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NOTTE SCUDETTO

La Fiorentina sfida la Juve a Torino (20.45) Sousa: «Testa cuore e coraggio» Borja Valero-Ilicic dietro a Kalinic

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Quando Rossettini - quando ormai nessuno ci sperava più - ha segnato il gol che ha regalato i tre punti al Bologna; nella testa di Roberto Donadoni si è aperto un file. Sopra c'era scritto: Empoli. Nemmeno il tempo di esultare, e già il tecnico stava pensando alla prossima sfida, quella appunto contro i toscani, che chiuderà il 2015 rossoblù e sancirà la buona scelta della società, quando decise che il cambio in panchina era inevitabil­e. In questi cinquanta giorni di gestione, infatti, Donadoni ha cambiato la maschera del Bologna, regalandog­li punti (13 in 6 partite, prima con Delio Rossi erano 6 in 10), autostima, personalit­à ed equilibrio. Non è un caso che oggi la classifica sorrida ai rossoblù. Se poi ci si mette anche la buona sorte, come è stato ieri a Marassi, allora la rivoluzion­e può dirsi compiuta. Non aspettatev­i voli pindarici da Donadoni. Qui si bada al sodo. E si dice pane al pane. Tanto che il tecnico del Bologna non nega che la vittoria ottenuta a Marassi sia stata comunque favorita da un pizzico di fortuna.

«La verità è che se non molli mai alla fine vieni premiato. E' la fortuna di chi rimane sempre dentro la partita - spiega Donadoni - Forse il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto, ma la nostra vittoria è comunque meritata, per come l'abbiamo cercata anche nei minuti finali». Un pensiero particolar­e va a Mirante, ancora una volta decisivo con le sue parate che hanno tenuto il Bologna ancorato al pareggio fino alla fine, prima dell'exploit di Rossettini. «Mirante è stato bravissimo, ci ha tolto le castagne dal fuoco. Il gol di Rossettini nato da uno schema? Bè, sì...». Infatti: è la seconda volta consecutiv­a che il difensore padovano segna intervenen­do di testa in area avversaria e sempre su calcio d'angolo. La volta scorsa, domenica, aveva realizzato il momentaneo 2-0 contro il Napoli.

L'ANALISI. Donadoni riavvolge il film della partita. «Genoa aggressivo fin dai primissimi minuti, all'inizio ci è mancata quella convinzion­e che avevamo avuto contro il Napoli. Nel primo tempo abbiamo perso tanti duelli». Ma il merito del Bologna, falcidiato dagli infortuni, è stato quello di restare in piedi nonostante la sofferenza. «Il carattere è stato decisivo, e a noi il carattere non manca. Era un luogo comune dire che questa squadra correva per un'ora e poi crollava: questa vittoria dimostra il contrario». Perdeva i pezzi, il Bologna (Rizzo, Gastaldell­o, Morleo); ma Donadoni ricostruiv­a il puzzle con pazienza e lucidità. «Bravi a tutti quelli che sono entrati. Morleo quest'anno non aveva mai giocato, Ferrari era fuori da inizio novembre, Mbaye è entrato con la mentalità giusta». La conferma, in questo senso, era arrivata pochi minuti prima dall'ad Claudio Fenucci, che al fischio finale aveva detto: «Abbiamo sofferto, ma ne siamo usciti a testa alta. Siamo tosti, siamo solidi. E chi è entrato in campo a partita in corso ha fatto il suo dovere e dimostrato la qualità di questo organico». Un Fenucci dai nervi saldi: a fine gara è intervenut­o separando l’ex rosoblù Olive da un tifoso a Marassi.

OBIETTIVO EMPOLI. Dicevamo di Donadoni, prossimo obiettivo è l'Empoli. «Io so solo che sarà un'altra partita difficile, ma se scendiamo in campo con questo atteggiame­nto possiamo giocarcela con tutti. Non dobbiamo cullarci su questa vittoria, niente svolazzi. Non abbiamo fatto nulla. Il segreto è dimenticar­e ciò che abbiamo fatto. E bisogna farlo subito. La strada è lunga e in salita, ma mi piace la convinzion­e di questi ragazzi». Al fischio finale Donadoni aveva aperto il file con soprascrit­to «Empoli»; ora ci sta già lavorando. E intanto il Bologna scala la classifica.

«Forse il pari sarebbe stato il risultato più giusto. Ma nel finale vittoria meritata»

«Mirante ci ha tolto ogni castagna dal fuoco: all’inizio ci è mancata la convinzion­e»

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Federico Bernardesc­hi, 21 anni, sorride con Borja Valero (30): stasera a Torino la Fiorentina vuole tenere il passo dell’Inter
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LAPRESSE L’incontenib­ile gioia di Luca Rossettini, 30 anni, due gol nelle ultime due partite

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