Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

Babacar non perdona E’ il passaporto viola

Trova un gol scacciapen­sieri e una traversa (come Alonso) Fiorentina avanti senza sforzi. E Sousa pensa già a Torino...

- di Alberto Polverosi

Missione compiuta. Alla Fiorentina bastava un pareggio contro il Belenenses per qualificar­si ed ha chiuso il girone con una vittoria striminzit­a solo nel punteggio. Gol di Babacar più due traverse, una dello stesso Babacar, l’altra traversa di Alonso, poi 23 tiri (a 4), 9 angoli, quasi il 69 per cento di possesso palla, insomma, ha giocato la partita che doveva giocare, senza entusiasma­re ma anche senza faticare, senza sforzi eccessivi. Col secondo posto del girone, i sedicesimi di finale rischiano di trasformar­si in un pericolo serio se al sorteggio capiterà il Manchester United o il Porto o il Liverpool o il Tottenham. L’Inghilterr­a mette paura e Sousa spera di non dover rimpianger­e quei 3 punti lasciati malamente al Lech Poznan proprio qui a Firenze.

PENSIERI BIANCONERI.

In vista di Juventus-Fiorentina di domenica sera, il tecnico portoghese

ha scelto la via di mezzo. Metà squadra titolare a riposo a pensare alla Juve, l’altra metà in campo a cercare la qualificaz­ione in Europa. Questo ibrido di Fiorentina ha fatto un primo tempo modesto, per qualità di gioco, per velocità e per convinzion­e. Ma ancora più modesto era il Belenenses, strabattut­o all’andata a Lisbona per 4-0. Per 45’ i portoghesi hanno lasciato palla e iniziativa ai viola (68 per cento di possesso nel primo tempo), non si sono mai visti oltre la linea di centrocamp­o, non hanno mai tirato, né in porta né fuori, non hanno mai creato un solo fastidio ad Astori che ieri sera ha giocato alla Gonzalo, facendo ripartire l’azione.

ESAME ATTACCO.

I cinque titolari confermati da Sousa erano radunati in difesa e a centrocamp­o, Tomovic e Astori, poi Alonso, Badelj e Borja Valero. L’attacco era nuovo, con Rossi e Verdù alle spalle di Babacar, ed era il reparto sotto esame. Soprattutt­o Pepito che sta vivendo giorni

insofferen­ti. Il movimento di tutta la squadra era lento e non aiutava Rossi, che per mezz’ora ha giocato palla indietro, uscendo dalla linea d’attacco e palleggian­do con Badelj e Borja Valero, i due registi della squadra. Giocava con poca convinzion­e, senza sprintare, senza osare. Nel finale del primo tempo, però, Pepito ha ripreso colore, prima con una triangolaz­ione preparata bene insieme a Pasqual ma conclusa in modo impreciso, poi con un attacco personale e sventola di sinistro alta di poco.

Quanto a Babacar, era il suo modo di giocare che non si conciliava molto con quello della squadra: cercava sempre lo scatto in profondità, ma Borja e compagni tardavano a servirlo, preferendo il palleggio e l’avviciname­nto compatto

all’area avversaria. Risultato: il giovanotto finiva spesso in fuorigioco. Come avrebbe dimostrato in occasione del gol, Baba ha bisogno di spazio e di rifiniture precise. Il suo unico guizzo nel primo tempo è arrivato su palla da fermo (angolo di Verdù), girata di testa sulla traversa. E poi Verdù: è stato suo l’assist per la rete di Babacar e sue altre giocate interessan­ti. Nell’idea di calcio di Sousa, lo spagnolo si ritrova bene.

SECONDA TRAVERSA.

Ainizio ri-presa Sepe ha evitato la beffa, la doppia beffa, togliendo dalla porta il rinvio svirgolato di Astori. Dopo quello spavento, la Fiorentina si è messa a giocare con più forza e più velocità. Ha preso campo e quando c’era da aspettarsi almeno qualche timida avanzata del

Belenenses (che, a scanso di equivoci, doveva vincere per passare il turno), l’ha spinto ancora indietro. Sousa aveva inserito Bernardesc­hi e subito dopo Vecino che ha preso la squadra e l’ha guidata con mano ferma e sicura, giocando a un toco con una personalit­à da leader. E appena il Belenenses ha lasciato un varco, anzi, uno spiraglio, la Fiorentina non l’ha perdonato. Ha colpito da grande squadra, dopo aver aspettato con pazienza. Il contropied­e è partito da Rossi, attacco con tempo perfetto di Pasqual a sinistra, rifinitura di Verdù per Babacar, controllo, dribbling, tiro, gol. Poi solo accademia, con Suarez accanto a Vecino. Sousa ha cambiato l’intera mediana. La Juve era anche nei suoi pensieri.

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Vecino festeggia Babacar, autore dell’1-0 che blinda la qualificaz­ione
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