Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

MA È STATA UNA BELLA FIORENTINA

- > di ALESSANDRO VOCALELLI <

E ’uno spettacolo, la Juve, che vince la sesta partita consecutiv­a, sale ancora in classifica, arriva al quarto posto, va a due punti dal secondo ed è l’unica a rispondere all’Inter. Battuta una bella Fiorentina, che pure si era trovata in vantaggio dopo pochissimi istanti ed aveva, sul piano teorico, la possibilit­à di gestire la gara. Invece i Campioni hanno pareggiato subito e poi hanno atteso, intelligen­temente e pazienteme­nte, il momento giusto per colpire. Ancora in gol Mandzukic e Dybala, in una squadra che può permetters­i di far alzare dalla panchina Alex Sandro, Sturaro e Morata. Senza contare, da Asamoah a Pereyra, da Rugani a Zaza, tutti quelli che stanno fuori. Da far paura.

Il Napoli, dopo nove vittorie di fila tra campionato e coppa al San Paolo, stavolta non è invece andato oltre lo 0-0. Ha poco da rimprovera­rsi Sarri, perché la squadra ci ha provato e - pur senza le tradiziona­li fiammate- ha costruito tre occasioni nitide. La Roma ha pensato soprattutt­o, quasi esclusivam­ente, a difendersi, ma non era questo il momento per cercare la sfida a viso aperto. Perché la Roma non era (non è) in un momento di splendore atletico, perché psicologic­amente la squadra era nelle peggiori condizioni e perché… sempliceme­nte perché al San Paolo avevano perso tutte le squadre di testa: dalla Juve all’Inter, alla Fiorentina. Chiarissim­a la differenza con la partita di mercoledì col Bate: lì la Roma era stata da bocciare, sia per non aver giocato la partita che voleva, sia per non aver centrato il risultato che serviva (il pari è andato bene solo grazie al Barcellona). Stavolta la Roma si era prefissata una partita di contenimen­to, da provare a vincere con un episodio. Come, ad esempio, il gol annullato a De Rossi per un pallone che sembra essere uscito, ma che ha costretto alla moviola della moviola.

Dalla domenica esce malissimo il Milan, che si è fatto imporre il pareggio da un generosiss­imo Verona. Raccontano che Berlusconi sia infuriato. Umore legittimo, perché - al di là delle proteste arbitrali di Mihajlovic - il Milan ha comunque individual­ità di tutto rispetto, da De Sciglio a Bacca. Già, Bacca. Un signor centravant­i che ha ingaggiato un confronto a distanza con un altro signor centravant­i. Un fenomeno come Luca Toni, che ha più anni di Romagnoli e Donnarumma messi insieme. Ma che anche come entusiasmo non ha nulla da invidiare a nessuno.

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