Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
Quando Baggio disse: Gotti prepara tu il futuro
BOLOGNA. Baggio disse: voglio lui. C’era da fare una cosa semplice, dai. Riformare il calcio italiano, hai detto niente. Baggio era stato nonimato presidente del settore tecnico di Coverciano. E individuò in Luca Gotti l’uomo che avrebbe provato a creare le fondamenta di un movimento che era (lo è ancora) in crisi. L’idea era quella di percorrere il solco tracciato dalla Germania, che aveva fondato una serie di centri federali nelle varie regioni, con una sorta di accademia centrale, nelle intenzioni Coverciano. Bell’idea, rimasta incompiuta però. Gotti ci lavorò con impegno, ma la detronizzazione di Baggio interruppe la rivoluzione. Luca Gotti, l’attuale vice di Roberto Donadoni, è uno degli uomini-ombra più apprezzati del calcio italiano. Le sue metodologie di lavoro sono innovative (e ora pure copiate da altri club). tatticamente è un maestro: fondamentali i suoi consigli a Donadoni per preparare la sfida di domenica con il Napoli.
Gotti, classe ‘67, è di Contarina (non Adria, lì è nato), provincia di Rovigo. Da calciatore ha vissuto una sola vera stagione da professionista, vent’anni fa, con il San Donà, per il resto tanta serie D veneta. La prima panchina a trentuno anni, Milan, guida i Giovanissimi. Poi Montebelluna, Pievigina, Bassano Virtus (con cui centra la promozione in C2), Primavera della Reggina, un biennio con l’Under 17 azzurra (là conosce Destro, là lancia Soriano), un tira e molla a Treviso in B, esonerato-richiamato, una parentesi poco fortunata alla Triestina, infine il contatto con Donadoni nel dicembre del 2010 a Cagliari: da allora il loro rapporto è indissolubile. Insieme a Parma, insieme ora a Bologna. Si fidano l’uno dell’altro, di più si stimano. «Chi sa solo di calcio non sa niente di calcio» (Mourinho dixit), ed è vero: Gotti è uomo di cultura, il suo orizzonte non finisce sulla linea di fondo, ama sperimentarsi in vari contesti, sa che le novità nascono dalla contaminazione, e in cattedra - quando ci sale - sa il fatto suo, non a caso è stato docente a contratto dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Avanti: è diplomato Isef, ed è laureato in Lettere e Filosofia. Tutti quelli che hanno lavorato con lui usano le stesse parole per inquadrarlo: serio, competente.
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