Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

«Cinque al comando ma è un buon segno»

Il “vate” Bianchini giudica positivame­nte l’insolita classifica

- Di Elisabetta Ferri

«Cinque squadre in testa non sono un livellamen­to verso il basso, anzi, penso che il campionato stia facendo un passo avanti. Sono sempre stato critico negli ultimi anni nei confronti del basket italiano e invece questa volta vado controcorr­ente: intravedo la luce - dice Valerio Bianchini, per tutti ancora il “vate” - perché gli allenatori sono tornati a prendere in mano le loro squadre, nonostante sia molto difficile costruire con le regole di mercato che ci siamo dati nel nostro paese».

L'equilibrio esasperato del campionato - mai viste negli ultimi 30 anni cinque squadre in testa alla decima di andata - secondo Bianchini è dunque un segnale di equilibrio verso l'alto.

«I nostri tecnici, fra i quali apprezzo molto Buscaglia e Menetti, tornano a cercare di incidere dopo alcune stagioni in cui il viavai di stranieri, molti di basso livello, aveva portato insicurezz­a sul loro ruolo di coach e di conseguenz­a un gioco molto banale, limitato al pick and roll e al penetra e scarica. Si era persa la sintassi del gioco dice con un bel paragone Valerio - Oggi invece si ritorna a giocare un po' col pivot e vedo che finalmente le squadre hanno reimparato ad attaccare la zona. Prima, invece, bastava schierare quel tipo di difesa per mandare in crisi l'avversario e guadagnare subito un vantaggio. L'arrivo di Jasmin Repesa, nonostante i problemi che deve affrontare a Milano, ha dato subito un segnale in questo senso, perché lui dà basi solide al suo basket».

Sicchè, con Pancotto che vanta esperienza e sagacia tattica alla guida di Cremona, «una forza assolutame­nte nuova per il vertice, guarda caso con un asse play-pivot italiano», la vera sorpresa in panchina fra le squadre capoliste è Vincenzo Esposito con la sua Pistoia.

«Esposito ha fatto un lavoro importante su sé stesso - commenta Bianchini - Si è spogliato dei suoi abiti solipsisti e spettacola­ri ed ha cambiato ottica. Come Recalcati fece a suo tempo, dopo essere stato un grande giocatore, Vincenzo ha cominciato ad allenare nelle serie minori e adesso è pronto per la grande avventura, al contrario di Pozzecco che ha pagato caro il fatto di buttarsi subito in prima linea. Pistoia è una bella sorpresa, non sono in grado di dire se durerà, ma intanto gioca bene e diverte».

Altra chiave per Bianchini è quella degli italiani «sui quali Reggio Emilia e Trento hanno puntato. Al contrario di Sassari, che una volta vinto lo scudetto, si è vista razziare i suoi pezzi stranieri migliori, costretta a ricostruir­e daccapo con il risultato che oggi è in crisi d'identità. Invece Reggio ha mantenuto la sua spina dorsale. I nostri dirigenti si scalda Bianchini - non capiscono che sono gli italiani a trasmetter­e solidità e senso di appartenen­za, ai tifosi piace veder crescere i giocatori nel tempo, che sono anche uomini e non solo gente che corre e salta per il campo».

E a proposito di appassiona­ti, è molto più stimolante seguire un torneo dove le gerarchie non sono ancora stabilite, e quindi i sogni sono ancora vivi per tutti, rispetto al recente passato in cui la Siena schiaccias­assi non aveva avversari: «Certamente, questo è innegabile. Ma quella Siena aveva un merito, oltre al potere economico: un sistema managerial­e che non ha permesso mai che fosse in balìa dei procurator­i. Blindava giocatori promettent­i e ne faceva dei campioni prima di cederli con buy-out importanti. Fare contratti lunghi aiuta a non viaggiare con il piccolo cabotaggio. Alla fine la parola chiave è sempre una: costruire».

Non si pronuncia sulla favorita, perché «a Roma non vedo più la Serie A dal vivo e studiare le squadre in tivù non è lo stesso. Però, come ho detto, mi piacciono molto Trento e Reggio Emilia".

«Stavolta si tratta di un livellamen­to in alto, perché i coach stanno lavorando bene»

«È dura riuscirci con il viavai dei giocatori stranieri La sorpresa? Pistoia con Esposito»

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CIAMILLO A. Gentile e Pechacek a duello domenica a Reggio Emilia

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