguaiano ha mosso i primi passi in Italia proprio nel Bologna, con allegati i suoi unici gol in campionato, prima di ripetersi due mesi fa contro il Torino. Sotto le Due Torri se lo ricordano per una serata del settembre 2013: il Milan per poco non lasciava le penne al Dall'Ara, rimediando un 3-3 dopo la doppietta del giocatore con le treccine. Una meteora in Emilia, Laxalt, nell'anno che si concluse con la retrocessione. Per adesso, lui che è in prestito dall'Inter non ha ancora saltato una partita al Genoa. Mai neanche una sostituzione per Laxalt, che ha colpito appunto col Toro: storia singolare, perché si è trattato di un altra doppietta, sempre in un turno infrasettimanale, e di un'altra gara terminata 3-3. Intanto a Genova proseguono sottotraccia i movimenti per dotare la società di un acquirente: in settimana ci sono stati altri incontri tra Preziosi e Giovanni Calabrò, ma nel concreto tutto slitterà al termine di questo campionato. Lo stadio e il centro sportivo nuovo per il Genoa si integrano con i discorsi attuali, in una trattativa che un mesetto fa sembrava avviata alla conclusione.
Una delle poche note positive è l’uruguaiano Laxalt, che a Bologna fu una meteora