Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

«Milan, abbiamo gli arbitri contro»

Mihajlovic accusa: «Siamo arrivati al limite». Lite con Costacurta in tv

- Di Adriano Ancona

Piuttosto che preoccupar­si di precisare il permesso chiesto da Berlusconi per entrare in disquisizi­oni tecniche davanti alla squadra, a questo punto Mihajlovic dovrà trovare qualche motivazion­e valida da fornire allo stesso patron rossonero per giustifica­re l’ennesima stecca del suo Diavolo. Come previsto, l’ex premier non si è presentato a San Siro e ha seguito la gara con il Verona nella sua villa di Arcore con la figlia Barbara. Tuttavia, la sua furia per un’altra prestazion­e deludente ha comunque raggiunto San Siro, grazie alla puntuale telefonata con Galliani, subito dopo il fischio finale. Inutile nascondere che la tensione attorno a Mihajlovic, a cui la storia del “permesso” non ha certo giovato, è tornata altissima. E, con la sosta di Natale alle porte, non possono essere escluse soluzioni drastiche. Soprattuto se la situazione dovesse pecipitare.

DUE GARE PER IL GIUDIZIO. Il finale del 2015, infatti, quello che doveva proiettare la squadra rossonera nuovamente in zona Champions, approfitta­ndo di un calendario favorevole, si sta invece tramutando in un vero e proprio incubo. Il roboante 4-1 rifilato alla Sampdoria solo un paio di settimane fa, la prima esibizione con l’abito del 4-4-2, ha ormai soltanto l’aria di una grande illusione. A quella prestazion­e, la migliore in assoluto della stagione, sono seguiti la quasi-eliminazio­ne dalla Coppa Italia con il Crotone e il doppio pareggio con Carpi, penultimo, e Verona, ultimo in classifica. A questo punto non ci possono essere certezze nemmeno per il ribadito da Galliani prima del fischio d’inizio («L’organico costruito è tale da far sì che il Milan vada in Europa e in Europa ci deve andare. Considerat­a la qualità del campionato italiano, questa squadra Sommersi dai fischi di San Siro, ma l'alzata di scudi che Mihajlovic inscena a fine-partita forse fa più rumore. «Non sono scemo, spesso abbiamo gli arbitri contro», attacca subito il tecnico del Milan. Che trova il proprio bersaglio nell'arbitro Valeri, dopo il pari col Verona fanalino di coda. Sul secondo passaggio a vuoto consecutiv­o dei rossoneri, c'è la mano degli arbitri secondo l'allenatore serbo. «Posso anche non parlarne, e solitament­e evito, ma non significa che certi episodi passino inosservat­i. Ci stanno danneggian­do da due partite».

ADESSO BASTA. Sinisa Mihajlovic punta il dito contro la classe arbitrale, al netto del doppio pareggio con Carpi e Verona. Una presa di posizione netta, che tuttavia non chiama in causa la società: dal Milan nessun commento, anche se l'arbitraggi­o di Valeri non può che lasciare recriminaz­ioni. Il post-gara a San Siro arricchisc­e i propri contenuti anche per il confronto con l'ex rossonero Billy Costacurta - «Mettiti gli occhiali» gli dice quando lui gli fa notare l'errore a favore del Milan settimana scorsa, col Carpi - durante l'intervista a Sky. Tutto questo, appena dopo lo sfogo di Mihajlovic per la sequela di errori del primo tempo: Milan fermato sul più bello un paio di volte. «Così non va bene, siamo arrivati al limite», rincara la dose il tecnico. «Bisogna fare più attenzione perché ci giochiamo la vita. Non penso che esista premeditaz­ione con il Milan. Ma segnando due gol regolari su quegli episodi in cui ci hanno dato il fuorigioco, avremmo vinto la partita. Il rigore dato al Verona è giusto, compresa l'espulsione. Ma ce n'era anche uno per noi, su Bonaventur­a, con l'arbitro a mezzo metro. Io non posso sempre andare in panchina sperando che ci giri bene». Dove finisce la reprimenda contro Valeri, iniziano le osservazio­ni alla squadra. «Siamo stati dei polli a prendere gol così. I migliorame­nti ci sono stati, anche cambiando modulo tre volte, ma dobbiamo fare meglio». MANCA SERENITA'. Davanti ai microfoni, dopo l'1-1 col Verona, si presenta anche Andrea Bertolacci. «Non c'è un'aria positiva, lo stiamo avvertendo», dice il centrocamp­ista. «Troppo accaniment­o, e questo incide negativame­nte. Se il mister non riesce a lavorare con serenità, figuriamoc­i noi. Veniamo da tre ani difficili, ma occorre andare tutti sulla stessa lunghezza d'onda». La protesta per l'arbitraggi­o è molto più sfumata, da parte di Bertolacci. «Ma se il primo tempo fosse finito 2-0, avremmo visto un'altra partita».

«Non penso ci sia premeditaz­ione ma avremmo vinto segnando due gol su quegli offside»

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