Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

Il Genoa si è scoperto fragile e adesso ha paura

Una vittoria nelle ultime sette gare, il club in vendita e tanti problemi per Gasperini verso la sfida col Bologna

- Di Claudio Baffico (ass)

GENOVA - La futuribile cessione del club, i guai di una squadra che ha vinto appena una partita nelle ultime sette, e la situazione non certo ottimale nemmeno adesso che l'infermeria si sta svuotando. Il Genoa è l'espression­e di un gruppo incompiuto, con la zonaretroc­essione appena dietro le spalle e parecchi chilometri da percorrere per tornare a regime. Il Bologna rivitalizz­ato da Donadoni non sembra certo l'avversario migliore col quale misurarsi: il secondo scontro diretto di fila in casa dopo la sconfitta col Carpi - dev'essere preso per il verso giusto dalla banda di Gasperini.

PAVOLETTI OUT. Il problema è proprio qui, a pensarci bene. Perché il Genoa nell'ultimo mese fatto un solo punto tra Carpi e Frosinone, per poi rendere la vita difficile a Napoli e Sassuolo che stanno lassù. Non è una miscela sufficient­emente efficace per fare di quella rossoblu una squadra a stretto contatto con la tranquilli­tà. Ma la terza sconfitta consecutiv­a è da scongiurar­e a tutti i costi. Tre di seguito sono invece le giornate di squalifica che Pavoletti sta scontando: dopo la sua espulsione col Carpi si sono complicati notevolmen­te i piani di Gasperini, che già non ha avuto il bomber nel primo mese di campionato. E ora può affidare a Pandev una parte della rinascita. I quattro gol che Pavoletti ha condensato in quattro partite, sono serviti a mascherare i problemi del Genoa. Adesso bisogna correre ai ripari, nel senso che ai liguri manca una vera punta. Tachtsidis, settimana scorsa, è stato l'infortunat­o dell'ultima ora rientrando solo un paio di giorni fa. Meglio così, in un centrocamp­o ancora alle prese con l'incognita Dzemaili. L'allenament­o di ieri a Pegli è stato a porte chiuse: Gasperini mette a punto le mosse anti-Bologna lavorando anche sulle differenti sfumature di 4-3-3. Il modulo base che a San Siro contro l'Inter - quando il Genoa ha battuto in ritirata - non si è visto di striscio. Ma la variabile di una difesa a tre è sempre nei pensieri del tecnico. Quella retroguard­ia che solo due volte in stagione - contro Milan e Napoli - non è stata bucata.

ARMA LAXALT. Senz'altro titolare sarà Laxalt, che sull'esterno ha trovato la propria dimensione. L'uruguaiano ha mosso i primi passi in Italia proprio nel Bologna, con allegati i suoi unici gol in campionato, prima di ripetersi due mesi fa contro il Torino. Sotto le Due Torri se lo ricordano per una serata del settembre 2013: il Milan per poco non lasciava le penne al Dall'Ara, rimediando un 3-3 dopo la doppietta del giocatore con le treccine. Una meteora in Emilia, Laxalt, nell'anno che si concluse con la retrocessi­one. Per adesso, lui che è in prestito dall'Inter non ha ancora saltato una partita al Genoa. Mai neanche una sostituzio­ne per Laxalt, che ha colpito appunto col Toro: storia singolare, perché si è trattato di un altra doppietta, sempre in un turno infrasetti­manale, e di un'altra gara terminata 3-3. Intanto a Genova proseguono sottotracc­ia i movimenti per dotare la società di un acquirente: in settimana ci sono stati altri incontri tra Preziosi e Giovanni Calabrò, ma nel concreto tutto slitterà al termine di questo campionato. Lo stadio e il centro sportivo nuovo per il Genoa si integrano con i discorsi attuali, in una trattativa che un mesetto fa sembrava avviata alla conclusion­e.

Una delle poche note positive è l’uruguaiano Laxalt, che a Bologna fu una meteora

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GETTY IMAGES Diego Laxalt, 22 anni, una stagione a Bologna

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