Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

Bologna, una vittoria europea

Ancora Rossettini: l’1-0 arriva nel finale dopo aver resistito al Genoa. Rosso a Diawara

- di Furio Zara INVIATO A GENOVA

Improvviso come una telefonata nella notte, il Bologna espugna Marassi all'overtime; e lo fa con un colpo di testa di Rossettini che silenzia Marassi e spinge il Genoa di Gasperini dentro una crisi profonda. Onore a Donadoni, che viaggia con una media da Champions: 2,16 punti a partita. Da quando è subentrato il Bologna ha svoltato, arrampican­dosi

con la facilità di un castoro a primavera lungo la parete rocciosa di una classifica che oggi dice: Bologna fuori dai guai, avanti così tutto è possibile. E dunque: Donadoni ha conquistat­o 13 punti in 6 partite, ha battuto in casa Atalanta e Napoli, è andato ad espugnare il Bentegodi e ieri Marassi, di fatto ha toppato una sola partita, a Torino, contro i granata di Ventura. Ma non di soli numeri vive la rivoluzion­e rossoblù. Soffrendo ma restando in piedi contro un Genoa per un'ora aggressivo eppure arruffone, il Bologna ieri ha dato prova di una nuova maturità, quella in dote ad una squadra che ora può alzare l'asticella delle ambizioni. Notte fonda per il Genoa, che ha vinto una sola volta nelle ultime otto partite ed ora si trova in piena zona retrocessi­one. Contestazi­one a Marassi, con Preziosi che prima sbotta («Siamo stati dei polli: è inammissib­ile perdere così»), poi conferma Gasperini e infine si appella ai santi: «Quest'anno va così, non ci resta che andare alla Madonna della Guardia», vedi alla voce santuario di Genova. Il Genoa, prima di inginocchi­arsi davanti alla Madonna, dovrebbe arruolare uno psicologo. Servirebbe a spiegare ai giocatori che la gomitata a freddo non è un comandamen­to. Pavoletti col Carpi aveva aperto la strada, Perotti ieri (in faccia a Diawara) ha seguito la scia della stupidaggi­ne. Se il Genoa ha perso, in inferiorit­à numerica nell'ultimo quarto d'ora, la colpa è anche sua. Ma si può? Il suo ingresso in campo doveva portare fantasia, invece ha azzoppato un Genoa già di suo in difficoltà. E' anche da questi particolar­i che si giudica un giocatore. Perotti, voto: 4.

SUPER MIRANTE. Il Bologna ha vinto per le parate di un Mirante in forma strepitosa (decisivo su Pandev, De Maio e Burdisso) e anche perché Donadoni ha trovato le soluzioni ai problemi che gli si sono via via presentati durante la partita. Era già senza Giaccherin­i e Maietta (infortunat­i) e Masina (squalifica­to); a partita in corso ha perso Rizzo dopo mezzora (risentimen­to muscolare), Gastaldell­o all'intervallo per una contusione al volto (il difensore è stato portato per accertamen­ti in ospedale) e nella ripresa Morleo per crampi. Passando dal 4-3-3 di partenza ad un più saggio 4-5-1, Donadoni ha trovato il passeparto­ut per la vittoria. Dall'altra parte Gasperini ha varato un 3-5-2 di tanta corsa ma poca qualità. Se avesse un centravant­i vero (Pavoletti è ancora squalifica­to), sarebbe un'altra storia. Ma Gakpé non lo è ancora. E Pandev non lo è più.

ROSSO E GOL. L'espulsione di Perotti poco dopo la mezzora della ripresa - stupida e inusitata gomitata su Diawara - smorza le ultime velleità del Genoa. Siamo in pieno overtime quando su un calcio d'angolo di Mounier, Rossettini stacca da solo (il Genoa marca a zona) e impatta con una violenza da cartone animato. Gol, gioco, partita. Tra l'altro si tratta del secondo gol consecutiv­o del terzino, già a segno (esattament­e allo stesso modo) contro il Napoli domenica scorsa. Dopo la maschia esultanza del gruppo selvaggio rossoblù sotto la curva del Grifone; Diawara prima rischia di venir menato da Perin e poi si becca il rosso. Il portiere del Genoa nel dopopartit­a accuserà il ragazzo di aver mostrato i genitali ai tifosi in curva. Brutte cose.

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LAPRESSE Il colpo di testa vincente di Rossettini che batte Perin: è festa Bologna

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