Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
Diawara, pronte le carte per diventare italiano
BOLOGNA. Quando arrivò in Italia, portato dall’agente Robert Visan con la collaborazione dell’agente Fifa Mauro Cevoli, per giocare nel San Marino dopo una parentesi con i dilettanti della Virtus Cesena , e parliamo ormai più un anno e mezzo fa, Amadou Diawara venne affidato - come accade a tutti i minorenni - ad un tutor, nello specifico un’avvocatessa di Rimini. Gli venne dato un permesso di soggiorno, ma per il tesseramento dovette aspettare mesi, tra tormenti e dubbi su un futuro che sembrava non dovesse cominciare mai. Poi il tesseramento è arrivato, a febbraio ha debuttato in Lega Pro e in estate ha firmato il suo primo contratto da professionista, un quinquennale con il Bologna. In quel momento è arrivato anche il permesso di lavoro. E in quel momento sono anche partite le pratiche per ottenere la cittadinanza italiana. Oggi, è quella stessa avvocatessa, si chiama Martina Montanari, che si sta occupando dell’iter burocratico perché Diawara diventi italiano a tutti gli effetti. E’ stata una scelta maturata nel tempo, quella del centrocampista del Bologna. Partito da Conakry, la città dove è nato, la capitale della Guinea che si affaccia sull’Oceano Atlantico, si è ritrovato giovanissimo - aveva appena compiuto sedici anni - in un mondo completamente nuovo. E ora vuole l’Italia, vuole giocarsi la possibilità - dopo l’ottimo impatto avuto nel campionato italiano - di avere un percorso anche in azzurro. Non ha avuto tentennamenti, perché nonostante sia da poco maggiorenne - ha compiuto 18 anni il 17 luglio - Amadou sa benissimo che, a livello internazionale, l’Italia gli offre palcoscenici che la Guinea non può garantirgli. Ecco perché questi sono mesi delicati per il futuro in prospettiva azzurra di Diawara. A fronte di una convocazione della Guinea le cose si complicherebbero. Ma l’ipotesi - in attesa delle carte per ora è tenuta - diplomaticamente - a mollo.