Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
Paltrinieri è umano ma l’America è vicina
Dopo due anni Greg perde un 1500: «Jaeger bravo, io ero stanco»
Di sicuro s’è divertito, anche se la mancata conquista dell’America gli deve essere andata un po’ di traverso. Gregorio Paltrinieri perde un 1.500 a distanza di due anni e lo fa contro Connor Jaeger, che solo pochi mesi fa era arrivato dietro di lui ai mondiali di Kazan. In mezzo a due americani (l’altro era McBroom) l’azzurro ha lottato fino alla fine, onorando la presenza al Duel in the Pool, e cedendo soltanto allo sprint: il 14:20.24 è sul livello delle batterie dell’Europeo, lontano dal 14:08.06 della finale (record del mondo) ma resta un grande tempo.
ATTENUANTI. Sono molte, in ordine sparso: il fuso orario (gli azzurri sono lì da tre giorni e hanno raggiunto Indianapolis direttamente da Tel Aviv), un comprensibile appagamento dopo il record del mondo della settimana scorsa e, soprattutto la stanchezza fisica. L’altro ieri, sempre per la voglia di gareggiare, Paltrinieri ha nuotato anche i 400 senza risparmiarsi (primato personale) e qualcosa nelle braccia gli è rimasto. Se a questo aggiungiamo che il gruppo di atleti dell’Europa ha lasciato l’albergo alle dieci di ieri mattina, con le gare in programma alle due del pomeriggio, la frittata è fatta. A Rio, per fortuna, tutto questo non succederà: l’azzurro raggiungerà il Brasile dopo tutti gli altri ma comunque con il tempo sufficiente per ambientarsi. Non ha altre gare in programma se non il 1.500.
DUELLO. Lo sa anche Jaeger che ieri era contento per il record americano (14:19.29) ma prudente nel dopo gara: «Lui ha nuotato pochi giorni fa il record del mondo, è normale che fosse un po’ in calo». «Connor ha fatto un grande lavoro - ha replicato l’azzurro ho provato a restare con lui e poi allungare nella seconda parte della gara ma ero davvero molto stanco». In attesa di capire cosa farà Sun Yang che al momento pare indirizzato più verso i 200 e i 400, il duello in chiave olimpica sarà tra Jaeger e Paltrinieri, con l’azzurro ancora nettamente favorito, al di là del risultato di ieri. Resta comunque da tenere d’occhio la facilità con la quale gli americani si esaltano in certe situazioni, soprattutto quando conta davvero.
MORINI. E’ sereno Stefano Morini, il suo allenatore: «Greg è stato comunque bravo, ha gareggiato senza tirarsi indieri malgrado le condizioni difficili. E’ stato molto onesto Jaeger a riconoscerlo». Ora l’appuntamento è per gli assoluti di Riccione (18 e 19 dicembre). Da gennaio comincia la rotta verso Rio.
L’AMERICA. Il Duel in the Pool è una delle poche gare-spettacolo del circuito internazionale: musica da guerre stellari, occhi di bue per illuminare, presentazione stile Nba. Gli