Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

FACCIAMO IL PIENO COME NEL 2011

Chiudiamo i gironi con l’en plein. Ora per Juve, Roma e Fiorentina sorteggi da brividi

- > di ALBERTO POLVEROSI <

A

Abbiamo fatto il pieno, come quattro anni fa. Cinque italiane su cinque al turno successivo di Champions ed Europa League. Allora erano Milan, Inter e Napoli in Champions, Lazio e Udinese in Europa League, torneo in cui la Roma era stata eliminata ai preliminar­i. Adesso sono Juve e Roma da una parte, Napoli, Lazio e Fiorentina dall’altra. Lo hanno meritato tutte, la Roma un po’ meno delle altre, con lo spettacolo penoso di mercoledì sera e con una statistica che fa rabbrividi­re: dalla stagione 2002-03, da quando cioè la Champions ha cambiato formula passando agli ottavi di finale a scontro diretto dopo il primo girone, si sono giocate 14 edizioni per un totale di 112 gironi. Ecco, da questi 112 gironi solo due volte una squadra è stata promossa con appena 6 punti, la Roma oggi e lo Zenit (dietro all’Atletico Madrid) nel 2013-14. Tanto per rendere ancora più chiara l’idea di quale fortuna abbia avuto Garcia, sempre nel 2013-14 al Napoli non bastarono 12 punti e il primo posto del girone per qualificar­si agli ottavi: venne eliminato per gli scontri diretti da Borussia Dortmund e Arsenal.

CON LE GRANDI.

Alla fine, bene o male, ci siamo tutti in Europa, anche se eravamo partiti in piena estate con una retrocessi­one e una eliminazio­ne, con la Lazio finita subito in Europa League per aver perso i play-off di Champions col Bayer Leverkusen e con la Sampdoria tramortita dal Vojvodina ai preliminar­i di Europa League. Ma se prendiamo in esame le due coppe dall’inizio dei gironi e se ci confrontia­mo con gli altri 4 grandi campionati d’Europa, nessuno ha fatto il pieno come noi. In Champions, la Spagna ha perso il Valencia mentre il Siviglia è sceso in Europa League, restano in tre, Barcellona, Real e Atletico Madrid; la Germania ne porta solo due, come noi, agli ottavi, Bayern Monaco e Wolfsburg, ma lascia per strada il Borussia Mönchengla­dbah e vede il Bayer Leverkusen retroceder­e nell’altra coppa; l’Inghilterr­a perde una grande storica come il Manchester United (farà l’Europa League) e conferma agli ottavi Arsenal, Manchester City e Chelsea; la Francia resta solo col Psg (Lione fuori). In Europa League, l’Italia arriva con tre rappresent­anti su tre ai sedicesimi: la Spagna ne aveva due in partenza (Villarreal-Athletic Bilbao) come l’Inghilterr­a (Liverpool-Tottenham) che però vede aggiungers­i il “retrocesso” United, la Francia si qualifica solo con Marsiglia e Saint Etienne e perde Monaco e Bordeaux, e la Germania, quasi senza crederci, va avanti non solo con Borussia Dortmund e Schalke 04 ma anche con l’Augsburg con una clamorosa rimonta.

I CONFRONTI.

La Juve è la leader italiana e quanto tale è temuta. Se è vero che lunedì prossimo Allegri tremerà all’idea di incappare nel Real, nel Barcellona e nel Bayern Monaco (anche perché dovrà mordersi le mani per aver dilapidato il tesoro del primo posto), è altrettant­o vero che neppure Benitez, Luis Enrique e Guardiola saranno felici di trovare proprio la Juve già agli ottavi. Anche Napoli, Lazio e Fiorentina vanno temute in Europa League. Le prime due hanno dominato i loro gironi, i viola invece hanno dovuto rincorrere la qualificaz­ione fino all’ultima giornata per aver perso al Franchi contro Basilea e Lech Poznan, sconfitte meritate per sbadataggi­ne, non per gioco e per occasioni create e comunque in questa Coppa la Fiorentina è arrivata due volte in semifinale negli ultimi anni, prima con Prandelli e nella stagione scorsa con Montella. Lunedì, a Nyon, la Fiorentina va incontro a un sorteggio complicati­ssimo (Manchester United, Porto, Athletic Bilbao, Bayer Leverkusen e Liverpool), Napoli e Lazio rischiano al massimo il Siviglia e il Valencia.

IL VALORE.

Ogni volta che otteniamo questi risultati in Europa ci sentiamo risollevat­i. Abbiamo vissuto momenti cupi che sembrano passati, anche se siamo solo all’inizio della ripresa. Difficilme­nte torneranno i tempi delle Grandi Inter e dei Grandi Milan se non arrivano anche in Italia gli sceicchi, ma già l’anno scorso con la finale di Champions della Juventus (che a Berlino aveva in campo 5 giocatori italiani) abbiamo fatto un notevole passo avanti. Questa maxi-qualificaz­ione è il consolidam­ento di un processo di rilancio più che di recupero. Ci siamo incamminat­i sulle strade d’Europa, adesso dobbiamo arrivare in fondo, come la Juve a Berlino. Più in là della Juve è un sogno che non ci dobbiamo negare.

Da evitare Bayern e Real (più il Barça per la sola Juve) Per i viola rischio United e Liverpool

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ANSA Guardiola del Bayern

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