Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
Un assedio azzurro bravissimo Szczesny Tra i migliori Albiol Koulibaly e Manolas Salah in ombra
ARBITRO: Rizzoli di Bologna 6,5. Arbitri d’area: Banti e Gervasoni. Guardalinee: Cariolato (38’ pt Barbirati) e Padovan. Quarto uomo: Barbirati AMMONITI: 14’ st Albiol (N), 26’ st Mertens (N) per fallo di mano, 44’ st Gyomber (R), 46’ st Nainggolan (R), 48’ st De Rossi (R) per gioco falloso NOTE: Spettatori 55.726, incasso € 1.613.384. Angoli: 7-1 per il Napoli. Recupero: 3’ pt, 3’ st. Si frega le mani Mancini. Annullandosi, Napoli e Roma si allontanano dall’Inter. Sarri scende a -4, Garcia rotola a -7. E se il toscano alla fine poteva rammaricarsi per una vittoria sfumata, il francese ha ottenuto quello che desiderava. Per rendere subito chiaro il senso finale di questa partita basta ricordare un dato: era dal 1° novembre 2008, da Juve-Roma 2-0, che i giallorossi non concludevano una gara senza un tiro nello specchio della porta come è successo al San Paolo. E’ vero che pure il Napoli ha messo alla prova Szczesny solo dal 40' del secondo tempo con due prodezze su Hamsik, ma già prima, e poi anche dopo, avrebbe potuto segnare. La Roma poco o niente. O meglio, un gol segnato da De Rossi ma annullato perché il cross di Rüdiger probabilmente era uscito prima di rientrare, e un colpo di testa sciupato dallo sciupone Dzeko.
L’IMPORTANZA. Pesava troppo questa partita per giocarla con leggerezza e renderla così più
piacevole. Sul piano strategico il destino era già chiaro alla vigilia, il Napoli avrebbe tenuto palla per avvicinarsi compatto all’area avversaria e la Roma si sarebbe difesa per partire in contropiede, come aveva fatto a Firenze in un’altra gara decisiva del campionato. Così è stato. Però la linea scelta dai due allenatori aveva un difetto per parte. Il Napoli ha tenuto palla ma per tutto il primo tempo l’ha fatta circolare con troppa lentezza, per evitare di scoprirsi e lasciare il fianco (o i fianchi) aperti al contropiede della Roma: era un avanzamento sospettoso. La Roma, a sua volta, aveva lo scattista principe (Salah) in condizioni fisiche ancoralontanissimedaltopper attaccare sull’esterno, quindi invece di difesa e contropiede era difesa e difesa. Per 45 minuti, ha vinto la noia. Nessun tiro nello specchio della porta, con una retroguardia sicura per la squadra di casa (per niente infastidita dall’imprecisissimo Dzeko) e l’altra mai in affanno, perché se non era difficile cancellare dalla partita un attaccante in difficoltà come il bosniaco, lo era molto di più annullare Higuain.