Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
Anche il Cio sceglie una linea durissima
Più controlli a sorpresa per Russia e Kenya. E ultimatum a Francia, Spagna & c.
Più controlli antidoping a sorpresa per gli atleti di Russia e Kenya già a partire da Rio 2016, un sistema indipendente di test sotto l'egida della Wada e un clamoroso ultimatum a Francia, Spagna, Argentina, Israele e Ucraina, oltre a Russia e Kenya, le cui organizzazioni nazionali antidoping (NADO) non sono conformi al codice dell'Agenzia mondiale (WADA). Ma anche maggiore trasparenza nei bilanci delle federazioni internazionali con l'introduzione di un audit indipendente per quanto riguarda le contribuzioni del Comitato Olimpico Internazionale (mezzo miliardo distribuito alle 26 federazioni per i Giochi di Londra). Questi i temi che hanno tenuto banco all'Esecutivo Cio chiuso ieri a Losanna, un anno dopo l'introduzione dell'Agenda 2020.
I Paesi finiti sotto accusa dal Cio dovranno adeguare le loro normative in materia di controlli antidoping entro il 18 marzo. Clamoroso il richiamo alla Francia, in corsa con Roma per l'Olimpiade 2024. Il Cio ha ribadito la politica di «tolleranza zero per salvaguardare gli atleti puliti». Ma ha anche esortato a una gestione completamente indipendente dei controlli «che dovrà essere centralizzata ed effettuarsi sotto l'egida della Wada già a partire dai Giochi invernali 2018». Ma ci saranno novità anche per quanto riguarda Rio: la Wada chiederà test fuori competizioni speciali per gli atleti russi, la cui federatletica attualmente è sospesa dalla Iaaf a tempo indeterminato, e keniani, che hanno visto salire a 40 il numero dei positivi in questa stagione.
«Da questo punto di vista possiamo contare sull'appoggio della Federatletica mondiale e della Wada per raggiungere l'obiettivo - ha dichiarato il presidente Cio, Thomas Bach - Altro tema è quello di unificare le sanzioni per tutti gli sport. Attualmente la Wada indica quattro anni di squalifica, personalmente condivido con Coe la possibilità di squalifiche a vita già alla prima infrazione, ma questo abbiamo visto che non è giuridicamente possibile».
Intanto da Mosca arriva la notizia (scontata) delle dimissioni del direttore dell'agenzia antidoping russa (Rusada), Ramil Khabriev, che guidava l'ente dal 2010. La Wada aveva già sospeso un mese fa il laboratorio moscovita, dopo i risultati dell'inchiesta indipendente dell'Agenzia mondiale, la quale aveva rilevato la distruzione di 1700 provette e trovato prove delle interferenze da parte di agenti segreti russi nel sistema antidoping.
Le nazioni finite sotto accusa dovranno adeguare entro il 18 marzo le norme sui controlli
VATICANO. Monsignor Ravasi sarà ricevuto a Losanna da Bach il 16 gennaio, nell'ambito del progetto del Forum "Fede e Sport", che si svolgerà in Vaticano il 9 ottobre sotto l'egida del Cio e dell'Onu. All'iniziativa rappresentanti di 20 religioni e molti grandi dello sport.