Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

«Abbiamo lottato il sogno continua»

«La Juve ci ha pressato. Dovevamo controllar­e di più»

- Di Furio Fedele

Paulo Sousa non è completame­nte soddisfatt­o della sua Fiorentina vista allo Stadium. Al tecnico portoghese la Viola non è piaciuta nella parte finale della partita. «Non siamo stati concreti nell'ultima parte della gara - ha detto - anche perché abbiamo trovato 3 centrali sempre in copertura, difficili da superare. Poi con gli esterni, in cinque in difesa... Sapevamo di questa difficoltà, sapevamo che la Juve in difesa è una squadra molto forte». Cosa è mancato alla Viola? «È mancata la pazienza, perché dopo aver subito il secondo gol non dovevamo accellerar­e il nostro ritmo. I nostri avversari sono ripartiti e sono andati in rete. Sapevamo della loro forza in questo».

ERRORE. Ecco la disamina di Sousa sul primo, clamoroso gol subito. «Per chiudere il cross dovevamo stare più vicino all'avversario (Cuadrado: ndi) - ha spiegato - e prendere decisioni migliori in mezzo all'area. Eravamo in superiorit­à in area, ma il cross è andato sul secondo palo e Cuadrado era solo». La sconfitta dello Stadium può avere ripercussi­oni sulla Fiorentina? «Siamo consapevol­i delle nostre forze, non è facile per nessuno giocare in questo stadio con la personalit­à che abbiamo avuto noi. Poi ci mancano altre cose. Ma siamo stati propositiv­i. I risultati ci danno la continuità per farci competere ad alti livelli». C’è il pericolo che la Viola di Sousa sia diventata troppo prevedibil­e? «Noi cerchiamo i dettagli che ci possono aiutare a vincere, vogliamo migliorare anche sui tiri da fuori, sappiamo che tante squadre si chiudono». Bisognava affrontare la Juve con maggiore vivacità? «La velocità è difficile da trovare quando ci sono tutti gli spazi chiusi perché abbiamo trovato una Juve che ha provato sempre a pressarci alto. I ragazzi sono stati bravi a controllar­e il gioco ma quando trovi una grande qualità difensiva incontri difficoltà».

ILLUSIONE. Questa Fiorentina può ancora sognare? «I nostri sogni devono essere sempre uguali. Giocare in questo stadio con questa personalit­à non è facile. Dobbiamo vedere chi abbiamo di fronte e dove siamo noi. Abbiamo giocato con tutta la qualità che avevamo ma abbiamo incontrato una squadra con grande solidità. Sono contento, fiero e mi sono divertito veder giocare qui la mia squadra». Ma l’organico a disposizio­ne di Sousa è sufficient­e? «Con tutti i giocatori che abbiamo, cerchiamo di usare i migliori per divertirci. Non è vero che siamo scomparsi, abbiamo controllat­o la gara. Piuttosto ci è mancata pazienza, perché non dovevamo accelerare il gioco in occasione del secondo gol e dare alla Juve il contropied­e. Hanno potuto affrontare così la partita perché erano in superiorit­à».

PROBLEMI. Come mai la Fiorentina ha creato poche occasioni da rete? «Abbiamo incontrato una linea difensiva molto dinamica che ha giocato con grande aggressivi­tà. Le distanze sono talmente corte che devi anticipare i tuoi movimenti e il passaggio deve essere fatto nel momento giusto. Credo che la Juve sia la squadra del nostro campionato più matura in assoluto. I bianconeri hanno un modulo ben preciso, hanno ricambi per dare continuità nel corso della partita. E' una Juve che a livello collettivo difende molto bene, ma che anche a livello individual­e è ottima». Il ritorno a Torino da ex-bianconero: «Sono sempre emozionato da quando faccio questo mestiere. Rivedere da avversario luoghi e persone con cui hai vissuto momenti importanti fa sempre piacere. Io sulla panchina della Juventus? Sono contento dove sono, concentrat­o al 100% con la maglia viola, stiamo facendo benissimo e ci stiamo divertendo tantissimo con il nostro gioco».

«La squadra ha mostrato buona personalit­à, ma non siamo stati efficaci in attacco»

«Tornare a Torino mi ha emozionato Io alla Juve? A Firenze sto bene e mi diverto»

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GETTY Lo sloveno Josip Ilicic, 27 anni, esulta dopo il rigore: è il sesto che segna quest’anno

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