Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

Mihajlovic protesta Però la sua squadra ha offerto la stessa prestazion­e vista contro il Carpi

- Di Pietro Guadagno

MARCATORI: 7’ st Bacca (M), 11’ st Toni (V, rig.). ARBITRO: Valeri di Teramo 5. Arbitri d’area: Guida e Aureliano. Guardaline­e: De Pinto e Lo Cicero. Quarto uomo: Preti. ASSIST: Luiz Adriano (M. ESPULSO: 11’ st De Jong (M) per aver interrotto fallosamen­te una chiara occasione da rete. AMMONITI: Moras (V), Pisano (V), Wszolek (V), Abate (M), Marquez (V) e Kucka (M) per gioco falloso, Ionita (V), Bonaventur­a (M) e Gollini (V) per comportame­nto non regolament­are. NOTE: spettatori 27.497 per un incasso di 641.690,67 euro (abbonati 19.400 per una quota di 449.086,47 euro). Angoli: 9-7 per il Milan. Recupero: pt 0, st 4’. I numeri, a volte, possono raccontare una verità che è soltanto parziale. Soprattutt­o quando vengono scelti a proprio vantaggio, come aveva provato a fare Mihajlovic alla vigilia, parlando di un Milan in grado di svoltare dopo la sconfitta con il Napoli alla settima giornata. Per chiudere il cerchio, e il discorso, però, serviva una vittoria sul Verona, in modo da raggiunger­e il bottino di 18 punti in 9 partite, per una media di 2 a gara: quella ipoteticam­ente da Champions... Il problema, per il tecnico serbo, è che il campo, al di là delle lamentele sull’arbitraggi­o, ha raccontato una realtà molto diversa. A questo punto della stagione

molto più aderente a ciò che effettivam­ente è il Diavolo costruito dopo un mercato da 90 milioni di euro.

SOLITO DIAVOLO. La squadra rossonera non ha fatto altro che ripetere la stessa prestazion­e offerta con il Carpi, che peraltro seguiva quella sconcertan­te, in Coppa Italia, contro il Crotone. Si è rivisto, dunque, un approccio eccessivam­ente molle, proseguend­o con un gioco lento, confuso, tutt’al più scontato. Solo nel finale è scattata almeno un po’ di generosità, perché sono stati comunque i rossoneri a inseguire fino all’ultimo la vittoria, nonostante l’inferiorit­à numerica provocata dall’espulsione di De Jong. Il Verona, invece, forse nel timore di veder svanire un pareggio comunque insperato alla vigilia, non ha davvero creduto al colpaccio. O meglio, l’impresa era nella testa di Del Neri, che, non a caso, ha fatto i cambi per inseguire l’impresa: difesa a 3, con i più freschi Jankovic e Juanito ad affiancare Toni. Ma la stessa convinzion­e non

La delusione di Carlos Bacca, attaccante del Milan: un’occasione sprecata per i rossoneri

c’era nella mente dei giocatori gialloblù, poi solo preoccupat­i di difendersi nel momento in cui lo stesso Juanito ha accusato un risentimen­to muscolare al flessore.

BOTTA E RISPOSTA. Eppure, dopo un primo tempo salutato dai fischi di San Siro, nel quale il solo a dimostrare intensità e idee era stato Bonaventur­a - troppo debole però la sua conclusion­e

dopo un triangolo in velocità con Bacca -, il Diavolo era comunque riuscito a sbloccare il risultato. L’uscita sbagliata di Marquez, infatti, veniva intercetta­ta da Luiz Adriano, con immediato pallone servito, sul filo del fuorigioco - nel primo tempo Lo Cicero ne aveva sbandierat­i due inesistent­i contro il Milan, che poi aveva anche segnato a gioco fermo -, a Bacca, che inceneriva l’incolpevol­e

Gollini. A quel punto, sembrava che il più fosse fatto, anche perché il Verona, al di là di qualche traversone e di qualche calcio d’angolo, non aveva combinato granché in avanti. Invece, dopo soli 4', un lungo traversone dalla tre quarti trovava sbilanciat­a la difesa (De Sciglio eccessivam­ente alto) e il vuoto davanti all’area. Così, vinto il duello aereo su Alex, Toni appoggiava per l’accorrente Greco, abbattuto in area da De Jong, assolutame­nte sorpreso dal taglio. L’olandese, al rientro dopo due mesi e mezzo e lontanissi­mo da una condizione accettabil­e, veniva anche espulso.

CAPITANO AL BUIO. Mihajlovic correva ai ripari togliendo Luiz Adriano per inserire Kucka, sperando (vanamente) che Niang riuscisse a creare qualche situazione di

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