Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
Conte, stage e coppa Italia in chiave Europeo
Una tre giorni “conoscitiva” (8/10 febbraio) e la finale del trofeo prima del 15 maggio: ecco il patto ct-Tavecchio
Con il sorteggio di Parigi l’agenda azzurra di Antonio Conte si è chiusa in anticipo sul 2015. Come ha spiegato il ct in terra di Francia, adesso il suo tempo ha iniziato a correre verso Euro 2016, e i sei mesi mancanti nella sua testa hanno alcune tappe chiave già segnate: i due due big test pasquali contro Spagna e Germania, e altre, altrettanto importanti, da fissare. Si tratta della possibilità di tenere uno stage di tre giorni (lunedì-mercoledì) l’8/10 febbraio, mirato alla conoscenza di giovani ed elementi interessanti anche in chiave Europeo (Bernardeschi, Sturaro e Berardi su tutti) e soprattutto di avere la certezza che la stagione agonistica italiana si concluderà il 15 maggio, giorno della 38ª giornata della serie A. Questo ultimo “dettaglio” gli servirebbe per poter concedere ai suoi giocatori (un rosa di una trentina di elementi, da ridurre a 23 l’1 giugno) alcuni giorni di riposo rigenerativi prima dell’inizio del raduno a Coverciano, il 22 maggio, a tre settimane dal debutto di Lione contro il Belgio. Di questo Conte ha parlato giovedì scorso con il presidente Tavecchio, ottenendo l’impegno della Federazione in tal senso. Va da se che il ragionamento vale al netto del cammino delle italiane in Europa. Di sicuro da via Allegri nelle prossime ore partirà la richiesta in oggetto, destinataria la Lega di Milano, intanto con l’invito ad accordare la disponibilità alla tre giorni speciale a Covercianomentreperquantoriguarda la finale di coppa Italia, ancora vacante, bisognerà aspettare.
PRIORITA’. Prima di entrare nel dettaglio delle due questioni, bisogna sottolineare un aspetto: il Conte 2015 è ormai lontano parente di quello ruggente di Genova nell’autunno 2014 per quanto riguarda il rapporto Nazionale-club. L’ex tecnico della Juve ha assunto un atteggiamento più “federale”, sperando che questo aiuti a trovare un atteggiamento più collaborativo con le società. Certo, il ct ha le sue priorità. Concretamente: lo stage aiuterebbe il suo lavoro ma non al punto da chiedere un braccio di ferro Figc-Lega per ottenerlo. Diverso il discorso sulla chiusura stagionale, per lui importantissima. Il fatto è che, dal 2 marzo, data fissata per il ritorno della semifinale di Coppa Italia, delle 10 settimane che arrivano a metà maggio, giusto quella che precede l’ultima di serie A (9/15 maggio) è libera da impegni agonistici. Naturalmente bisognerà vedere quali e quante italiane saranno ancora in corsa in Europa (finale di Euroleague il 18 maggio a Basilea, finale di Champions il 28 a San Siro) e quali coinvolte anche nella lotta scudetto. Per poter anticipare la finale di coppa Italia (ancora da fissare per tutti questi motivi) le italiane dovrebbero essere tutte uscite, almeno dalla Eu- ropa League. Ma per sfruttare una data continentale rimasta così vuota, l’Olimpico dovrebbe aprire in mezzo alla settimana (e non di sabato), con orario di inizio alle 18 (dato che il prime time è vincolato ai match Uefa, in concomitanza). Insomma un’equazione complicata, da provare a risolvere in primavera, quando il quadro sarà meno nebuloso.
Pronta la richiesta federale alla Lega per le giornate extra a Coverciano La Coppa, un rebus
LO STAGE. Per quanto riguarda lo stage di febbraio (date liberate dalla Lega che ha anticipato l’andata delle semifinali di coppa Italia dal 10 febbraio al 27 gennaio, per liberare televisivamente la Rai nella settimana del Festival di San Remo), come spiegato dallo stesso Conte a Parigi si tratterebbe di una convocazione “esplorativa”. Niente senatori juventini o similari, per intendersi, né stranieri ma la chiamata di giovani come i già citati Sturaro, Bernardeschi e Berardi e con loro gli ex under 21 come Zappacosta, Belotti, Baselli, magari Trotta e Sabelli. In più potrebbe essere la volta buona per Jorginho. E Balotelli? Se non turnerà super, niente da fare.