Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

«Questa è fatta e adesso la Juve»

«Tutta Firenze aspetta la sfida con i bianconeri»

- di Francesco Gensini

Un'ora di simil-Borja Valero, quanto bastava per l'occasione e per tanti altri motivi. Uno su tutti: dopo domani c'è Juventus-Fiorentina. E chi indossa la maglia viola da oltre tre anni sa che cosa significa. «E' inutile negare la verità: la partita contro la Juventus, per Firenze, è una sfida particolar­e. La passione speciale che si respira sempre in occasione di questo appuntamen­to stavolta non fatica a farsi sentire. Ci auguriamo di fare bene, di non sbagliare l'approccio. Questa, per la città, è una gara importanti­ssima. Di sicuro, non abbiamo paura di nessuno: ci aspetta una gara difficile, ma non ci tiriamo indietro». Così sull'1-1 al Belenenses. «Avevamo bisogno di vincere e volevamo qualificar­ci per la fase successiva di Europa League. Ci siamo riusciti, va bene così».

TOMOVIC.

Lucida l'analisi di Nenad Tomovic che sottolinea subito quello che contava in questa serata e poi si sofferma sugli aspetti da migliorare poi per l'Europa League e prima per il campionato. «Era importante vincere - ha detto il serbo ex Partizan- ed era importante soprattutt­o passare il turno, ma sul piano del gioco non siamo stati così brillanti come in altre occasioni. Il nostro obiettivo, ripeto, era solo il passaggio del turno. Rimane il fatto che in gare come questa non rimaniamo sempre concentrat­i, perché troviamo avversari di valore differente rispetto a quelli che troviamo in Serie A, così andiamo in difficoltà a volte contro squadre che si chiudono e ripartono. Inoltre, noi difensori rischiamo qualcosa nei passaggi più impegnativ­i. Siamo contenti della qualificaz­ione: aspettiamo il sorteggio e ci riposiamo in Europa League, adesso si può pensare come preparare la partita contro la Juventus».

ASTORI.

Da un difensore ad un altro. Da Tomovic ad Astori che ha regalato un brivido ai tifosi viola con una deviazione involontar­ia vicina a trasformar­si in autorete. «Volevo vedere se Sepe era attento e non spettatore non pagante». Battuta, sorriso. «Oltre al passaggio del turno, la partita contro il Belenenses è stata utile per dare minutaggio ai calciatori che finora non avevano giocato molto: è uno di quei valori in più che può valere tanto per la trasferta di domenica sera. Abbiamo una nostra identità che non dipende dal modulo, ma dall'interpreta­zione che diamo ai vari impegni e fino a questo momento siamo riusciti ad affrontarl­i come volevamo, a prescinder­e dal risultato finale. Domenica dovremo far giocare la Juventus il meno possibile, perché conosciamo le qualità della squadra bianconera. Eppoi non deve mai mancare l'entusiasmo, altrimenti rischiamo anche con le avversarie più deboli: quindi, contro quelle forti non dobbiamo smarrire mai la nostra identità di gioco».

SEPE.

Il punto sull'Europa League ce lo mette Sepe che poi si proietta sulla Juventus. «Siamo stati un po' imballati all'inizio, ma ci siamo ripresi nel secondo tempo in cui abbiamo fatto bene conquistan­do la qualificaz­ione. I 16esimi? Siamo contenti di esserci, chi viene viene. Vero, c'è il Manchester United e giocare all'Old Trafford non sarebbe male, magari più avanti. Adesso sotto con la Juventus. Giocheremo la nostra partita come abbiamo fatto con tutte le altre grandi: andremo a Torino per cercare di vincere, per portare a casa tre punti e alimentare il nostro entusiasmo». Infine sul "dualismo" con Tatarusanu. «Essendo il secondo, so che esistono le gerarchie e uno deve solo allenarsi per sperare in una chiamata da titolare dell'allenatore».

Tomovic: «Non siamo stati molto brillanti, ma era importante vincere e passare il turno»

Sepe: «Adesso non sarebbe male andare a Manchester La rivalità con Tata? Io sono il vice»

PRADE'.

La chiosa è del direttore sportivo Daniele Pradè tornando al volo su Rossi. «Il mercato che riguarda Pepito? Non voglio parlare di mercato. Paulo Sousa gli ha dato fiducia, adesso dipende da Giuseppe».

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Khouma Babacar, 22 anni, calcia il pallone della vittoria viola

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